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GIULIA SINIBA I.DI
Agli Uffìzi esiste un rapido studio dell'atteggiamento del capitano,1 per il quale
si potrebbe ripetere ciò che dissi a proposito del disegno del carnefice per la cattura di
San Giovanni.
Nell'affresco seguente, con Salornè che reca alla madre la testa del Battista, An-
drea ha ripetuto, sciupandola, soffocandola, indurendola, la composizione del Convito
d'Erode.
Seguono due Virtù, la Fede e la Speranza, affatto simili tra loro per la larga e facile
maniera, per la serica lumeggiatura, e la storia dell'angelo che annuncia a Zaccaria la
nascita di Giovanni.2
Questa è più bella di tutte le precedenti. Andrea ha ricordato un po' la parte cen-
Fig. 9. — Andrea del Sarto: Visitazione. Firenze, Chiostro dello Scalzo. (Fot. Alinari)
trale dell'affresco di ugual soggetto nel coro di Santa Maria Novella, da cui ha tolto, tra
1 altro, l'idea dei due archi laterali; ma egli diminuisce di proporzioni e semplifica il pnrtito
architettonico, riducendo l'abside a una nicchia, le cornici a linee sottili, togliendo ogni
aggetto, ogni grandezza, ogni sonorità alla sua simmetrica composizione. Gira innanzi
alla nicchia l'altare cilindrico sulla sua base poligonale, iniziando un alternarsi di superfici
curve e di superfici piane, che si continua tra quelle dell'abside e dei sottarchi e quelle
delle sfaldate figure, che, immerse nell'atmosfera, galleggiano soltanto con i larghi piani
illuminati.
Si potrebbe dire che qui si verifica il fatto inverso a quello che osservai nel Convito
di Erode, dove, essendo espresso l'ambiente tutto per semplici piani, le figure sono an-
cora massicce e tondeggianti. In questa scena, invece, le figure hanno raggiunto il mo-
dellato spianato e sfaldato, ma il ricordo dell'affresco del Ghirlandaio introduce archi e
curve, nella definizione dell'ambiente, che non sono sinceri in Andrea.
1 Uffizi, gabinetto dei disegni, n. 652. la figura della Speranza. (« Prospetto cronologico »
3 Fu pagata il 22 d'agosto del 1523, insieme con cit., pag. 70).
GIULIA SINIBA I.DI
Agli Uffìzi esiste un rapido studio dell'atteggiamento del capitano,1 per il quale
si potrebbe ripetere ciò che dissi a proposito del disegno del carnefice per la cattura di
San Giovanni.
Nell'affresco seguente, con Salornè che reca alla madre la testa del Battista, An-
drea ha ripetuto, sciupandola, soffocandola, indurendola, la composizione del Convito
d'Erode.
Seguono due Virtù, la Fede e la Speranza, affatto simili tra loro per la larga e facile
maniera, per la serica lumeggiatura, e la storia dell'angelo che annuncia a Zaccaria la
nascita di Giovanni.2
Questa è più bella di tutte le precedenti. Andrea ha ricordato un po' la parte cen-
Fig. 9. — Andrea del Sarto: Visitazione. Firenze, Chiostro dello Scalzo. (Fot. Alinari)
trale dell'affresco di ugual soggetto nel coro di Santa Maria Novella, da cui ha tolto, tra
1 altro, l'idea dei due archi laterali; ma egli diminuisce di proporzioni e semplifica il pnrtito
architettonico, riducendo l'abside a una nicchia, le cornici a linee sottili, togliendo ogni
aggetto, ogni grandezza, ogni sonorità alla sua simmetrica composizione. Gira innanzi
alla nicchia l'altare cilindrico sulla sua base poligonale, iniziando un alternarsi di superfici
curve e di superfici piane, che si continua tra quelle dell'abside e dei sottarchi e quelle
delle sfaldate figure, che, immerse nell'atmosfera, galleggiano soltanto con i larghi piani
illuminati.
Si potrebbe dire che qui si verifica il fatto inverso a quello che osservai nel Convito
di Erode, dove, essendo espresso l'ambiente tutto per semplici piani, le figure sono an-
cora massicce e tondeggianti. In questa scena, invece, le figure hanno raggiunto il mo-
dellato spianato e sfaldato, ma il ricordo dell'affresco del Ghirlandaio introduce archi e
curve, nella definizione dell'ambiente, che non sono sinceri in Andrea.
1 Uffizi, gabinetto dei disegni, n. 652. la figura della Speranza. (« Prospetto cronologico »
3 Fu pagata il 22 d'agosto del 1523, insieme con cit., pag. 70).