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Brunn, Heinrich von [Hrsg.]; Körte, Gustav [Hrsg.]
I rilievi delle urne etrusche (Band 1) — Rom, 1870

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https://doi.org/10.11588/diglit.4976#0094
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-( 86 )-

parie s. del rilievo scorgesi nel fondo l'arco di una porta di città ornata di tre
teste proprio come la porta etrusca ancor conservata di Volterra (Micali Ani. mon.
t. VII), innanzi alla quale giace un albero rovesciato di platano o simile. Più
avanti ancora sta, visibile in tutta la sua lunghezza, un gran cavallo senza for-
nimenti e senz'indicazione di movimento e vita, di modo che da questo lato
niente si oppone a ravvisarvi il celebre cavallo di legno, benché sia privo di
una base o plinto, che dovrebbe aspettarsi in un lavoro d' arte. Innanzi a lui,
cioè dall' altezza del petto tra le gambe anteriori scende una scaletta, i cui gra-
dini sono di ristauro moderno, ma come ritengo per certo, sulla base di traccie
antiche. Ora da dietro del cavallo, non propriamente dalla scaletta, ma accanto
di essa discende un guerriero (senza testa), vestito di tunica e clamide ed ar-
mato di scudo e spada imbrandita nella d., muovendo verso il centro, ove già
lo precedeva un altro, del quale non si è conservato nient' altro che le vestigia
e piccola parte de' piedi. Non esitiamo intanto di asserire che era un guerriero
in atto di attacco diretto contro un nemico, che gli va incontro armato di co-
razza, scudo e probabilmente della spada ora rotta insieme al braccio d. ed alla
testa. Dopo questa figura cambia la scena ed invece d' una battaglia vi troviamo
un letto con innanzi un tavolino, sul quale sta un piatto con frutti o altri cibi,
e sopra il letto tre figure coricate. La prima, un uomo imberbe, stende la d.
verso il piatto; la seconda, un giovane, sembra bere da un rhyton ora fram-
mentato; la terza, un uomo barbalo di venerando aspetto, tiene nella d. una
patera.

Il cavallo di legno, una scena di combattimento ed una scena di convito
sono tre concetti che riuniti insieme non lasciano dubbio sull' intenzione del-
l'artista di rappresentar la presa di Troja per opera degli eroi greci che escono
dal cavallo, mentre i Trojani credendo allontanato ogni pericolo si davano al
giubilo delle feste e dei conviti. Nel congiunger però questi concetti per formarne
una composizione sola l'artista non sembra esser slato troppo felice. Ad indicar che
la scena avviene nell' interno di una città, dovea servir la porta; ma come è
figurata nel rilievo, dobbiamo credere che ci troviamo piuttosto fuori di essa
sotlo le mura. Cosa poi significa l'albero abbattuto? Non so se l'artista volesse
forse accennare che, per introdurre il cavallo dentro la città, oltre una parte
delle mura, fossero abbattuti degli alberi. Ma se tale era l'intenzione, certamente
avrebbe dovuto esser espressa più chiaramente. Non voglio poi negar le difficoltà
che incontrava l'artista nel dover raffigurar il cavallo colla scala e gli eroi che
ne uscivano; ma non avrò bisogno di ripeterne la descrizione per dire, che
queste difficoltà nel rilievo in discorso non sono state superate. Di più. se i
 
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