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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 25.1922

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Fasc. 1
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Tea, Eva: Una tavoletta della Pinacoteca di Faenza
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https://doi.org/10.11588/diglit.17342#0061

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UNA TAVOLETTA DELLA PINACOTECA DI FAENZA

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« Per dilettarsi di dare rilievo alle figure, si conosce che usò in ciò tutto quello sforzo
che maggiore può imaginarsi da uomo ». Così il Vasari: e un secol prima il Ghiberti aveva
lodato questa parte nel maestro « dottissimo in fra tutti gli altri ».

Tanto elogio non mi pare sconvenire allo scolaro, quando si guardi il nudetto del
Bimbo, carnoso, soffice. Tutte le figure hanno del cilindro; i volti ovali non rilevano meno
della sfera crocesignata, e persino il finissimo pastorali' s'arrotonda, mercè un leggerissimo
ombrare del bianco.

Il quale è prezioso, come nei veri coloritori, volgendo all'eburneo e al bruno oli-
vastro; i bruni passano in violaceo e in oro; verdazzurre le ali degli angeli; verdastre le
ombre dei modellati; il parsimonioso scarlatto brilla come sangue.

Per invenire chi sappia così bene colorar rilevando, bisogna scender nel Trecento a
certe cose senesi, che tuttavia, al paragone, paiono già lineari e piatte.

La composi/ione scompartita è pure della scuola Cavalliniana. Il dittico di Monaco
e la tavoletta di Perugia sono divise in parti e zone, malgrado l'unità d'azione. Ma qui
l'artista sembra ispirarsi piuttosto a quelle tabulae itinerariae o altaroli per pellegrini, di
cui è esempio il dittico duecentesco della collezione Sterbini.

L'iconografia della Madonna sovra o interposta a teorie di Santi ha origine remotis-
sima; né fa maraviglia che s'adotti da artista studioso dell'antico, mentre col ristòro
dell'abside di S. Giovanni Laterano l'arte nuova s'inchina in persona di fraticello Torriti
alle possenti creazioni della romanità cristiana.

Nella tenerezza che stringe il Bimbo alla Madre, in (pici loro soave spasimoso ardore
di compenetrarsi, vibra tuttavia un accento nuovo, lo sfo^o di un'anima che s'apre alla
dolcezza del nuovo secolo, senza nulla rimettere del naturale ritegno. Nell'ordine senti-
mentale non conosco paragone se non nelle Madonne di Giovanni Bellini. E per il movi-
mento del gruppo della Vergine col Bambino, l'arte inoltra d'un passo da quella esemplare,
larga, quadrata, romana di Pietro Cavallini.

Eva Tea.
 
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