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CORRIERI
Fig. 3 — Roma. Santa Maria in via Lata
Oratorio sotterraneo, San Paolo
come l’evangelario siriaco del
vi secolo della Biblioteca na-
zionale di Parigi, i musaici di
Sant’Apollinare Nuovo a Ra-
venna e i manoscritti bizantini
specialmente ritengono questo
colore ».
A proposito poi pel tipo del
Cristo con la barba lunga, i
lunghi capelli castani, il naso
dritto , gli occhi bruni , ag-
giunge (pag. 70): « Questo tipo
comincia nel patrimonio del-
l’arte bizantina e si trova nella
chiesa di Santa .Sofia a Costan-
tinopoli del vi secolo, e nel co-
dice di Cosma dell’vii 1 secolo
(Bibl. Laur., n. 699). Quest’ul-
tima circostanza ci dice anche
che il tipo non appartiene a
Roma e alla sua scuola, ma
all’oriente». Riguardo all’arco
di Santa Maria Maggiore 1 ’Aj-
nalov scrive (pag. 104) : -< L’a-
nalisi generale delle composi-
zioni e dei loro dettàgli mo-
stra quanto numerose relazioni
conservano esse con l’arte bi-
zantina. Esse si ricongiungono,
all’arte orientale. Le tracce
separate che si uniscono nei
musaici in un complesso gene-
rale sono sparse sui monu-
menti delle scuole di Ravenna
e di Milano, sui monumenti
dell’arte siriaca e qualche volta
s’incontrano nell’arte romana
e d’un tratto divengono vive
nell’arte bizantina vera dal-
l’viil-xm secolo. I tipi di Ma-
ria, di Afrodisio e di Giuseppe
sono sconosciuti nelle cata-
combe e nei sarcofagi romani
e galli ; i tipi di sacerdoti e i
loro costumi sono conosciuti
soltanto della figura del sa-
cerdote di Ravenna e nel Mel-
chisedech. A Ravenna e nei
manoscritti greci noi incontria-
mo i magnifici vestiti di Afro-
disio e delle donne, composti
nelle forme definite, seguito
cerimoniale dell’ imperatore
bizantino. Qui troviamo anche
i toni d’oro e i vestiti, la di-
posizione delle figure appena
CORRIERI
Fig. 3 — Roma. Santa Maria in via Lata
Oratorio sotterraneo, San Paolo
come l’evangelario siriaco del
vi secolo della Biblioteca na-
zionale di Parigi, i musaici di
Sant’Apollinare Nuovo a Ra-
venna e i manoscritti bizantini
specialmente ritengono questo
colore ».
A proposito poi pel tipo del
Cristo con la barba lunga, i
lunghi capelli castani, il naso
dritto , gli occhi bruni , ag-
giunge (pag. 70): « Questo tipo
comincia nel patrimonio del-
l’arte bizantina e si trova nella
chiesa di Santa .Sofia a Costan-
tinopoli del vi secolo, e nel co-
dice di Cosma dell’vii 1 secolo
(Bibl. Laur., n. 699). Quest’ul-
tima circostanza ci dice anche
che il tipo non appartiene a
Roma e alla sua scuola, ma
all’oriente». Riguardo all’arco
di Santa Maria Maggiore 1 ’Aj-
nalov scrive (pag. 104) : -< L’a-
nalisi generale delle composi-
zioni e dei loro dettàgli mo-
stra quanto numerose relazioni
conservano esse con l’arte bi-
zantina. Esse si ricongiungono,
all’arte orientale. Le tracce
separate che si uniscono nei
musaici in un complesso gene-
rale sono sparse sui monu-
menti delle scuole di Ravenna
e di Milano, sui monumenti
dell’arte siriaca e qualche volta
s’incontrano nell’arte romana
e d’un tratto divengono vive
nell’arte bizantina vera dal-
l’viil-xm secolo. I tipi di Ma-
ria, di Afrodisio e di Giuseppe
sono sconosciuti nelle cata-
combe e nei sarcofagi romani
e galli ; i tipi di sacerdoti e i
loro costumi sono conosciuti
soltanto della figura del sa-
cerdote di Ravenna e nel Mel-
chisedech. A Ravenna e nei
manoscritti greci noi incontria-
mo i magnifici vestiti di Afro-
disio e delle donne, composti
nelle forme definite, seguito
cerimoniale dell’ imperatore
bizantino. Qui troviamo anche
i toni d’oro e i vestiti, la di-
posizione delle figure appena