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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 8.1905

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Fasc. 3
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Miscellanea
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https://doi.org/10.11588/diglit.24150#0246

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MISCELLANEA

Dittico attribuito a Cimabue, nell’esposizione
di Grottaferrata. — Tra i quadri che riflettono le
forme bizantine nell’esposizione di Grottaferrata, ve
n’è uno nello siti nuovo della pittura italiana, al prin-
cipio del Trecento. La fine conservazione del dittico,
appartenente alla importante galleria del comm. Ster-
bini, la sua rara bellezza, gli assegnano un posto trion-
fale tra le tante pitture stereotipate, monotone dei
tardi bizantini o imitatori dei bizantini, che sono al-
l’esposizione. In esso, l’arte bizantina c’entra per poco:
qualche traccia nelle pieghe e nelle tuniche geometriz-
zate di due santi, di San Filippo e di San Gio. Bat-
tista, nelle ali degli angioli, nel taglio d’una roccia, e
cosi nei muri che si stendono dietro alla scena della
Crocifissione e nello stilobate dietro ai santi nelle parti
inferiori del dittico; ma in compenso la vita nuova si
determina nella grandiosa figura della Vergine, nella
composizione della Sacra Famiglia, nella profondità
dell’espressione del Cristo in croce.

La Vergine è avvolta da un manto azzurro a stelle
e a rosette d’oro, col risvolto roseo. Di sotto il manto,
che copre il capo della Vergine, stendesi un velo ri-
camato pure a stelle e rose auree, il quale ricade sulla
spalla destra tutto frangiato da piccole croci. Dello
stesso colore di quel velo, però senza la sua traspa-
renza, si tinge la tunica del Bambino, e dello stesso
rosa del risvolto del manto della Madonna s’allegra
il suo manto a gigli d’oro. Intorno al manto della Ver-
gine, è un’orlatura spezzata a righe; mentre un filo
bianco contorna l’altro del Divin Fanciullo. S’aggira
intorno al capo della donna celeste un nimbo a meandri
finamente graffiti sul fondo tutto punteggiato; mentre
si disegna sulla testa del Bambino un cerchio croce-
segnato da segni rossi. Tiene il piccolo Cristo una fu-
nicella purpurea, legata alla zampa di un cardellino
presentatogli da Giuseppe, il quale veste una tunica
azzurra e un manto violetto, ed ha i capelli e la barba
d’un bianco livido. Di qua e di là dal capo della Ver-
gine è scritto: MAT[er] D[omin]I ; sopra quello del
Bambino : IC XC ; sopra San Giuseppe : S[anctus]
IOSEPH’.

La Vergine porta il Bambino sul braccio sinistro,
e poggia la destra dalle dita affusolate sul manto a
gigli del Figliuolo, il quale s’attiene al velo della Madre,
e stendesi verso il cardellino che sta nel pugno di Giu-
seppe, così come vedesi il falco sulle mani chiuse dei
signori del tempo. Il braccio sinistro di Giuseppe è
tutto fasciato dal manto, nel modo con cui si rappre-
sentano in antico i filosofi, e la mano è stesa in atto di
chi favella.

Così si disegna la parte superiore del dittico a sinistra,
mentre la inferiore reca le immagini dei SS. Lorenzo
(S[anctus] LAURE[n]TIUS), Filippo (S. PHILIP[pu]S),
Giovanni Battista (S. JOH[anne]S B[a] P[tist]A): San Lo-
renzo vestito di paludamento di diacono di una tunica
con ornamenti d’oro, attorniato il capo da nimbo con
segni a zic-zac; San Filippo, come un senatore romano,
con un rotulo nella sinistra, il manto roseo, la tunica
azzurra raggiata d’oro, e in atto di guardar sospettoso ;
San Giovanni Battista, coperto di lana, sopracoperto
da un manto verde, col cartello ECCE | AGNU | S.
DE | I, col nimbo coperto di tratti a zic-zac.

In queste figure il seguo è fermo e rapido; ne’manti,
l’artista s’indugia a schiarare le parti in luce, a ren-
dere perfino la tessitura delle stoffe; nel resto, si ve-
dono i contorni d’un segno grosso come d’incisore in
legno. La luce cade più viva nelle punte e lungo le
canne del naso, nelle punte del mento, in mezzo alle
fronti.

L’ala del dittico a destra si divide pure in due parti:
nella superiore è la Crocifissione, e vi si vede il Cristo
appeso alla croce, in atto di piegare, con gli occhi
smarriti sotto le palpebre, il capo livido, la chioma
castana cadente in lunghi riccioli sugli omeri. Alla sua
destra è la Vergine, che apre la destra, e par cadere
riversa: ha rosata la tunica, il manto azzurro listato
d’oro. Alla sua sinistra San Giovanni Evangelista col
manto roseo e la tunica azzurra pure contornata d’oro,
tiene con la destra il capo dolente. Un angiolo dagli
occhi a fior di testa coperto da un manto che un tempo
era aureo, raccoglie in un vaso il sangue che sgorga
dal costato di Cristo; le ali dell’angiolo sono purpuree;
 
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