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Brunn, Heinrich von [Hrsg.]; Körte, Gustav [Hrsg.]
I rilievi delle urne etrusche (Band 1) — Rom, 1870

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https://doi.org/10.11588/diglit.4976#0060
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dietro di lei. A lei corrisponde dalla parte opposta dietro al sagrificante un'altra
figura pur essa inginocchiata di un vecchio barbato vestito di lungo chitone e
manto, che volgendo lo sguardo verso il centro col gesto di ambedue le mani
alzate dà segno di esser grandemente sorpreso e spaventato. Se ripensando alle
altre rappresentanze nella donna dovremo riconoscere Clitennestra, per quest'uomo
non vi si offre nessun nome fuori di quello di Agamennone, ne disconviene a
lui che, costretto contro il suo volere di abbandonar la figlia, ceda alla sua di-
sperazioue. S'intende che allora il sacrificante dev' essere non Agamennone, ma
Calcante, che finora non abbiamo incontrato in monumenti etruschi, ma che ha la
funzione del sacrificante in non poche rappresentanze greche del sacrifizio d'Ifigenia.
Restano ancora due figure, l'una sopra Agamennone, come pare, di donna, l'altra
che chiude la composizione, di un giovane guerriero con scudo. Quest'ultima
senza dubbio è meramente accessoria; l'altra forse si potrebbe chiamar Elettra;
ma dobbiamo dire che è troppo poco distinta per potersi pronunciar definitivamente.

CAP. V.

LA MORTE DI TROILO.

Fra tutti gli avvenimenti che si passarono dalla seconda partenza de' Greci
fino al principio dell' Iliade, nelle urne etrusche si trova raffigurato uno solo, cioè
la morte di Troilo per mano di Achille. Negli estratti di Proclo questo fatto vien
menzionato con tre sole parole : xa« TpoSìXsv tpovsùa, Achille trucida Troilo. Ma sebbene
in tutta la lettteratura antica non ci sia conservata nessuna relazione, che ci
faccia conoscere il mito in tutte le particolari sue circostanze, ci resta almeno
una serie tanto di notizie scritte, quanto di monumenti dell'arte, che ci permettono
di ricostruir in grandissima parte il racconto di un fatto, che tra le glorie di
Achille certamente occupa non l'ultimo posto; e basterà di riferirmi qui alle erudite
disquisizioni di O. Jahn (Telephos und Troilos, 1841; Tel. u. Tr. und kein Ende
1859; Arch. Zeit 1856, p. 225 sgg.), di Welcker Ant. Denkm. V, p. 439 - sgg.
Ann. d. Inst. 1850 p. 66.) e di Schlie (p. 97). Prescindendo da varie versioni
meno divulgate, alle quali questo mito nel progresso de' tempi ha dato luogo,
troviamo come più accertato il racconto seguente.

Troilo il più giovane de'figli di Priamo, ma non ancor adulto per poter
prender parte alla guerra, già si diletta coli' addestrar i cavalli, e non essendo
ancora la città di Troja strettamente assediata da' Greci, osa di uscir dalla porta
per abbeverar i cavalli alla fontana situata sotto le mura della città e, come alcuni
 
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