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Bullettino di archeologia cristiana — 6.1868

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Nr. 6 (Novembre e Decembre 1868)
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Epigrafe storica scoperta in Porto alludente agli ultimi spettacoli gladiatorii ed alla loro abolizione
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https://doi.org/10.11588/diglit.17355#0090

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— 80 —

a richiesta del popolo costruito in Porto ad splendo-
rem mjmphaei quel medesimo locum ca..., che per
l'abolizione dei giuochi gladiatori! divenne tosto inu-
tile e giacque derelitto, finché Acolio Abido non lo
dedicò ad assai miglior uso. Laonde il supplemento
più acconcio alle monche parole LOCVM CA... potrà
sembrare LOCVM Gkveae amphitheatralis. Ed in fatti
anche Prudenzio già sopra citato adopera la voce
cavea nel detestare i sanguinosi giuochi anfiteatrali (1):

Nani quid vesani sibi vult ars impia ludi,
Quid mortes juventini, quid sanguine pasta voluptas,
Quid pulvis caveae semper funebris et Ma
Amphitheatralis spectacula tristia pompae?

Ma gli anfiteatri dopo aboliti i gladiatori continua-
rono ad essere io uso per le venationes ( combat-
timenti contro le fiere); la quale concessione agli
inveterati gusti dei popoli lo stesso cristiano poeta
propose ed accettò :

Jam SOL1S CONTENTA FERIS infamis arena
Nulla cruentatis homicìdia ludat in armis.

L'iscrizione di Acolio Abido parla specialmente del
luogo, ove i gladiatori si armavano; e quella di Ar-
pagio Lupo d'un edificio fatto in breve tempo e ad
ornamento d'un LOCVM prima squallido e defor-
mante il vicino ninfèo. Stimo adunque più veri-
simile interpretare il portuensc monumento non d'un
intero anfiteatro , ma del ludus gladiatoria, ove i
miseri condannati si addestravano al triste mestiere ;
ovvero del loro armamentarium. In Roma conoscia-
mo l'armamentarium ludi magni per l'iscrizione d'un
suo preposito (2) ; e da altri epitaffi apprendiamo che
il ludus magnus fu gladiatorio (3). Le parole LOCVM
CA.... non si prestano ad essere supplite nò col vo-
cabolo ludus ne con Yarmamentarium. Quivi o fu
adoperala una perifraso, che non mi riesce restituire ;
ovvero dal linguaggio della milizia fu trasferito al
ludo gladiatorio uno dei due appellativi castrimi e
campus. Non i soli militi ebbero le loro castra; ma
così furono impropriamente chiamate in Roma le sta-

zioni di molti corpi di professioni diverse, castra le-
cticariorum, tabellariorum, victimariorum, salicario-
rum (1). Non veggo perchè il ludo gladiatorio non
possa essere stato parimente chiamato castrum gla-
diatorum, benché non ne abbiamo fino ad ora esem-
pio. Similmente probabile parmi la proposta della
voce campus. I maestri dei gladiatori (lanistae) ama-
rono farsi chiamare doctores , perchè campidoctores
erano appellati gli istruttori militari. Per ambizione
di nobilitarsi poterono essi anche voler usurpare il
nome campus pel loro ludo. Altre voci opportune al
supplemento che cerco, non mi vengono alla mente.
Laonde propongo di leggere: LOCVM CAstri (ovvero
CAmpi) gladiatorii sordentem AD SPLENDOREM NYN-
FI1 SVA OMm pecunia noviter (ovvero magnifice o
alcun simile avverbio ) A SOLO CONSTRVCTVM etc.

L'epoca di cotesto forse recentissimo tra gli edi-
ficii gladiatorii è senza dubbio quella degli ultimi anni
dell'impero di Teodosio e del primo decennio del go-
verno di Onorio. Imperocché la fabbrica tanto desi-
derata dal popolo e con tanta celerità liberalmente
costruita da Arpagio Lupo rimase presto (ab initio)
inutile (sine usu) e abbandonata (derelieta). Noi igno-
riamo al tutto chi sia e quando abbia corso la via
degli onori e ambito perciò il favore del popolo il
chiarissimo uomo Arpagio Lupo: ma ciò che il rove-
scio della pietra ci indica sul pronto abbandono del-
l'edificio da lui eretto dimostra, che questo precedette
di pochi anni l'abolizione dell'infame ludo gladiatorio,
ottenuta nel 404 dal monaco Telemaco a spesa assai
più generosa di quella , con che l'ambizioso prefetto
cercò la grazia della plebe sitibonda di sanguinarli
spettacoli. Tutti oggi celebrano il cristiano eroe, che
affrontò i furori del popolo imbestialito dalla crudele
voluttà, e slanciatosi in mezzo all' arena per dividere
i miseri combattenti, lasciò quivi la vita; ma il san-
gue suo fu l'ultimo che macchiò l'arena gladiatoria.

Quanto tempo dopo l'eroica morte di Telemaco e
la seguita proibizione dei gladiatori Acolio Abido abbia
retto l'annona e mutato in edificio di pubblica bene-
ficenza ed utilità quello che Arpagio Lupo aveva de-
dicato alla scuola omicida, parmi che possiamo con molta
probabilità congetturare. Lo stile rettorico del titolo,
nel quale contro le più elementari regole della buona

(1) L. c. v. 382-385.

(2) Ovelli n. 2552.

(3) V. Gamicci nel Bull, dell' lst. arch. 1865 p. 78-80.

(1) Vedi la Nolilia regionum ed il Curiosum Urbis nel breviario
sotto il titolo castra (Preller, Die regionen etc. p. 30).
 
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