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Bullettino di archeologia cristiana — 6.1868

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Nr. 2 (Maro e Aprile 1868)
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Dei Cristiani condannati alle cave dei marmi nei secoli delle persecuzioni e della cura, ch'ebbe di loro la chiesa romana
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https://doi.org/10.11588/diglit.17355#0027

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— 23 —

ficenza dell'edificare. Il Corsi accenna, che mancate
ai metalli le schiere dei confessori della fede cristiana,
il loro lavoro dovette languire (1). Le notizie storiche
sopra raccolte ed ordinate, le scoperte fatte sulle
sponde del Tevere e i dati epigrafici sembrano dare
molto valore a questa osservazione.

Tra le iscrizioni dei marmi grezzi adunate dal-
l' Henzen le più complete ed importanti sono le due
seguenti fatte negli anni 137, 206. Nelle rozze co-
lonne di pavonazzetto trovate alla Marmorata e tra-
sferite al museo del Laterano è ripetuta con poche
varietà quest' epigrafe :

L AELIO

CAESARE N li ET BAL

BINO COS RATIONIS
YRBICAE SVB CVR 1BENAEI
AVG LIB PROC CAESVRA TVLLI
SATVRNINI > LEG XXII PRIM

E sul fusto della prima colonna è aggiunto

LOCVS N II CIA
LOC . XVI B,

OFF PA

NLXXXVI

In quello della seconda

OFF PAPI
N XCIV
LOCO XX,

In un masso poi ora depositalo nelle terme antoni-
niane l'Henzen secondo la copia del Borghesi lesse (2):

EPICTETVS AVGVS( ti servus )
PRO ACTOR PROC(wmfons)
LOC III LIB SECCOML...
«/HI.NO ET AEMILIANo cos
{caesura?) AVR DEM ETRI benéficiarii...)
sub adi A AVR WWinchani
YE C AVR....

Quest' ultima iscrizione però non è stata letta accu-
ratamente ; ed eccone il fac-similc nella pagina 25
n. 1, ove ognuno vedrà, che nella terza linea è scritto
LOC UH B SEC COM L , non LOC III LIB SEC

COM L. Siffatte sigle oscurissimo, delle quali nè anche
è stata tentata l'interpretazione , riceveranno qualche
luce dall'epigrafe inedita, che Martino Smezio magna
diligentia exscripsit da un frammento di marmo, come
testifica il Metello nel codice vaticano 6030 p. 263.
L'ho fatta delineare sotto il n. 2 nella pagina citata:
la paleografia corsiva e la calligrafia quadrata sem-
brano convenire a lettere dipinte piuttosto che incise: le
lacune della scrittura sono facilmente effetto del colore
in parecchi luoghi svanito : il principio d'ogni linea ,
tranne Y ultimo sembra mutilo. Leggo con certezza
soltanto al fine della seconda linea COLVMNA; nella
terza Officina COMODIANA LVII; nella quarta LOC.
PRIM. B. SEC. 11 confronto di queste parole e sigle
con le sopra recitate dimostra che il SEC facendo se-
guito al PRIM significa secundus o secunda, e che la
serie di note LOC 1111 B SEC COM L... dee essere

interpretata LOCus UH B....... SECundus o SEGunda

COModiana (officina) L... Resta enigma per me fino
ad ora oscurissimo quel B, che anche sul fusto d'una
delle due colonne sopra ricordate si legge dopo LOC.
XVI; e per ispiegarlo attendo il confronto di qualche
nuovo monumento.

Coleste epigrafi più delle altre del medesimo ge-
nere prolisse e complete ricordano la ratio urbica
dei marmi e la cura procuratori*, il quale nella prima
iscrizione è un liberto imperiale, nella seconda sembra
essere un VE (vir egregius) ; titolo , che fu dato ai
razionali degli imperatori (1). L'officio centrale in
Roma della ragione fiscale dei marmi spiega come i
Romani ebbero assai grande commodità di procurarsi
relazioni dirette con i confessori condannati anche ai
più lontani metalli e di inviare loro soccorsi d'ogni
maniera. Il soprastante poi al lavoro di ciascuna
caesura era sovente un ufficiale distaccato dal suo
corpo militare, come bene ha dimostrato il Bor-
ghesi (2); e perciò nell'iscrizione della colonna è fatta
menzione della caesura Tulli Saturnini centurionis le-
gionis XXII primigeniae, e nell'altra io ho supplito
caesura AVR. DEMETRI 'Benéficiarii...., essendo ap-
punto i benéficiarii soldati in congedo.

(1) Delle pietre antiche ed. cit. pag. 27.

(2) I supponenti chiusi tra parentesi sono stati aggiunti da me.

(1) V. Labus, Del marmo di C. Giulio Ingenuo p. 34-38.

(2) Ann. dell'Istit. 1843 p. 344, 345.
 
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