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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 7.1904

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Fasc. 5
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Corrieri
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https://doi.org/10.11588/diglit.24149#0555

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CORRIERI

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Sulla stessa parete sta appeso un Salvator Mundi,
segnato Andreas Privitalus P. MDXVIIII, e una deli-
ziosa Madonnina del Boltraffio, sempre appartenente
alla collezione Salting, nella quale tutto indica una
mano assai giovanile, (fig. 5). Nel tipo ricorda viva-

diade (fig. 6). Offre un intimo nesso con altro ritratto
della collezione Cook a Richmond, munito degli attri-
buti della Maddalena (riprodotto ne\V Archivio storico
dell’arte nel 1895). Il disegno, il colore e la composi-
zione di entrambe, ben rammentano, non v’è dubbio.

Fig. 5 — Giovanni Antonio Boltraffio: Madonna col Bambino
Londra, Raccolta Salting

mente altre opere della gioventù del Boltraffio, cioè:
un quadro di proprietà privata già a Bergamo ed ora
a Messina, il Narciso della Galleria degli Uffizi, e un
disegno al Louvre. La testimonianza di tutte codeste
opere conferma inoltre pienamente l’attribuzione a Bol-
traffio. dell’affresco di Sant’Onofrio di Roma.

A Sebastiano del Piombo il possessore ascrive un
ritratto di giovane donna, rappresentata quale Ero-

la maniera di Sebastiano, ma nell’esecuzione paiono
inferiori ai loro prototipi nella chiesa di San Giovanni
Crisostomo a Venezia e nella Galleria degli Uffizi,
avendo forse perduto il loro carattere originale per
causa dei danni patiti. Il viso della Erodiade appa-
risce molto sciupato e la data 1510, scritta sul para-
petto, prova il dipinto essere stato eseguito due anni
prima della così detta Fornarina degli Uffizi.
 
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