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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 8.1905

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Fasc. 2
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D'Ancona, Paolo: Gli affreschi del Castello di Manta nel Saluzzese
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https://doi.org/10.11588/diglit.24150#0142

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GLI AFFRESCHI DEL CASTELLO DI MANTA NEL SALUZZESE

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come si conviene ad uomo d’onore. E qui comincia pel nostro protagonista una lunga
serie di avventure attraverso alle quali noi, lasciandolo con dame Cognoissance, non cre-
diamo doverlo seguire. Ci fermeremo soltanto ad un episodio del romanzo strettamente con-
nesso coi nostri affreschi. Dopo aver visitato e descritto la Corte di Amore arriva il giovine
all’albergo di dame Fortune, posto sopra un’altissima rocca donde si dominano grandi spazi.'
La regina siede sopra un seggio portato da tre leoni, ha rosse ali, un globo aurato e lo

Sala della Manta. Giulio Cesare,. Giosuè, David
(Fotografia Berardo)

scettro. Alla sua destra sta il clero e alla sinistra sono seggi di re, imperatori e principi.
Dappresso, sui gradini scavati nella roccia, sorgono palazzi e castelli, popolati dai favoriti.
Ogni giorno a mezzodì una turba immensa di popolo si appressa alla Dea invocando pietà,
e molti dei felici vengon allora tolti dai seggi e precipitati abbasso per far posto ai nuovi
venuti. E qui Tommaso fa sua la vecchia sentenza: «qui plus hault monte qu’il ne doit,

de plus hault chiet qu’il ne croit ! » Il giorno seguente il cavaliere visita un « grant et

noble lieu », cioè il « palais aux esleuz » e contempla i seggi di nove magnanimi principi
e nove nobili dame. Vi seggono i rappresentanti delle tre principali credenze: per gli ebrei

David, Giuda Maccabeo e Giosuè, pei pagani Ettore, Alessandro e Cesare e pei cristiani

Carlomagno, Arturo e Goffredo di Buglione. Le nove eroine, la cui scelta non è subordinata
ai medesimi criterii, sono Delfìla, la prode vincitrice di Tebe, Semiramide, regina degli Assiri,
Sinope, Ippolita, Etiope, Lampeto, Tamiramide, Teuca e Pantesilea.

Nota giustamente il Gorra, nel suo dotto capitolo sulle fonti alle quali ha attinto Tom-
maso III, come egli non poteva trattare argomento più trito, svolto ad esuberanza nei vari
cicli cavallereschi. P'ra gli episodi non certo originali, ma che ravvivano la trattazione, è
da annoverare quello di dame Fortune, che a noi sopratutto interessa per aver trovato un
degno interprete nell’anonimo frescante di Manta.

Pertanto donde trasse Tommaso la stoffa leggendaria per quest’episodio del poema
concernente gli eroi e le antiche eroine? Grazie alle diligenti ricerche di due dotti medie-
valisti, Paul Meyer e Francesco Novati, non è diffìcile dir qualche cosa sulla formazione di
 
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