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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 8.1905

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Fasc. 2
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Venturi, Adolfo: Frammenti del presepe di Arnolfo nella basilica Romana di S. Maria Maggiore
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https://doi.org/10.11588/diglit.24150#0150

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FRAMMENTI DEL PRESEPE DI ARNOLFO

NELLA BASILICA ROMANA DI S. MARIA MAGGIORE

ella basilica di Santa Maria Maggiore, nota anche sotto il
nome di Sancta Alarla ad Praesepe, s’apriva uno speco od
antro ornato di marmi e di metalli preziosi, dove si conte-
nevano reliquie della spelonca di Palestina, culla del Reden-
tore. Gareggiarono i pontefici ad arricchire l’oratorio, tanto
nell’ingresso, come nelle pareti e nell’altare, sotto cui aprivasi
la confessione: celebrava il papa a quell’altare la messa nella
notte del Santo Natale; e, durante questa solennità, là fu sor-
preso Gregorio VII, l’anno 1075, e via condotto prigione. 1
\d orato rium praesepis dovette però essere rinnovato nel
secolo Xiii, e il Vasari, nella vita di Arnolfo, attribuì
a Marchionne Aretino il rinnovamento, con queste pa-
role:2 « E in Santa Maria Maggiore, pur di Roma, fece
la cappella di marmo, dov’ è il presepio di Gesù Cristo. In essa fu ritratto da lui papa
Onorio III di naturale: del quale anco fece la sepoltura, con ornamenti alquanto migliori, ed
assai diversi dalla maniera che allora si usava per tutta Italia comunemente ». Ma nell’edizione
giuntina, innanzi all 'indice delle cose notabili Adi primo volume, il Vasari mutò il passo in
quest’altro: «Cominciò il detto Arnolfo in Santa Maria Maggiore in Roma la sepoltura di
papa Onorio III di casa Savella, la quale lasciò imperfetta con il ritratto di detto papa...
E la cappella di marmo, dov’è il presepio di Gesù Cristo, fu dell’ultime sculture di marmo
che facesse mai Arnolfo, che la fece ad istanza di Pandolfo Ipotecorvo l’anno dodici, come
ne fa fede un epitaffio che è nella facciata allato della cappella...».

L’epitaffio andò distrutto, quando al tempo di Sisto V si trasportò la cappella del presepio
in quella ampia del Sacramento, per opera ingegnosissima dell’architetto Carlo Fontana; 3
onde non abbiamo più modo di verificare quanto lesse nell’epitaffio il Vasari, il nome, greco-
italiano, ignoto del committente, e quella strana indicazione dell’anno dodici.4 Mentre, parlando
di Marchionne, il biografo aretino accenna che nel presepio fu ritratto «papa Onorio III

1 Liverani, Del nome dì Santa Maria ad Praesepe
che la basilica liberiana porta e delle reliquie che con-
serva, Roma, 1854; Adjnolfi, Roma nell’età di mezzo,
II, Roma, 1881; Grisar, Analecta romana, pag. 577
e seg., Roma, 1899.

2 Vasari, Le Vite, I, pag. 278. Firenze, Sansoni,

1878.

3 Carlo Fontana, Della traslazione dell’obelisco
vaticano e delle fabbriche fatte da Sisto V, lib. I, pa-
gine 40, 49. Vedi anche De Angelis, De Basilica
S. Mariae Maioris.

4 Forse invece di Pandolfo Ipotecorvo, leggevasi
Pandolfo di Pontecorvo; Panno nel nrs. era segnato
n. 12.., e divenne nelle stampa 12.
 
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