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Bullettino di archeologia cristiana — 6.1868

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Nr. 1 (Gennaro e Febbraro 1868)
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Vetro sul quale è effigiato Pietro che percuote la rupe
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I

— 4 —

sacramenti, massime del battesimo; e la pietra dai
cui fianchi sgorgano la fede e la grazia essere Cristo
medesimo. E s. Cipriano illustra questo punlo così :
Pfaedicitur Judaeos si sitierint et Christian quaesie-
rint, àpud nos esse potaturos, id est baptismi gratiam
consecuturos : « si sitierint, inquii Esaias, per deserta
» addncet illos, aquarn de petra producet illis, fin—
» detur petra et fluet aqua et bibet plebs mea »
(XLYlIì, 21). Quod in evangelio adimpletur, quando
Christus, qui est petra, finditur ictu lanceae in pas-
sione, qui et admonens quid per prophetam sit ante
praedictum clamat et dicit: « si quis sìtit veniat et
» bibat. Qui credit in me, sicut scriptura dicit, flu-
» mina de ventre ejus fluent aquae vivae » ( Joan. VII,
87-39 ). Atque ut magis posset esse manifestum quia...
de baptismo iliic loquitur Dominus, dddidit scriptura
dicens : « hoc autem dixit de spirito quem accepturi
» erant, qui in eum credebant». Per baptisma enim
Spiritus sanctus accipilur (1). Pietro adunque trae
dalla pietra, che è Cristo, le acque della grazia del
santo Spirito e della fede ; alle quali anelano le ani-
me sitibonde nel deserto. Egli però è prescelto a
personificare Y allo ministero non solo pel con-
fronto tra lui e Mosè , ma eziandio per le speciali
relazioni tra lui e la pietra, dalla quale scaturisce il
fonte salutare. Cristo disse a Simone le celebri pa-
role : tu es Petrus et super liane petram aedìficabo
ecclesiam meam ; e così dicendo se lo assimilò e quasi
identificò nella qualità di pietra fondamentale della
chiesa. Questo è il senso ovvio e spontaneo delle ci-
tate parole ; al quale sovente allusero i padri, mas-
sime del secolo terzo (2) ; anche quando ragionarono
della pietra in ordine all' acqua spirituale ed al bat-
tesimo (3). Pietro adunque è effigialo nella persona
di Mosè in relazione con quella pietra , alla quale
egli fu assimilato da Cristo medesimo , che gliene
cotnmunicò il nome e le doli. Petro Christus Domi-
nus communionem sui nominis libenter induisti : ut
enim, sicut apostolus Paulus edocuit, petra erat Chri-
stus, ita per Christian Petrus factus est petra elicente
ei Domino : « Tu es Petrus et super liane petram aedi-
» ficabo ecclesiam meam ». Nam sicut in deserto do-
minici sitienti populo aqua fluxit e petra; ita uni-
verso mundo perfidiae ariditate lassato de ore Petri

fons saluti ferae confessionis emersit (1). Questa sen-
tenza da Massimo di Torino fu pronunciata in una
omilia al popolo, quando sotto gli occhi di tutti erano
i sarcofagi ritraenti Pietro nuovo Mosè, che percuote
la rupe. Nelle parole di Massimo è evidente l'allu-
sione a quel simbolo ed alla compenetrazione in esso
di due concetti : Cristo di sua natura pietra angolare
e fonte d'acqua viva nel deserto ; Pietro per com-
municazione di quelle doti fatto da Cristo fondamento
della chiesa e fonte di dottrina celeste nella fede sa-
lutifera a lui rivelata dal Padre e da lui proclamata
nell' arido deserto del mondo. Perciò anche Leone
il grande in un' omilia al popolo romano ed al co-
spetto dei monumenti, di che ragioniamo, disse:
beatus Petrus in accepta fortitudine petrae perseve-
rans .... sic prae ceteris est ordinatus ut dum petra

dicitur, dum funclamentum pronunciatur____ qualis ipsi

cum Christo esset societas per ipsa appellationum ejus
mysteria nosceremus (2). Le quali dichiarazioni m'in-
ducono a sospettare, che la posizione medesima del-
l' epigrafe PETRVS scritta nel nuovo vetro tra il capo
di Mosè e la cima della rupe non sia stata prescelta
a caso e senza intenzione di mostrare, eh' essa è
comune all' una e all' altra simbolica immagine. Ma
sia che a questa particolarità l'autore del vetro abbia
posto mente e deliberata avvertenza, sia eh' egli abbia
inavvertentemente collocata l'epigrafe, chiave del sim-
bolo, in quel punto preciso; certo è che quel nome
non poteva essere scritto in luogo più acconcio e più
conforme all' inlimo senso della misteriosa allegoria.

Resta a vedere se questa cominciò nei vetri e
nelle sculture del secolo quarto, ovvero fu quivi ri-
petuta ed imitata per tradizione di tipi più antichi.
L'indole e la natura di siffatto mistero , che consiste
nell' idealizzare un personaggio storico e determi-
narne il senso allegorico per segni non solo simbo-
lici, ma talvolta quasi fonetici, cioè parianti, quale
è la relazione di Pietro con la pietra che gli dà il
nome, ci predispone a crederlo immaginato nell' età
anteriore al secolo quarto, quando siffatto sistema
prevalse ; non in quel secolo , nel quale esso venne
perdendo l'antico vigore e improntando ogni dì più
nelle scene bibliche le forme storiche ed esterior-
mente quasi letterali (3). Questa osservazione generica

(t) Epist. LXlIi §. vili.

(2) V. Mamachi, Antiq. christ. T. V pag. 133 e segg.

(3) Vedi la Roma sott. T. II pag. 331 e segg.

(1) S. Maximi Taurin. Opp. ed. Rom. 1784 pag. 219.

(2) S. Leonis Serm. II Opp. ed. Ballerin. T. I pag. 6.

(3) V. Roma sott. T. II pag. 347 e segg.
 
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