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ENRICO MAUCEKI
Nazionale, mi dispensano da una descrizione più
minuziosa (figg. r-72).
* * *
Origine e vicende della basilica. — Gli
storici messinesi ne accennarono, (Ini Bonfiglió1
al Saniperi, a ed il primo, Che scriveva sulla fine
del '500, nota: « la oggi mozzo rovinata chiesa di
S. Maria dell'Alemanna •, E che fosse tale delibo
'''g- '3 — Capitello della porta principale.
credere, malgrado l'opinione contraria del Lom-
bardo. 3
Il gesuita Samperi, così fantastico e, diciamolo
pure ignorantissimo d'arte, pensa ad un'origine
gentile, cioè pagana, solo perchè nella porta mag-
giore, di cui egli dà un rozzissimo disegno, vide
alcune figure zoomorfe tratte, come al solito, dai
bestiari medioevali. E così egli almanacca la pre-
Fig. 14 — Frammenti della porta principale.
senza di favolosi numi, come Giove che uccide
Saturno e simili, nonché quella di geroglifici degli
antichi Egizi.
!1 più serio è certamente il Bonfiglió, che si limita
1 Messina, Venezia 1606.
2 Iconologia della gloriosa Vernine... Messina 1644.
3 Non avrebbe ragione infatti il Bonfiglió di dire il
falso e la sua testimonian/.a oculare acquista valore incon-
futabile. Aggiungiamo che il Samperi scrive accennando
alla porta maggiore: « Poco meno della metà di questa porta
era sepolta nella terra e nelle rovine scendendosi per mezzo
di alcuni gradini dentro al tempio ».
a poche e sobrie parole, scrivendo solo quello che
gli risultava storicamente, e cioè che l'imperatore
Federico li fondò e dotò il Priorato dei Cavalieri
'teutonici in Messina.
Caio Domenico Gallo, che segue il Samperi nel-
l'attribuzione pagana della porta e quindi nell'o-
rigine classica del tempio, corregge la data di fon-
dazione del 1220 asserendo constargli da un re-
scritto che la erezione risalirebbe molto prima,
e precisamente verso il 1107, al tempo di Ar-
rigo VI.
F quest'ultima versione fa sua il Lombardo.
Vediamo era come dipanare l'arruffata matassa,
giacché in tutta questa ridda di date, di attiibu-
Fig. 15 — Capitello della porta principale.
zioni c di ipotesi, si è dimenticato, come al solito,
di interrogare il monumento.
10 penso che il Lombardo erri quando opina che
la basilica, nella sua forma attuale, risalga al se-
colo xii e che abbia appartenuto probabilmente ad
un ordine greco Perchè continuare a fantasticare
sulle orme dei secentisti? Potrebbe darsi che real-
mente l'ospedale teutonico e la chiesa annessa
fossero sorti nel periodò noi-man no, nel tempo in cui
fervevano le crociate, e che rimanessero distrutti
e danneggiati gravemente dal terremoto disastroso
del 4 febbraio 1169 o da altro posteriore; ma biso-
gnerebbe cotesto accertare per mezzo di appositi
scavi.
11 nome di S. Maria degli Allemanni le provenne
da quella nazione che l'ebbe in possesso o meglio
dai cavalieri teutonici dell'ordine ospitaliero; non
dalla immagine cola venerata, come si è voluto
anche ritenere — che anzi ve n'erano parecchie,
ENRICO MAUCEKI
Nazionale, mi dispensano da una descrizione più
minuziosa (figg. r-72).
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Origine e vicende della basilica. — Gli
storici messinesi ne accennarono, (Ini Bonfiglió1
al Saniperi, a ed il primo, Che scriveva sulla fine
del '500, nota: « la oggi mozzo rovinata chiesa di
S. Maria dell'Alemanna •, E che fosse tale delibo
'''g- '3 — Capitello della porta principale.
credere, malgrado l'opinione contraria del Lom-
bardo. 3
Il gesuita Samperi, così fantastico e, diciamolo
pure ignorantissimo d'arte, pensa ad un'origine
gentile, cioè pagana, solo perchè nella porta mag-
giore, di cui egli dà un rozzissimo disegno, vide
alcune figure zoomorfe tratte, come al solito, dai
bestiari medioevali. E così egli almanacca la pre-
Fig. 14 — Frammenti della porta principale.
senza di favolosi numi, come Giove che uccide
Saturno e simili, nonché quella di geroglifici degli
antichi Egizi.
!1 più serio è certamente il Bonfiglió, che si limita
1 Messina, Venezia 1606.
2 Iconologia della gloriosa Vernine... Messina 1644.
3 Non avrebbe ragione infatti il Bonfiglió di dire il
falso e la sua testimonian/.a oculare acquista valore incon-
futabile. Aggiungiamo che il Samperi scrive accennando
alla porta maggiore: « Poco meno della metà di questa porta
era sepolta nella terra e nelle rovine scendendosi per mezzo
di alcuni gradini dentro al tempio ».
a poche e sobrie parole, scrivendo solo quello che
gli risultava storicamente, e cioè che l'imperatore
Federico li fondò e dotò il Priorato dei Cavalieri
'teutonici in Messina.
Caio Domenico Gallo, che segue il Samperi nel-
l'attribuzione pagana della porta e quindi nell'o-
rigine classica del tempio, corregge la data di fon-
dazione del 1220 asserendo constargli da un re-
scritto che la erezione risalirebbe molto prima,
e precisamente verso il 1107, al tempo di Ar-
rigo VI.
F quest'ultima versione fa sua il Lombardo.
Vediamo era come dipanare l'arruffata matassa,
giacché in tutta questa ridda di date, di attiibu-
Fig. 15 — Capitello della porta principale.
zioni c di ipotesi, si è dimenticato, come al solito,
di interrogare il monumento.
10 penso che il Lombardo erri quando opina che
la basilica, nella sua forma attuale, risalga al se-
colo xii e che abbia appartenuto probabilmente ad
un ordine greco Perchè continuare a fantasticare
sulle orme dei secentisti? Potrebbe darsi che real-
mente l'ospedale teutonico e la chiesa annessa
fossero sorti nel periodò noi-man no, nel tempo in cui
fervevano le crociate, e che rimanessero distrutti
e danneggiati gravemente dal terremoto disastroso
del 4 febbraio 1169 o da altro posteriore; ma biso-
gnerebbe cotesto accertare per mezzo di appositi
scavi.
11 nome di S. Maria degli Allemanni le provenne
da quella nazione che l'ebbe in possesso o meglio
dai cavalieri teutonici dell'ordine ospitaliero; non
dalla immagine cola venerata, come si è voluto
anche ritenere — che anzi ve n'erano parecchie,