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LA MOSTRA STORICA DELLA LEGATURA ARTISTICA IN PALAZZO PITTI 171
serva questa semplicità di ferri e queste tonalità
scure che divengono tradizionali anche nel secolo
seguente, come si vede dalla decorazione delle co-
perte dei codici Laurenziani. Fa eccezione, per i
molti influssi orientali, la legatura Corviniana del
sec. xv che racchiude le opere di Dionisius Arco-
pagita, ma è dubbio che essa sia fiorentina, e come
le altre eseguite per Mattia Corvino, risente l'in-
fluenza delle legature veneziane e forse anche
delle Aragonesi. E oltremodo arduo attribuire il
primato di queste invenzioni di Stili, perchè al-
l'epoca in cui l'arie della legatura si sviluppò erano
nel secolo seguente la parte predominante della de-
corazione. Non mancano però legature di altro
genere e ricercate eccezioni come quella magnifica
in cuoio nero a fiorami ad alto rilievo che racchiude
un ms. di Poggio Bracciolini col Commento al
Trionfo della Fama: del Petrarca, quelle coperte
di pergamena molle dipinta, e quelle con incisioni
in legno, di cui vediamo un esemplare rarissimo
eseguito a Ferrara verso il 1490. Ma sono modelli
isolati, mentre l'arte degli ornati in oro prende im-
menso sviluppo specialmente per merito 11 t-ti 1 i Aldi,
le cui edizioni formano per la parte storica ed arti-
Fig. 1 — Plinio. Storia naturale, ms. sec. xv.
frequentissimi i contatti fra regione e regione. An-
che l'influsso orientale non sembra essersi limi-
tato, con questa frequenza di scambi, alle sole le-
gature veneziane, ma su di esse si afferma e predo-
mina e ne risulta, come in altri generi dell'arte
veneziana, una fusione di splendori orientali in-
tonati meravigliosamente con il carattere armo-
nioso dell'arte italiana. Le legature musulmane qui
raccolte in bellissimi esemplari, dal sec. xni al
secolo xvii, apportano l'inesauribile varietà degli
arabeschi la ricchezza dei partiti geometrici e
insegnano gli accostamenti deliziosi di azzurri di
verdi e di ori. Tali modelli sono introdotti a Vene-
zia nella seconda metà del sec. xiv, e dapprima
l'oro compare assai parcamente in mezzo ai ra-
beschi ed agli intrecci a cordicella per poi assumere
stica la raccolta più importante della Mostra. Ve
ne ha di vario tipo; semplici le une con incorni-
ciature di filetti e medaglioni o stellette al centro,
più complesse le altre con fregi dorati a piccoli
ferri pieni e vuoti, o con rabeschi intrecciati tra
filettati dritti o curvi, sempre mirabili per la
proporzione delle incorniciature e dei medaglioni
centrali, aliene dall'adornarsi di novità vistose che
interrompano la loro tradizione. Tale è anche il
carattere delle altre legature veneziane di tipo
lineare, che pur attingendo sempre all'oriente,
estraggono, dai complessi rabeschi e intrecci mu-
sulmani, motivi più semplici ed architettonici,
tutti nervi e linea, all'italiana. L'uso dell'oro è
profuso invece in tutta la sua ricchezza sulle co-
perte delle legature dogali, adorne del leone di
LA MOSTRA STORICA DELLA LEGATURA ARTISTICA IN PALAZZO PITTI 171
serva questa semplicità di ferri e queste tonalità
scure che divengono tradizionali anche nel secolo
seguente, come si vede dalla decorazione delle co-
perte dei codici Laurenziani. Fa eccezione, per i
molti influssi orientali, la legatura Corviniana del
sec. xv che racchiude le opere di Dionisius Arco-
pagita, ma è dubbio che essa sia fiorentina, e come
le altre eseguite per Mattia Corvino, risente l'in-
fluenza delle legature veneziane e forse anche
delle Aragonesi. E oltremodo arduo attribuire il
primato di queste invenzioni di Stili, perchè al-
l'epoca in cui l'arie della legatura si sviluppò erano
nel secolo seguente la parte predominante della de-
corazione. Non mancano però legature di altro
genere e ricercate eccezioni come quella magnifica
in cuoio nero a fiorami ad alto rilievo che racchiude
un ms. di Poggio Bracciolini col Commento al
Trionfo della Fama: del Petrarca, quelle coperte
di pergamena molle dipinta, e quelle con incisioni
in legno, di cui vediamo un esemplare rarissimo
eseguito a Ferrara verso il 1490. Ma sono modelli
isolati, mentre l'arte degli ornati in oro prende im-
menso sviluppo specialmente per merito 11 t-ti 1 i Aldi,
le cui edizioni formano per la parte storica ed arti-
Fig. 1 — Plinio. Storia naturale, ms. sec. xv.
frequentissimi i contatti fra regione e regione. An-
che l'influsso orientale non sembra essersi limi-
tato, con questa frequenza di scambi, alle sole le-
gature veneziane, ma su di esse si afferma e predo-
mina e ne risulta, come in altri generi dell'arte
veneziana, una fusione di splendori orientali in-
tonati meravigliosamente con il carattere armo-
nioso dell'arte italiana. Le legature musulmane qui
raccolte in bellissimi esemplari, dal sec. xni al
secolo xvii, apportano l'inesauribile varietà degli
arabeschi la ricchezza dei partiti geometrici e
insegnano gli accostamenti deliziosi di azzurri di
verdi e di ori. Tali modelli sono introdotti a Vene-
zia nella seconda metà del sec. xiv, e dapprima
l'oro compare assai parcamente in mezzo ai ra-
beschi ed agli intrecci a cordicella per poi assumere
stica la raccolta più importante della Mostra. Ve
ne ha di vario tipo; semplici le une con incorni-
ciature di filetti e medaglioni o stellette al centro,
più complesse le altre con fregi dorati a piccoli
ferri pieni e vuoti, o con rabeschi intrecciati tra
filettati dritti o curvi, sempre mirabili per la
proporzione delle incorniciature e dei medaglioni
centrali, aliene dall'adornarsi di novità vistose che
interrompano la loro tradizione. Tale è anche il
carattere delle altre legature veneziane di tipo
lineare, che pur attingendo sempre all'oriente,
estraggono, dai complessi rabeschi e intrecci mu-
sulmani, motivi più semplici ed architettonici,
tutti nervi e linea, all'italiana. L'uso dell'oro è
profuso invece in tutta la sua ricchezza sulle co-
perte delle legature dogali, adorne del leone di