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monum. céramograph. toni. I p. 82) furono di opi-
nione che quella denominazione fosse da spiegare colla
nascila di Marte avvenuta per mezzo di un fiore, se-
condo la singolare narrazione di Ovidio ( Fastor. lib.
V, 229 e seg. ). Non ha guari sostenne la medesima
idea il eh. sig. de Longpérier, credendo di ravvisare
la Giunone Anlea in due vasculari dipinti da lui pub-
blicati (Junon Anthéa, Paris, 1849 in 8). A me sem-
bra che questi due monumenti non possano riferirsi
alla regina degli dei, non apparendo nè i consueti or-
namenti di Giunone, nè la dignità della sua persona.
Al che si aggiunga che l'azione della dea non corri-
sponde a quella additala dallo slesso Ovidio nel luo-
go medesimo che forma la base della spiegazione.
Presso il latino poeta non è già la consorte di Giove,
la quale va in traccia del mirabile fiore, ma questo è
a lei presentalo da Flora. Sicché manca l'appoggio
della tradizione stessa, a cui bisogna ricorrere. 11 sig.
de Longpérier ha scorto tutte le difficoltà che si op-
ponevano a quella sua ingegnosa conghiettura ; ma
non mi pare che le abbia dileguate in maniera sod-
disfacente. Ma quella tradizione Ovidiana ignota as-
solutamente a' Greci, e che forma parte de' miti ro-
mani, dee riputarsi per avventura la.origine del nome
di Anlea (1) ? Noi noi crediamo : e piuttosto ci sem-
bra doversi ricavarne la spiegazione da quelle narra-
zioni, che troviamo chiaramente esposte da' greci scrit-
tori, e, quel eh'è più, riportale alla medesima con-
trada, ove si eresse il tempietto additato da Pausania.
Nella mia memoria sul mito di Ercole che succhia il
latte di Giunone inserita nel tomo VI delle memorie
della reale Accademia Ercolanese p. 317 e seg., ho
dimostrato le relazioni di Giunone col fiore del giglio,
e per quel che dice Clemente Alessandrino [paedag.
2 pag. 78 ), e per la narrazione de' Geoponici, che
attribuisce la nascita di quel fiore al latte di Giunone

(1) Noi facciamo la osservazione che ammessa la verità di que-
sto supposto, e la giustezza della fallica significazione del flore ,
avvertita dal sig. de Longpérier, ci parrebbe in qualunque caso
doversi ricorrere al giglio, come quello a cui tal significazione
mirabilmente conviene: vedi la mia memoria sull'Ercole poppan-
te nel voi. VI delle tnem. dell' Accad. Ercolanese p. 327 e seg.

caduto al suolo nell'allattamento di Ercole : «v&os rò
vov xplvov wìÌojxì (lib. XI c. XIX p. 522 edit. Ni-
clas). Ora è ben risaputo che tutto il mito di Giu-
none, che dà latte al Alcide si riferisce ad Argo. Sic-
ché la Giunone Argiva, messa in rapporto con un
fiore, dà una plausibile spiegazione del nome della
dea in quel sacello venerata. Ed il vaso di Basilicata
da me pubblicato ed illustrato nella suddetta memo-
ria dà pieno appoggio e confronto a quelle tradizioni.

È poi notevole che la stefane di Giunone, nel vaso
a cui accenniamo, è parimenti ornata di palmette ;
come in non poche monete ritraenti la Giunone Ar-
giva. Una tale particolarità non parmi che possa ri-
portarsi a quello stesso nome di Anlheia ; siccome fu
da altri opinato ( vedi Luynes éiud. numism. p. 22 e
25 ; e de Longpérier mem. cit. p. 12). La qual cosa
ci piace di vedere osservata altresì dal Raoul-Rochet-
te , il quale peraltro nulla avvertiva in contrario al
rapporto tra quel nome della dea e la tradizione 0-
vidiana [Journal des Savants 1842 pag. 212, seg. ).

MlNEilVINI.

Iscrizioni latine. Continuazione del n. 45.
38.

CASCELLIAE

AGRIPPINAE
Fu ritrovata nel medesimo sepolcro ove comparve
l'altra epigrafe di Ottavio Secondo, riferita di sopra:
pag. 136. Egualmente a noi comunicata dal Can.
Schedilo.

39.
D. M.
SEX • CASTRIC10 • FELICI

PONTIA • LVPVLA
MATER • FILIO • PUS
SIMO • FEC1T ■ VI
X1T - A • XXIX
M • VI • D • XII
Comunicataci dello stesso Canonico Schedilo ; ri-
trovata in un sepolcro a Campana.

(continua) Minerviju,

Giulio Mi.neuvini — Editore.

Tipografia di Giuseppe Càtàiìeo,
 
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