DOI Seite / Zitierlink:
https://doi.org/10.11588/diglit.4976#0101
-( 93 )-
sta dunque nell' intervento di Egisto, che prende egual parte con Clitennestra al-
l'uccisione di Agamennone; ed appena avrò da dire, che tale era la versione vol-
gare del mito. Poco poi importa, se invece della sedia in due de' rilievi volterrani
troviamo un letto; e merita di esser rilevalo soltanto che nel terzo questo è rim-
piazzato da un'ara. Ma sebbene, come nota lo Schlie (p. 158), tanto Igino (fab.
117), quanto Servio (ad Aen. XI, 269) mettono la morte di Agamennone in
rapporto con un sacrifizio da lui eseguito, non so se l'artista abbia voluto espri-
mere la medesima idea, giacché manca ogni apparecchio di sacrifizio; e polea
scegliere l'artista questo concetto soltanto per accrescere l'orrore del fatto, mo-
strando come Agamennone venne trucidato sull'altare, cioè nel luogo più santo
della propria casa. In ogni modo dobbiamo dire, che nemmeno questi rilievi si
allontanano dalle versioni comuni del mito; e mentre non offrono novità, possono
servir dall'altra parte per insegnarci, che questo mito dovea esser generalmente
divulgato.
GAP. XVI.
IL MATRICIDIO E LA FUGA DI ORESTE.
L'osservazione, colla quale si chiudeva il capo antecedente, cade anche sul-
le rappresentanze del matricidio di Oreste. Rare volte ci riuscirà di metter i
concetti de' rilievi in uno stretto rapporto coi tratti particolari di una poesia,
sia epica o sia tragica, e sembra piuttosto che gli artisti di queste urne si sieno
contentati di seguir una tradizione volgare, che non distingueva più le modalità
particolari introdotte da diversi poeti. Per riassumere con poche parole il con-
cetto fondamentale, che si ritrova in tutte queste rappresentanze, basterebbe di
intitolarle: « Oreste e Pilade che uccidono Clitennestra ed Egisto». Ora è vero,
che quasi colle stesse parole vien riferito il fatto negli estratti di Agia presso
Proclo; ma nondimeno vi resta incerto, fin a qual punto Pilade abbia avuto una
parte attiva nell'uccisione stessa; giacche, come giustamente ha rilevato lo Schlie
(p. 165), tanto presso Omero quanto presso Pindaro ed i tragici egli è Oreste
solo, che mette mano tanto ad Egisto quanto a Clitennestra, e Pilade 1' ajuta
più per consigli, che col fatto. Anche ne' monumenti della buona epoca, che
fino al tempo di Alessandro sembrano aver abborrito di rappresentar il matricidio
«tesso Oreste solo è quello che uccide Egisto. Ne' rilievi etruschi all'incontro
sta dunque nell' intervento di Egisto, che prende egual parte con Clitennestra al-
l'uccisione di Agamennone; ed appena avrò da dire, che tale era la versione vol-
gare del mito. Poco poi importa, se invece della sedia in due de' rilievi volterrani
troviamo un letto; e merita di esser rilevalo soltanto che nel terzo questo è rim-
piazzato da un'ara. Ma sebbene, come nota lo Schlie (p. 158), tanto Igino (fab.
117), quanto Servio (ad Aen. XI, 269) mettono la morte di Agamennone in
rapporto con un sacrifizio da lui eseguito, non so se l'artista abbia voluto espri-
mere la medesima idea, giacché manca ogni apparecchio di sacrifizio; e polea
scegliere l'artista questo concetto soltanto per accrescere l'orrore del fatto, mo-
strando come Agamennone venne trucidato sull'altare, cioè nel luogo più santo
della propria casa. In ogni modo dobbiamo dire, che nemmeno questi rilievi si
allontanano dalle versioni comuni del mito; e mentre non offrono novità, possono
servir dall'altra parte per insegnarci, che questo mito dovea esser generalmente
divulgato.
GAP. XVI.
IL MATRICIDIO E LA FUGA DI ORESTE.
L'osservazione, colla quale si chiudeva il capo antecedente, cade anche sul-
le rappresentanze del matricidio di Oreste. Rare volte ci riuscirà di metter i
concetti de' rilievi in uno stretto rapporto coi tratti particolari di una poesia,
sia epica o sia tragica, e sembra piuttosto che gli artisti di queste urne si sieno
contentati di seguir una tradizione volgare, che non distingueva più le modalità
particolari introdotte da diversi poeti. Per riassumere con poche parole il con-
cetto fondamentale, che si ritrova in tutte queste rappresentanze, basterebbe di
intitolarle: « Oreste e Pilade che uccidono Clitennestra ed Egisto». Ora è vero,
che quasi colle stesse parole vien riferito il fatto negli estratti di Agia presso
Proclo; ma nondimeno vi resta incerto, fin a qual punto Pilade abbia avuto una
parte attiva nell'uccisione stessa; giacche, come giustamente ha rilevato lo Schlie
(p. 165), tanto presso Omero quanto presso Pindaro ed i tragici egli è Oreste
solo, che mette mano tanto ad Egisto quanto a Clitennestra, e Pilade 1' ajuta
più per consigli, che col fatto. Anche ne' monumenti della buona epoca, che
fino al tempo di Alessandro sembrano aver abborrito di rappresentar il matricidio
«tesso Oreste solo è quello che uccide Egisto. Ne' rilievi etruschi all'incontro