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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 28.1925

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Fasc. 4
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Labò, Mario: Studi di architettura genovese: la Villa di Battista Grimaldi a Sampierdarena e il Palazzo d'Oria in "Strada Nuova"
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https://doi.org/10.11588/diglit.17345#0301

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STUDI DI ARCHITETTURA GENOVESE

273

belessa a satisfatione de detto Sor Battista la logia che resta in lo ingresso de la sala de lo palazzo
de detto S"r Battista sitto in la villa de Santo Pietro de Arena; in conformità di un disegno che
sottoscritto dal notaro resta a mani di Maestro Andrea. Negli archi (sordeti) che stanno, uno sopra
la scala, l'altro in testa della loggia, dovrà egli far tare e fabbricare una historieta di relevo da
maestro Lucheto Camblaxio.1

XV. i5()7. 2 maggio - Abbondio de Manzis di Crema promette sette portali di marmo,
dei quali cinque per la sala del palacio di Genova (è quello della Meridiana); e due per il palazzo
di S. Pier d'Arena.

XVI. — i507. 12 maggio - Battista e Gasparino Borasio promettono di fabbricare un

Fig 1. — Sampierdarena : Villa Grimaldi - La facciata.

muro che parrebbe lo stesso del doc. XIII, forse cominciato e non finito. Giovanni Poncello,
od altri, ordinerà le linee, le lensie, ecc.

1 I.'Alizeri (Not. dei Prof, del Disegno in Liguria,
VI, 207) dice di aver trovato nelle filze del not. Ca-
rosso un documento dell'agosto 1566, che mostra
i fratelli D'Aprile « a' servizii del Grimaldi, pei
fregi così delle logge che del prospetto, al sun-
tuoso palazzo di villa ch'egli innalzava in Sampier-
darena, e anche quivi a governo del Bergamasco,
che ne dava i modelli di mano in mano ». Ma
il grande ricercatore cadde in qualche confu-

sione; come si indovina già dal fatto ch'egli
non dà la data precisa, e non pubblica il docu-
mento, che sarebbe stato importantissimo. Esso
non esiste nelle filze del notaio Carosso, e non
può esistere altrove. Quanto ai prospetti, fin dal
marzo 1566 era già deciso (doc. IX) che essi
fossero tutti dipinti a chiaroscuro senza stucchi.
Ed agli stucchi della loggia si provvide soltanto
(doc. XIV), nel 1567.

L'Arte,

XXVIII, 35.
 
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