FONTE DIMENTICATA DI STORIA ARTISTICA
IL CATALOGO DI TOMMASINO LANCILLOTTO
La Deputazione emiliana di Storia Patria pubblicò nella serie de' Monumenti lo
cronache di Jacopino Lancilotto e di Tommasino suo figlio (1474-1554). Per questa si
valse del mss.. ora nella K. Biblioteca estense, recante però un'interruzione negli anni
1542-154 ;; e, a colmare il vuote, ricorse allo Spaccini (1570*1636), altro cronista die si
propose di continuar le cronache dei Lancilotti, da lui stesso copiate e preposte alle sue.
Nella copia, sotto la data di quel biennio, è un <• Catalogo di Modonesi illustri per dignità,
per santità, per lettere e per gli altri riguardi »; e di esso la Deputazione modenese di
Storia l'atri;', non tenne conto, supponendolo interpolato dallo Spaccini.
11 catalogo reca notizie di cittadini illustri per gradi ecclesiastici e civili, per l'opera
data a lettere ed arti. Hsse sono, senza dubbio di sorta, scritte da Tommasino Lanci-
lotto, clie, giunto a tarda età. riassunse la sue cognizioni, ammainò le vele della memoria,
e trovò posto a notizie raccolte lungo la propria vita, e non esposte sotto questa 0 quella
data della sua cronaca. Era naturale che il cronista avesse in serbo materiale, oltre quello
compreso nel giornale quotidiano, dove raccontava i latti giorno per giorno, più degni, a
suo pareri', di nota. Le notizie sparsi' nella cronaca e quelle che non vi avevano trovato
luogo si andarono componendo nella memoria del cronista; e cosi nacquero le biografie
tardi incluse tra le sue note giornaliere. Che esse sieno proprio sue. non interpolate dal
copiatore Spaccini, come ritenne la Deputazione di Storia Patria editrice della Cronaca,
si può ricavare dalla lettura stessa delle Vite degli artisti modenesi. Sotto la data 154.;, a
carte 554 recto, tra gli Eccellentissimi pittori, è nominato e Niccolò degli Abbati che serve
Carlo re di Francia », e. in seguito, ove si discorri- di Antonio Begarelli, leggesi «ancora al
presente è . e dove si annovera Gaspare Pagani, chiesi pure, al presente (cioè nell'anno
154,;] in detta città in Ira gli altri v'è... die fece il mio ritratto nel 1538 ». Non v'è
dubbio, quindi, che le notizie siano, non dello Spaccini, che nacque nel 1570. ma di
Tommasino Lancilotto. quali si presentarono alla sua memoria nell'anno di grazia 154.;.
Il catalogo degli artisti modenesi, ripudiato dalla Deputazione di Storia Patria,
ha tratto molti a negare la sua autenticità perchè si leggono in margine citazioni dal
Vasari; ma esse significano che lo Spaccini, copiatine, voleva avvalorare il testo della cro-
naca del Lancilotto con i riferimenti allo storico illustre della Rinascita.
Due volte però lo Spaccini si permise d'alterare il testo di Tommasino, interpolandovi
le parole stesse del Vasari, là dove si tratta dell'attività di Guido Mazzoni a Napoli (Cfr.
Le vite, Ld. Sansoni. Il, p. 474), e poi dove si discorre di Pellegrino Munari. In questo
secondo caso addirittura lo Spaccini mutò, se c'era, il testo del Lancilotto, sostituendolo
con la prosa e gli errori del Vasari, che suppose in giovane età Pellegrino da Modena,
alla sua venuta in Roma, mentre egli era già maestro provetto e nella piena maturità.
