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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 25.1922

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https://doi.org/10.11588/diglit.17342#0069

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RECENSIONI

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ri' Arundel avessero colpito il suo Duca, gli mandava a leggere
alcuna parte dei sii"i scartafacci i sull'arte della pittura
E però conchiudeva" 'ili Inglesi, in conoscere le maniere,
non è meraviglia, se più d'ogni altra nazione si fanno pra-
tichi, perchè più di qual si voglia altro se ne vanno anche
dilettando, e le godono insieme, et perchè non hanno guar-
dato a -pesa per aver pitture di epuri si voglia sorte; con la
lunga osservazione si sono fatti ancor pratichi, la qual pra-
tica, per dirla a V. A. S. in un certo modo, non è altro chela
superficie di quello che si dovrla conoscere Frase, que-
st'ultima, o troppo larga, da critico, o troppo stretta, ria pit-
tore, alla sua capacità tecnica! A non o Vknturi.

Die ilalienische Plastik des Quattrocento voti Dr. Paul
Si hubring. Berlin, Neubabelsberg, Akademische
Vei'lagS'»esells:haft Athenaion m. B. H.

Ancora un manuale, che vorrebbe essere riassuntivo degli
studi sulla plastica italiana del Quattrocento, ma che,
invece di cercare un filo conduttore nello svolgimento delle
(orme, nelle impronte della individualità degli scultori,
prodiga notizie, (piali potrebbero accogliersi in un lessico
artistico: date, elenchi di opere, bibliografia; poi, in carat-
teri minori, note iconografiche e descrittive. Non si può
tlirc che inanelli a questo lavoro ampia erudizione, ricchezza
d'informazioni, diligenza. Ma da quelle pagine assiepate
rii notizie non esce una nota chiara, comprensiva, sicura.
Era lecito desiderare da uno studioso tanto stimato, molto di
più, e cioè convinzioni che si delineassero traverso le opere
molteplici e svariate, meno apparente meccanismo rii note
e di schede, più vita di indagini e d'osservazioni, più aria
respirabile, e infine una sintesi serrata, non interrotta da
digressioni superflue, com'è, ad esempio, quella sulla storia
delle porte in bronzo bizantine, siriache, ecc. ecc., a propo-
sito rielle porte in bronzo del Ghiberti per il «bel San Gio-
vanni ". Un simile meccanismo di dottrina storica porta con
sè gravi pericoli, principale quello di mettere insieme cose tra
loro disc.inli. studi che si eliminano reciprocamente, verità

eri errori. Un manuale deve essere il trattato in proiezione.
Non è l'edificio in piccolo ina la pianta, su cui da tutte le
parti di esso si tiran linee a perpendicolo per punteggiarne
la [orma. II libro che abbiamo sotto gli occhi vuole essere
un manuale, in acconciatura di trattato; e cosi unii è ne
un manuale, uè un trattai... In un volume di questa specie
poi è necessario di guardarsi, ove sono controverse opinioni,
di accettarne una, passando sopra alle altre; e qui invece
l'A. accoglie o rifiuta a su., talento i pareri altrui. Avrebbe
potuto, almeno in piceli caratteri, invece di raccontarci,
ad es., di Giuditta, «Tusnelda» biblica, riassumere le contro-
versie, o meglio tacerne del tutto, prima che la materia
della critica in movimento si depositasse solidificata. È
veramente del Verrocchio, Scipio del Museo del Louvre?
È di Adriano Fiorentino il busto di Ferdinando I d'Aragona
a Napoli? È di Antonio Rossellino l'altro busto di Giovanni

1 Adolfo Venturi, La A'. Galleria Estense in Modena.
Modena, Paolo Toschi, 1882, pp. 224 e seg., 251 e seg.

.1.1 San Miniato (figura 164)? E sodo veramente di francesi.,
di Giorgio i bassorilievi attribuiti a Verrocchio, a Leonardo
da Vinci, a Bertoldo? L'autore par che ritenga definito ogni
contrasto: eppure veda che, sin dal principio della guerra
in.indiale, la in.iteri,1 controversa per la critica continuò
a plasmarsi, ari es., per l'altorilievo dell'arco rii Alfonso
d'Aragona, che l'A. seguita ari attribuire a Domenico Ga-
gini, mentre oggi si conviene di assegnarlo a Francesco
I.attraila. E questo maestro è stato pure oggetto di nuove
ricerche fruttuose, non conosciute dalI'A., per avere la guerra
prima e il cambi.1 poi create barriere (piasi insormontabili
agli studi. Noi dobbiamo quindi, per amor di giustizia,
non fargli carico di cose, che sono causa estranea alla buona
volontà dell'A. (rinfittire sempre più le sue pagine,

O. M.

fan Vermeet de Delfi par Gustavi-; Vanzvpe, nou-
velle édition, revue ol augmentée, illustrée do
37 planches hors texte en héliogravure, Bruxelles
et Paris, Librairie nationale d'Art et Histoire
G. van Oest & C., éditeurs, 1921.

Il magnifico libro, adorno da superbe fotoincisioni, è pre-
ceduto ria un'onesta dichiarazione dell'A. rii non aver voluto
lare opera d'erudito e ricerche d'archivio, di avere sempli-
cemente adunate le notizie già edite, le ipotesi formulate
da Bùrger, Havard, Obreen, Brcdius, de Stuers, Hofsteede
rie Groot, Martin eri altri, e infine d'essersi provato .li
al.!...zzare il ritratto del sommo artista, cenando spiegare
perchè meriti l'ammirazione entusiasta e il rispetto. In
corrispondenza a questa dichiarazione, l'A. discorre della
fama dell'artista, sconosciuto ai contemporanei, dimenti-
cato dai posteri sino al 1 855, quando il Bùrger l'ebbe scoperto,
od anche quasi sino ai nostri giorni, in cui il Bredius e Hof-
steede de Groot l'hanno ben riconosciuto e fatto riconoscere
nella sua grandezza. L'A. studia quindi a qual maestro
si sia accostato il Vermeer, nella sua educa/ione, e, dopo
avere escluso Rembrandt e Fabritius, indica, con I' Havard,
Leonardo Bramer. Delle opere del grande maestro, l'A.
ci dà il bilancio attuale delle attribuzioni certe e dubbie,
riportandosi a Bùrger, Havard e Bredius e Hofsteede de
Groot, dicendo, con la consueta schiette/za, che può servile
d'esempi.. a tanti dilettanti di parafrasi delle opere altrui,
ai tanti accaparratori di lavoro non proprio: « je n'ai rien
découvert ... il appresso: « Je ne suis point un expert et je
me garderai bien de me supposer une autorité suffìsante
polir rien attirmer ».

Presentato l'elenco delle opere, l'A. si studia di classifi-
carle, o almeno di mostrare la impossibilità di presentarle
in completo ordine cronologico; e quindi giunge al momento
rii esaminarle, (li analizzarle, di penet ral le; ina. purtroppo,

egli, .he pure ha tanto entusiasmo per il Vermeer, che 1..
conosce addentro, nei più minuti particolari, in causa di
certe vecchie idee critiche sulla lealtà del realismo, sulla
necessità rii tutto evocare fedelmente, d'uguagliar la natura,
non riesce a segnar nettamente la figura del gran dei (leali//. 1-
tore olandese. Non che l'A. non lo senta. .* non rappresenti
 
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