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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 8.1905

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Fasc. 1
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Miscellanea
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https://doi.org/10.11588/diglit.24150#0086

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MISCELLANEA

Le cattedrali di Molfetta e di Troia. — In Pu-
glia, poco o nulla di nuovo. I restauri della cattedrale
di San Sabino di Canosa, con tanta amorosa sapienza
ideati dall’ing. Malcangi, son rimasti allo stesso punto
di 4 o 5 anni fa, e non ancora si pensa ai restauri
dei cadenti castelli di Puglia, da Bari ad Oria, ai quali
la mancata visita dell’imperatore, erede della potenza
di Federico II d’Hohenstaufen, fece almeno radere le
male erbe cresciute sulle torri.

A Bari, per iniziativa locale, confortata da un pic-
colo sussidio governativo, s’è da qualche mese comin-
ciato nell’interno della cupola della cattedrale un re-
stauro, in verità troppo radicale e profondo, che poi
non si sa, con quanta probabilità di successo, potrà
essere proseguito, rispetto al restauro generale di tutto
l’edificio, così mal ridotto.

A Molfetta, le torri campanarie della Chiesa vecchia
aspettano di... cadere.

Si hanno ancora dei dubbi sulla data della costru-
zione di questa antica cattedrale; il Bertaux, che con
tanta acuta genialità si diffonde a descrivere ed ana-
lizzare l’arte dei fiorenti Comuni pugliesi del sec. xn,
e particolarmente l’architettura a cupola, di cui la cat-
tedrale di Molfetta è il più splendido esemplare, ac-
cetta la datazione generale della seconda metà di detto
secolo e della prima di quello successivo1. Stabilisce
però nella fabbrica due periodi « L’edifice a été con-
struit en deux fois, en commengant par le chevet sui-
vant la coutume: la reprise, visible dans l’appareil
extérieur du mur latéral de droite, est rendue plus
sensible encore dans l’intérieur de l’église par la bru-
sque interruption d’une sèrie d’arcatures élevées contre
cette mèrne paroi». Soltanto nella seconda metà del
secolo xii, la città fattasi più ricca ed importante potè
dedicarsi alla fabbrica della sua chiesa maggiore, com-
pletata poi sotto il lungo governo del vescovo Risando
nel xiii, come avevo scritto prima. Il Bertaux sarebbe
stato maggiormente illuminato dalla conoscenza d’una
carta di Terlizzi del 1236, che, come dissi, è finora

1 L’avevo determinata in La città di Molfetta dai primi anni
del secolo x ai primi del xiv. Trani, Vecchi .1899 a pag. 27 e segg.

l’unico caposaldo certo per la storia della cattedrale
di Molfetta, e che si trova edita in collezione di do-
cumenti, pure a lui nota. Però alcune altre osserva-
zioni tecniche lo aiutano a restringere questi termini
di tempo troppo lati. Dopo aver notato le modifica-
zioni derivate alla fabbrica della chiesa, per l’abban-
dono ed il riempimento della cripta, invasa dall’acqua
del mare, per cui il livello del coro fu riportato a quello
della nave, egli parla di altre differenze esistenti. « Les
colonnettes engagées dans les piliers qui supportent
la coupole du sanctuaire ont des bases attiques, à
larges griftes, qui peuvent ètre attribuées aux der-
nières années du xii siècle; les bases des colonnettes
de la nef, avec leur gorge profondément refouillée et
leur tore évrasé, sont évidemment postérieures aux
précédents... La coupole du milieu, plus haute que
les deux autres, est montée sur trompes. Un détail
curieux prouve que ces trompes ne sont pas anté-
rieures au second quart du xiii siècle» 2 È una delle
tante particolarità, che troppo spesso fanno vedere al
Bertaux l’opera di un architetto/che conosceva i det-
tagli dell’arte del Nord, cioè della Francia.

Ma, tralasciando questa particolarità, non si può
negare che il Bertaux ha studiato con tanta genialità
i nostri monumenti, da essersi molto avvicinato al vero
nello stabilire i termini di tempo della fabbrica della
Chiesa di Molfetta, senza conoscere i documenti. Questi
documenti, tranne quello del 1236, che egli avrebbe
potuto conoscere, perchè di già edito, sono del tutto
sconosciuti. Perciò se ne dà qui notizia.

È dimostrato che ai primi anni della seconda metà
del secolo xii il comune marittimo di Molfetta era nel
suo maggior fiori mento, ed è pur questa l’età, nella
quale la nuova fabbrica dell’Episcopio molfettese fu
proseguita con maggior lena3.

Nell’ottobre 1184, che si avvicina alla data intuita
dal Bertaux, Griso di Sifando, giudice della città e

2 E. Bertaux. L’Art dans V Italie meridionale de la fin de V Em-
pire romain à la Conquète de Charles d’Anjou, t. I. Paris Fonte-
moing, 1904.

3 Crr. in Nozze e consuetudini pugliesi del secolo xix. Bari, La-
terza, 1904, eap. I La storia civile di Molfetta nel secolo xii.
 
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