Abbiamo già detto 1 come il Pungileoni non tenesse lede alle parole del Catalogo.
dov'è detto che il Bianchi Ferrari fu « mastro del divino coloritore Antonio da Correggio»,
credendo questa frase propria dello Spaccini. non del Lancilotto. Il diligente storiografi
1 A. Vi nii ki. Sole sul Correggio, in L'Arte, ;\. XVIIJ, Roma, 1915. .
IL CATALOGO DI TOMMASINO LANCILLOTTO
La Deputazione emiliana di Storia Patria pubblicò nella serie de' Monumenti lo
cronache di Jacopino Lancilotto e di Tommasino suo figlio (1474-1554). Per questa si
valse del mss.. ora nella K. Biblioteca estense, recante però un'interruzione negli anni
1542-154 ;; e, a colmare il vuote, ricorse allo Spaccini (1570*1636), altro cronista die si
propose di continuar le cronache dei Lancilotti, da lui stesso copiate e preposte alle sue.
Nella copia, sotto la data di quel biennio, è un <• Catalogo di Modonesi illustri per dignità,
per santità, per lettere e per gli altri riguardi »; e di esso la Deputazione modenese di
Storia l'atri;', non tenne conto, supponendolo interpolato dallo Spaccini.
11 catalogo reca notizie di cittadini illustri per gradi ecclesiastici e civili, per l'opera
data a lettere ed arti. Hsse sono, senza dubbio di sorta, scritte da Tommasino Lanci-
lotto, clie, giunto a tarda età. riassunse la sue cognizioni, ammainò le vele della memoria,
e trovò posto a notizie raccolte lungo la propria vita, e non esposte sotto questa 0 quella
data della sua cronaca. Era naturale che il cronista avesse in serbo materiale, oltre quello
compreso nel giornale quotidiano, dove raccontava i latti giorno per giorno, più degni, a
suo pareri', di nota. Le notizie sparsi' nella cronaca e quelle che non vi avevano trovato
luogo si andarono componendo nella memoria del cronista; e cosi nacquero le biografie
tardi incluse tra le sue note giornaliere. Che esse sieno proprio sue. non interpolate dal
copiatore Spaccini, come ritenne la Deputazione di Storia Patria editrice della Cronaca,
si può ricavare dalla lettura stessa delle Vite degli artisti modenesi. Sotto la data 154.;, a
carte 554 recto, tra gli Eccellentissimi pittori, è nominato e Niccolò degli Abbati che serve
Carlo re di Francia », e. in seguito, ove si discorri- di Antonio Begarelli, leggesi «ancora al
presente è . e dove si annovera Gaspare Pagani, chiesi pure, al presente (cioè nell'anno
154,;] in detta città in Ira gli altri v'è... die fece il mio ritratto nel 1538 ». Non v'è
dubbio, quindi, che le notizie siano, non dello Spaccini, che nacque nel 1570. ma di
Tommasino Lancilotto. quali si presentarono alla sua memoria nell'anno di grazia 154.;.
Il catalogo degli artisti modenesi, ripudiato dalla Deputazione di Storia Patria,
ha tratto molti a negare la sua autenticità perchè si leggono in margine citazioni dal
Vasari; ma esse significano che lo Spaccini, copiatine, voleva avvalorare il testo della cro-
naca del Lancilotto con i riferimenti allo storico illustre della Rinascita.
Due volte però lo Spaccini si permise d'alterare il testo di Tommasino, interpolandovi
le parole stesse del Vasari, là dove si tratta dell'attività di Guido Mazzoni a Napoli (Cfr.
Le vite, Ld. Sansoni. Il, p. 474), e poi dove si discorre di Pellegrino Munari. In questo
secondo caso addirittura lo Spaccini mutò, se c'era, il testo del Lancilotto, sostituendolo
con la prosa e gli errori del Vasari, che suppose in giovane età Pellegrino da Modena,
alla sua venuta in Roma, mentre egli era già maestro provetto e nella piena maturità.
Abbiamo già detto 1 come il Pungileoni non tenesse lede alle parole del Catalogo.
dov'è detto che il Bianchi Ferrari fu « mastro del divino coloritore Antonio da Correggio»,
credendo questa frase propria dello Spaccini. non del Lancilotto. Il diligente storiografi
1 A. Vi nii ki. Sole sul Correggio, in L'Arte, ;\. XVIIJ, Roma, 1915. .