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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 8.1905

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Fasc. 1
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Bouchot, Henri: I primitivi francesi "L'Ouvraige de Lombardie"
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https://doi.org/10.11588/diglit.24150#0059

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I PRIMITIVI FRANCESI

« L’OUVRAIGE DE LOMBARDIE »

ELLA lingua francese il termine « Rinascenza » che sembra avere
un significato chiarissimo, è in realtà il più indeterminato, il
più nebuloso che si possa dare. Se con esso vuoisi indicare la
disgraziata idea che spinse i nostri antichi maestri gotici a con-
traffare gli italiani, e che condusse all’arte impersonale di un
Lebrun, la Rinascenza apparve non nel XVI, ma nel xìv secolo,
quando fra le altre sue fantasie, il duca di Berry ebbe anche
quella di procurarsi non le opere genuine italiane, puro pro-
dotto d’Italia, ma i prodotti di un certo qual compromesso
tra le opere francesi e le italiane, di un connubio di ele-
menti eterogenei che nel linguaggio del tempo è detto
« l’ouvraige de Lombardie ». Per lungo tempo credemmo
che le opere così designate negli antichi inventari fos-
sero realmente dovute ad artisti meridionali, ma perseveranti ricerche ci hanno provato
che quella indicazione si riferiva alla maniera, all’aspetto generale dell’opera d’arte, non
al suo luogo di origine. V’è tal artista francese che dipinge in « ouvraige de Lombardie»:
a questo scopo gli basta di adoperare i colori vivaci e smaglianti, i toni bianchi, certi partiti
di decorazione e di architettura tolti a prestito ai Lombardi, ai Toscani od anche ai Romani ;
di qui la fisionomia tutta caratteristica per colore e per disegno delle miniature che ora
ognuno si accorda nell’attribuire ai fratelli de Limbourg.

Giudicando soltanto alla stregua dell’impressione visiva — mezzo pericoloso e pieno
di singolari illusioni — i più esperti critici erano giunti ad attribuire ad artisti italiani la
massima parte delle miniature delle celebri Ileures di Chantilly; e tuttavia ivi l’arte del
Nord si tradiva nella preoccupazione del naturalismo, della caricatura, dell’ironia, tanto rara
in Italia: l’architettura, le suppellettili, gli accessori vi apparivano quasi sempre interamente
gotici : in ogni parte vedevansi i pinnacoli propri del Nord e il sistema di fortificazione
particolare alle nostre contrade. Ma per chi non si fonda che sulle impressioni dell’occhio,
tutti questi dati di fatto non hanno che scarso significato, sì che quando Leopoldo Delisle
indica i fratelli Limbourg come probabili autori delle miniature delle Tris riches Heures di
Chantilly,1 i partigiani dell’arte italiana non esitano a credere che quegli artisti siano andati
a studiare a Roma ed a Firenze.

L’aver trascurato i particolari delle opere d’arte, e le date, e ogni altro argomento,

1 Questo capolavoro, acquistato in Italia dal duca d’Aumale, sarà tra breve pubblicato in facsimile da
P. Durrieu.
 
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