L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna (7.1904)

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PIETRO TOPSCA

Il Vasari attribuì la decorazione delle due cappelle di Santa Trinità ad un pittore Gio-
vanni da Ponte, morto nel 1365, ma è noto che la cappella degli Scali non era ancora ulti-
mata nel 1414, e le ricerche del Milanesi hanno stabilito ch’essa venne dipinta nel 1434 da
certi pittori Giovanni di Marco e Smeraldo di Giovanni i quali, già nel 1429 e nel 1430,
avevano affrescata la cappella di Paolo Dagomari.1 Tale cooperazione di due artisti forse di
diverso valore può spiegare l’infelice comporre delle storie che ancora rimangono nella cap-
pella degli Scali, accompagnato con la maniera del pittore dei trittici e della predella. Gio-
vanni di Marco, nato nel 1385, morì nel 1437; Smeraldo, di Giovanni cessò di vivere nel 1444:

Fig. 8 — Pittore fiorentino del 14350.: Trittico
Roma, Museo cristiano vaticano

restiamo perciò incerti nello stabilire quale dei due sia colui che eseguiva nel 1435 il trittico
del Museo Cristiano; soltanto il ritrovamento di un’opera che si possa unire a quelle descritte
e che rechi una data posteriore al 1437 potrà dichiararci che il pittore ebbe nome Smeraldo
di Giovanni. Per ora giova sapere che Giovanni di Marco fu attivo decoratore di forzieri e
di cassoni: la tecnica propria dei quadri esaminati, e della predella specialmente, fa appunto
pensare ad un artista solito a tali minuti lavori.

In Firenze adunque, intorno al 1435, quando l’arte dell’Angelico fioriva, quando sorge-
vano Filippo Lippi, Andrea del Castagno e Paolo Uccello, operava il nòstro pittore! E tempo
di ricollocare al suo posto l’artefice del quale ci siamo indugiati a ricercare le opere! 1

1 Vasari, Le Vite, ecc., ed. Milanesi, I, 631 e seg., Sansoni, 1878; G. Castellazzi, La basilica di Santa
Trinità, Firenze, 1887, pag. 54.