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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 25.1922

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Fasc. 2
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Venturi, Lionello: La "Navicella" di Giotto
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https://doi.org/10.11588/diglit.17342#0089

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LA «NAVICELLA » DI GIOTTO

Per la prima volta nell'affresco di Foligno (n. VII) appare anche il demone di destra,
che è ripetuto in tutte le copie successive. Con la sua buccina, il secondo demone dovrebbe
elidere il vento scatenato dal primo: non solo quindi il secondo demone non è necessario
alla rappresentazione, ma è illogico, dannoso ad essa. Quale scopo può avere? La simme-
tria! Proprio quella simmetria così cara al Quattrocento e al Cinquecento, e che Giotto
felicemente ignorava.

D'altra parte la questione del demone di destra si riconnette con la questione dei
quattro evangelisti. Nè l'affresco di Andrea da Firenze, nè i disegni del Quattrocento hanno
traccia alcuna dei quattro evangelisti. Primo, l'affresco di Foligno ne presenta due, a
destra; il quadro di Lione ne presenta quattro, due a destra e due a sinistra; e dopo, tutte
le copie li ripetono. Il Moroni raccolse una tradizione secondo la quale Marcello Proven-
zale avrebbe aggiunto i «santi che sono in aria».1 Ma la tradizione dipende probabil-
mente da una cattiva lettura del Baglione, il quale scrisse 2 che nel restaurare la Navicella
« Marcello vi fece di suo quelle figure in aria, e San Pietro, e il Pescatore, che in metterla

Kig. 15 — Pittura. Koma, Cappuccini.

abbasso nel cortile vecchio andarono affatto in rovina ». Onde Mons. Cascioli conclude: 3
« Adunque quelle figure in aria vi erano anche in origine ». Il che è eccessivo: c'erano prima
che il Provenzale le rifacesse, com'è provato dalle incisioni del Beatrizet e del Labbacco;
ma non è detto per questo che fossero originali, dia infatti rilevammo che le deforma-
zioni della disgraziata Navicella erano cominciate assai prima dell'opera di Marcello
Provenzale.

Anzitutto è opportuno constatare che nelle rappresentazioni della medesima scena
anteriori a Giotto manca ogni apparizione di evangelisti; anzi nell'arte anteriore, e nel-
l'arte di Giotto stesso manca totalmente l'idea di far partecipare gli evangelisti tra le
nubi a una scena evangelica. Di più, è assurda la ripetizione nella barca e nel cielo
di Giovanni e di Matteo, apostoli ed evangelisti a un tempo. Se a tutto ciò si aggiunge
che nè le copie precedenti l'affresco di Foligno nè gli scrittori del Rinascimento accen-
nano agli evangelisti, appare almeno probabile clic essi fossero esclusi dall'opera origi-
nale di Giotto/

1 Moroni, Dizionario, Venezia, 1854, t. 69,
p. 294.
3 Baglione, op. cit.

3 Op cit., p. 132.

4 Già A. VENTURI (Storia, V, 294) ha a (fermato
che le figure sulle nubi sono state aggiunte.
 
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