Fig. i — Benedetto Antelami : Allegoria della Vita. Parma, Battistero - (Fotografia Anderson)
LE RAPPRESENTAZIONI ALLEGORICHE DELLA VITA
NELL'ARTE BIZANTINA
ARTE bizantina conservò durante tutto il medio evo l’amore per le classiche alle-
gorie e per le rappresentazioni profane. Accanto alle istorie sacre dell’antico e
del nuovo testamento, ai fatti dei santi martiri, agli episodi della vita monastica,
comuni anche agli altri paesi cristiani, nell’arte e nella letteratura d’Oriente fiorì
tutto un mondo di leggende e di figurazioni la cui origine è da ricercarsi quasi
sempre nell’antichità classica. Tra il dilagare dei trattati ascetici, ecco KwvffTavTìvo?
'Epjzovtattó; che canta nei suoi versi la guerra di Troia, ecco i romanzi di Ales-
sandro il Grande, di Aristotele, di Apollonio di Tiro; accanto ai santi guerrieri
Giorgio e Demetrio pp si veggon balenare le figure di Achille e del divino
"Medea fanno per un istante dimenticare la Madre di
non mancarono questi ricordi dell’antichità, ma furon
natura affatto diversa per la differenza profonda tra il
pensiero e la cultura dèlie due civiltà antiche, la quale fu
causa della distinzione determinatasi agli inizi del cristiane-
simo tra l’arte bizantina piena di elementi astratti e fanta-
stici, e l’arte occidentale più stretta alla realtà e limitata agli elementi materiali. Vero è che
questo contrasto si andò man mano attenuando; gli artisti occidentali accolsero ben presto
Odisseo ; Elena e
Dio.’ In Occidente
naturalmente di (|$| '
' Vedasi nell’ottima opera del Krumbacher. Ge- nel nostro studio, il capitolo: Romantìsche Dichtun
schichte der byzantiriischen Lìteratur (Zweite Aujlagé), gen uber antike Stoffe (pag. 844).
Miinchen, 1897, che più volte ci occorrerà di citare
LE RAPPRESENTAZIONI ALLEGORICHE DELLA VITA
NELL'ARTE BIZANTINA
ARTE bizantina conservò durante tutto il medio evo l’amore per le classiche alle-
gorie e per le rappresentazioni profane. Accanto alle istorie sacre dell’antico e
del nuovo testamento, ai fatti dei santi martiri, agli episodi della vita monastica,
comuni anche agli altri paesi cristiani, nell’arte e nella letteratura d’Oriente fiorì
tutto un mondo di leggende e di figurazioni la cui origine è da ricercarsi quasi
sempre nell’antichità classica. Tra il dilagare dei trattati ascetici, ecco KwvffTavTìvo?
'Epjzovtattó; che canta nei suoi versi la guerra di Troia, ecco i romanzi di Ales-
sandro il Grande, di Aristotele, di Apollonio di Tiro; accanto ai santi guerrieri
Giorgio e Demetrio pp si veggon balenare le figure di Achille e del divino
"Medea fanno per un istante dimenticare la Madre di
non mancarono questi ricordi dell’antichità, ma furon
natura affatto diversa per la differenza profonda tra il
pensiero e la cultura dèlie due civiltà antiche, la quale fu
causa della distinzione determinatasi agli inizi del cristiane-
simo tra l’arte bizantina piena di elementi astratti e fanta-
stici, e l’arte occidentale più stretta alla realtà e limitata agli elementi materiali. Vero è che
questo contrasto si andò man mano attenuando; gli artisti occidentali accolsero ben presto
Odisseo ; Elena e
Dio.’ In Occidente
naturalmente di (|$| '
' Vedasi nell’ottima opera del Krumbacher. Ge- nel nostro studio, il capitolo: Romantìsche Dichtun
schichte der byzantiriischen Lìteratur (Zweite Aujlagé), gen uber antike Stoffe (pag. 844).
Miinchen, 1897, che più volte ci occorrerà di citare