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sospetti e dal eh. Fiorelli (annali dinumism. an. I p.
122), e da me (bull. ardi. nap. an.VI p.47), non che
dal eh. Riccio (reperlor. numism. p. 2-3). Questi so-
spetti parevano giustificali dalla dichiarazione di falsità
nello stesso catalogo del museo Thomas (p. 6), ove
era passata la medaglia. Sicché ragioni scientifiche, e
non altro, diressero il giudizio degli archeologi na-
politani a duhitare dell' autenticità di quel pezzo: e
sappiamo che anche ora il dottissimo Cavedoni non è
scevro da simile dubitazione (bull. dell'Iti. 1852 p.30).
Non vi è chi più di me faccia stima della conoscenza
prattica de'numismatici francesi, e particolarmente
del eh. sig. duca de Luynes; ma mi permetteranno
che io n'equilibri il giudizio cogli ocebi non meno
esercitali di alcuni archeologi napolitani, i quali vi-
dero la moneta nelle mani del dottor Nott. Sarei
troppo superbo se volessi decidere tra queste rispet-
tabili autorità: e lascerò al tempo ed alle nuove sco-
perte la soluzione di una quislione, che finora debbo
tuttavia dichiarar sussisienie. Chiude il sig. Raoul-
Rochelte il suo interessante lavoro coli'accennar bre-
vemente la opinione che le monete di fabbrica cam-
pana con le iscrizioni ROMA e ROMANO, furono
tutte coniate in Capua : secondo la comune opinione
degli archeologi napolitani. La quale non ci sembra
distrulla dalla recente scoperta del deposito di Vica-
rello, come vorrebbe il eh. P. Marchi nel riferire
quell'importantissimo ritrovamento (La stipe tribu-
tala alle divinità delle acque Apollinari p. 13eseg.).
Così diamo termine a questo breve estratto, nel quale
non ci fu dato di entrare ne'più minuti particolari,
nè di presentare quelle speciali nostre idee, che ri-
chiedevano più ampia esposizione. Avrei voluto rin-
graziar pubblicamente l'illustre autore per la corte-
sia colla quale in tutto questo lavoro ha citato con
encomio le mie archeologiche produzioni : avrei vo-
luto a lui medesimo proporre alcuni duhbii ed alcune
osservazioni. Ma la morte ha troncato una vita così
utile alla scienza, a me ha rapito un amico: ed io
non posso in questo luogo che rendergli una lieve
testimonianza della mia sincerissima stima. Non fuvvi
archeologo più laborioso di Raoul-Rochette: le sue
kmumerabili produzioni lo attestano. Sin da quando
l'opera delle colonie greche gli apriva in giovanissima
età le porte dell'Istituto , egli non intermise la pub-
hlicazione di libri utili ed importanti. Cullore dell'ar-
cheologia in tutta la sua estensione, raccolse nelle varie
branche di questa difficilissima scienza, meritati trionfi.
La critica più fiera , che non ne risparmiò in vita la
splendida fama, s'inchinerà rispettosa all'onorata ce-

nere dell'estinto. Nessuno potrà rapirgli il vanto di una
eslesa dottrina archeologica, di una diligente e vasta
erudizione , di uno zelo insuperabile , del più acceso
desiderio per la ricerca del vero, di quella lucidità e
chiarezza di esposizione, che non di rado si desidera
negli eruditi. Propugnatore della migliore scuola ar-
cheologica nella sua patria, se ne fece sempre libero
e severo campione , affrontando impassibile lo sde-
gno degli avversarli.

La Francia sentirà la perdita di un uomo, che ha
lasciato onorevoli tracce ovunque ha rivolto le sue
cure. L'Accademia delle Iscrizioni e Belle Lettere è
rimasa priva di un dottissimo socio : l'Accademia delle
Belle Arti ha perduto il suo segretario, di cui la in-
telligenza ed il gusto agguagliavano la elegante parola
e la solida eloquenza: a\ Journal dessavanls è mancato
uno de' più ragguardevoli collaboratori: è mandila alla
Biblioteca Imperiale la voce dell'illustre professore
di archeologia. Noi sappiamo che Raoul-Rociiette
ha lasciato a tutte queste scientifiche amministrazioni
produzioni inedite del suo ingegno. Resterà a'suoi dotti
colleglli, a'suoi concittadini la cura di farne la pubbli-
cazione. Ma non sarà men vero che uscendo alla luce
quelle archeologiche ricerche , ci mostreranno che
I'uome insigne, ancorché freddo cadavere, vive anco-
ra la vita della scienza. E questa vita gli è riserbata
immortale nell'imparziale giudizio della posterità.

Il presente bullettino , a cui aveva appena comin-
ciato a fornire qualche lavoro, ha perduto ass;ii pre-
sto il suo novello collaboratore.

La costante benevolenza di quest'uomo rispettabile
verso di me, e l'attiva corrispondenza tra noi man-
tenuta per lo spazio di quattro lustri mi rende men
tollerabile il dolore della sua dipartila.

A conforto del mio cordoglio mi resta pertanto il
suo ritratto, che fu a lui pegno di filiale affetto, e che
e^li slesso colle sue mani mi offriva quasi memoria per
me di slima e di amicizia: mi resta l'immenso numero
de'volumi da lui pubblicati, de'quali volle farmi gra-
zioso dono ; deposilo di vasta dottrina , di svariata e
piena erudizione, indispensabile tesoro per lutti gli
studiosi dell' archeologica scienza.

Non s'ingannava l'impareggiabile defunto, se pen-
sò che queste memorie mi sveglerebbero ognor vi-
va la sua rimembranza. Ed io son sicuro che quan-
do nell' esporre i suoi estremi voleri dichiarava mo-
destamente di non bramar sulla tomba che le preci
della Chiesa, ed il compianto degli amici, a me volse
un particolare pensiero, e si consolò forse di una la-
grima , che vide spuntar sul mio ciglio. Minervino

Giulio Minervini— Editore.

Tipografa di Giuseppe Catatìeo,
 
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