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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 7.1904

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Fasc. 5
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Miscellanea
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https://doi.org/10.11588/diglit.24149#0540

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484

MISCELLANEA

è in qualche parte fiacco, specialmente nel lato sini-
stro del corpo, l’atteggiamento della figura appare
stentato, il braccio destro è irrigidito e troppo difet-
toso nel suo scorcio, le unghie sono rotonde, a guisa
di piccoli dischi, quali Dosso non dipinse mai.

I restauri, che hanno lasciato notevoli guasti nel
dipinto, impediscono di spingere più oltre un’ analisi
che, per riuscire decisiva, deve poggiare su argo-
menti positivi.

Mi basta pertanto di dichiarare che, proponendo il
nome di Dosso Dossi per il ritratto assegnato a Gior-
gione dal catalogo della collezione romana, non ho
inteso di dare un’attribuzione ben definita, ma di indi-
care un orientamento sicuro, che racchiude ancora un
problema per gli studiosi della pittura ferrarese.

Arduino Colasanti.

La Chiesa di Santo Spirito o del Vespro. — La

chiesa di Santo Spirito sorse in un luogo che divenne

signano ora sul campo libero del cielo, ora hanno per
fondo le creste, le gole ed i burroni dei monti vicini
la cui vaga intonazione di colorito forma il tormento
degli artisti.

La chiesa ed il convento annesso (ora non più esi-
stente), furono fondati da Gualtiero Arciv. di Palermo
col favore ed incitamento del re Guglielmo II, come
ne fa fede il privilegio del medesimo dato nel novembre
del suddetto anno. Fu poscia assegnata la chiesa ab-
baziale ai Padri Cistercensi, ed il re Guglielmo la dotò
di parecchi feudi.

Da Gualtiero dunque Arcivescovo di Palermo, fu
consacrata la chiesa nel terzo giorno di Pasqua di Ri-
surrezione come ne fanno ricordanza le croci che si
vedono nella parte esteriore della chiesa.

Abitò nell’annesso monastero l’abate Gioacchino
molto conosciuto pei suoi vaticini. Restaurazione subì
l’edificio nel 1469 dall’abate commendatario Don An-
tonio Ventimiglia figlio del marchese Geraci. Dopo la

Chiesa di Santo Spirito o del Vespro. Palermo

poi lamoso, perchè vi ebbe principio il celebre Vespro
siciliano nel 30 marzo 1282.

Il suolo, all’ intorno dell’edificio, è ora sede del
camposanto detto di SanFOrsola ; monumenti sepol-
crali di vario stile non che la chiesa suddetta si de-

morte di Lorenzo Cibo genovese, cardinale ed arci-
vescovo di Benevento, ultimo abate commendatario,
fu conceduta l’abazia di Santo Spirito dal re Ferdi-
nando nel 1504 allo Spedale grande. Nel 1573 vi pas-
sarono i Padri Olivetani che abitarono in quel sito ov’è
 
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