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ADOLFO VENTURI
destinata a racchiudere statue. E si spiega, sul fianco esterno della chiesa, il carattere
minuzioso e complicato della decorazione trecentesca, il ricamo dei fogliami, tipici per
l'appiattimento antigotico del rilievo e la costrizione delle volute, il lavoro alquanto
materiale e impacciato della pietra.
Alla pittoresca costruzione, che ha le sue radici nell'arte romanica, fu aggiunto un
ultimo grado più tardi, e cioè il rivestimento del culmine della nave mediana, della crc-
Fig. 8 — San Martino di Lucca, Testa a congiunzione degli archi.
ciera e dell'abside, come la balaustra, che incorona la nave laterale a tramontana,
destinata a sorreggere una teoria di statue, delle quali solo esempio è rimasto il Santo
cavaliere di Jacopo della Quercia. Lungo le pareti della nave mediana, della crociera e
dell'abside, si profila un'eletta serie di archi (fìg. 5) a pieno centro, sorretti da pilastri, che
una zona di marmo verde, ricorrente anche sotto il cornicione, lega l'uno all'altro, richia-
mando, con sobrietà nuova, la bicromia dell'edificio romanico-gotico. In questa sempli-
ficazione, come nel disegno classico dei capitelli, con belle foglie d'acanto a nervature
tese, chiaroscurate da qualche colpo di trapano, sono i preludii del Rinascimento nel-
l'ambito di Siena ai tempi di Jacopo. E non è improbabile che il grande creatore del
sepolcro d'Ilaria del Carretto abbia suggerita, a coronamento della vetusta fabbrica, questa
galleria, dove riecheggiano, con larghezza e unità nuova, note risonanti nel resto dell'edi-
ADOLFO VENTURI
destinata a racchiudere statue. E si spiega, sul fianco esterno della chiesa, il carattere
minuzioso e complicato della decorazione trecentesca, il ricamo dei fogliami, tipici per
l'appiattimento antigotico del rilievo e la costrizione delle volute, il lavoro alquanto
materiale e impacciato della pietra.
Alla pittoresca costruzione, che ha le sue radici nell'arte romanica, fu aggiunto un
ultimo grado più tardi, e cioè il rivestimento del culmine della nave mediana, della crc-
Fig. 8 — San Martino di Lucca, Testa a congiunzione degli archi.
ciera e dell'abside, come la balaustra, che incorona la nave laterale a tramontana,
destinata a sorreggere una teoria di statue, delle quali solo esempio è rimasto il Santo
cavaliere di Jacopo della Quercia. Lungo le pareti della nave mediana, della crociera e
dell'abside, si profila un'eletta serie di archi (fìg. 5) a pieno centro, sorretti da pilastri, che
una zona di marmo verde, ricorrente anche sotto il cornicione, lega l'uno all'altro, richia-
mando, con sobrietà nuova, la bicromia dell'edificio romanico-gotico. In questa sempli-
ficazione, come nel disegno classico dei capitelli, con belle foglie d'acanto a nervature
tese, chiaroscurate da qualche colpo di trapano, sono i preludii del Rinascimento nel-
l'ambito di Siena ai tempi di Jacopo. E non è improbabile che il grande creatore del
sepolcro d'Ilaria del Carretto abbia suggerita, a coronamento della vetusta fabbrica, questa
galleria, dove riecheggiano, con larghezza e unità nuova, note risonanti nel resto dell'edi-