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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 8.1905

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Fasc. 1
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Venturi, Adolfo: La scultura veneta a Bologna (Fine del XIV - principio del XV secolo)
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https://doi.org/10.11588/diglit.24150#0079

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36

ADOLFO VENTURI

Andrea Fiesolano ci appare qui come un mae-
stro che segue i dalle Masegne, nelle sue figure
scarne, piene di carattere, però con occhi tondi
a fior di testa, con zigomi grandi e menti spor-
genti, così che sembrano sbalzate sul metallo,
invece che cavate dal marmo (fig. 3).

Gli esempi dei Dalle Masegne e di Andrea
da Fiesole fruttarono, poi che anche Jacopo
della Quercia s’ispirò ad essi, nell’eseguire il
monumento per la famiglia ferrarese de’ Vari,
cioè quel sepolcro che, sequestrato dal Senato
di Bologna, servì poi a dare onorata sepoltura
alle ossa di Anton Galeazzo Ben ti voglio, in
San Giacomo Maggiore di quella città. Il monu-
mento ha la forma de’ cofani civili bizantini e
delle cassette alla certosina, con il coperchio
a piramide tronca. La figura del defunto si
estende sulla faccia anteriore della piramide.
Sopra stanno la Vergine col Bambino e due
Santi; intorno, le figure della Virtù. Nel fronte
del sepolcro siede il lettore,' forse Giacomo de’
Vari o Varri, lettore di chirurgia e di medicina
pratica a Bologna, fra il 1392 e il 1403. E evi-
dente che Jacopo della Quercia si conformò
nel disegno del monumento al carattere dei
sepolcri de’ lettori bolognesi, specialmente a
quello di Bartolommeo da Saliceto, egualmente
distribuito, col sarcofago poggiante su mensole, con la stessa disposizione inclinata dei banchi
degli scolari figurati nel sarcofago stesso, con lo stesso coperchio a mo’ di piramide tronca
e con le statue sulla sua incorniciatura, superiore
(fig. 4 e 5), Andrea da Fiesole conserva certe
forme arcaistiche dei fratelli dalle Masegne, e
solo nelle mensole figurate lascia trasparire la
sua natura toscana (fig. 16), i ricordi di forme
che poi Donatello consacrò. Le doppie mensole
furono mantenute da Jacopo della Quercia, anche
nel sarcofago di un Pio da Carpi recentemente
scoperto da Giulio Bariola; e tutto ci move a
pensare che l’educazione artistica di Jacopo si
formasse a Bologna, che fu poi il teatro princi-
pale della sua gloria.

L’attribuzione che si facomunemente a Jacopo
della Madonna col Bambino nella sagrestia di
Ferrara non è forse estranea al sentimento de’ rap-
porti che il grande scultore senese ebbe con l’arte
svoltasi a Bologna alla fine del secolo xiv e al
principio del XV. Quella Madonna appartiene al-
l’arte dei dalle Masegne, e la data del 1408 è
apocrifa, ed è la stessa della prima allogazione
data a Jacopo della Quercia in Siena per il lavoro
della fonte della piazza del Campo. Già Carlo Cor-

Fig. 5 — Jacopo della Quercia
Monumento de’ Vari
Bologna, San Giacomo Maggiore
(Fotografia Poppi di Bologna)

Fig. 4. — Andrea da Fiesole
Monumento di Bartolomeo da Saliceto
Bologna, Museo Civico
(Fotografia Poppi di Bologna)
 
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