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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 8.1905

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Fasc. 2
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Venturi, Adolfo: Frammenti del presepe di Arnolfo nella basilica Romana di S. Maria Maggiore
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https://doi.org/10.11588/diglit.24150#0151

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io8

ADOLFO VENTURI

di naturale, del quale anco
fece la sepoltura », nel di-
scorrere poi di Arnolfo,
indica solo la sepoltura
del pontefice, che non Ono-
rio III, ma IV dovrebbe
essere, avendo il primo
regnato dal 1216 al 1227,
il secondo dal 12 85 al 1287.

L’Adinolfi, ricordando
le due asserzioni del Va-
sari, insieme le confuse,
e dopo aver scritto che si
potrebbe far questione sul-
l’ubicazione dell’altare del
Presepio prima del 1216,
cioè prima del tempo in
Fig. 1 —Arnolfo di Cambio : Frammento dell’arcata dell’oratoriumpraesepis cui Onorio III lo fece mu-

Roma, Santa Maria Maggiore — (Fotografia Gargiolli) rare, continuo, mutando e

associando uomini, cose e

tempi differenti, dando per certe le date incerte e scorrette, col dichiarare che « la cappella
fu fatta incominciare nella costruzione da Innocenzo III per l’architetto Marchionne d’Arezzo,
condotta a fine da Onorio PP. Ili, mediante l’opera dell’architetto fiorentino Arnolfo di
Lapo, il quale, trapassato Onorio, vi costruì anche la sepoltura dello stesso pontefice ».

Senza ricordare le due asserzioni del Vasari, il padre Grisar, l’ultimo illustratore dell’ora-
torio del presepio, scrive, negli Analecta romana, che forse gli antichissimi pontefici che
adornarono l’oratorio, lo ravviserebbero ancora inalterato. Eppure nulla si scorge de’tempi
di Gregorio III, d’Adriano I, di Leone III, di Sergio II evocati dal Grisar! Questi indica
però alcune statue « che ora si vedono intorno, e sembrano conservare le primitive tradi-
zioni delle figure del presepio, benché esse non siano altro che mediocre lavoro del XIV secolo
o del XIII ». Conservano le primitive tradizioni, come può conservarle un’ opera grande e
nuova, ad altorilievo, di
Arnolfo di Cambio, che,
sempre rimasta sotto gli
occhi dei visitatori di
Santa Maria Maggiore,
non fu apprezzata secondo
la sua importanza, non
riconosciuta per 1’ opera
del grande maestro, do-
minatore dell’arte romana
nelle ultime decadi del
Dugento. Dal Fontana,
che, nello scorcio del Cin-
quecento, parlando dei
frammenti di Arnolfo, li
indicò, senza sospettarne
l’autore, in un « nicchio
quadro, dove sono li tre
Magi di marmo vecchio,
eh’ adorano Nostro Si-



Fig. 2 — Arnolfo di Cambio: Altro frammento dell’arcata
àe\V oratorium praesepis

Roma, Santa Maria Maggiore — (Fotografia Gargiolli)
 
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