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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 8.1905

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Fasc. 2
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Bellucci, Alessandro: Arte decorativa: Un'antica industria tessile Perugina
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https://doi.org/10.11588/diglit.24150#0157

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ALESSANDRO BELLUCCI

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disfare le più pratiche necessità della vita, semplici e sobri nella duratura loro sodezza. Fac-
ciamo questa osservazione piccina: dalla toga dei Romani al frate, dei nostri giorni quale

immensa serie di mutazioni ! Ma il sagum del popolano
quirite persiste forse ancora immutato nella bianca sargci
dell’agricoltore abruzzese e reatino.

Quanta fatica e cura, nonostante, occorse al Rocchi per
ricercare e raccogliere frammenti disprezzati da più se-
coli, impiegati nei più diversi usi, confinati negli angoli
più oscuri. Visse una floridissima arte di panni di lino nel
Quattrocento e nel Cinquecento perugino : le sue vestigia
raccolse il Rocchi con mano diligente : studiò questi
avanzi nella tessitura, nel punto, nel disegno, nelle di-
mensioni, negli usi: ne tentò un catalogo cronologico;
ma ogni pezzo nuovo veniva a sconvolgere l’ordinamento
già elaborato ed obbligava l’autore a nuove catalogazioni.

Forse appena oggi, con i centocinquanta pezzi che
egli possiede, sarà possibile disegnare i vari momenti
nella produzione successiva della fiorente ed utile in-
dustria.

A lui deve andare diritta la stessa gratitudine che
meritarono con l’opera delle loro collezioni d’arte fran-
cese il Sauvageot, il Du Sommerand e il Debruge-Du-
menil; ed io m’auguro che la collezione Rocchi divenga,
come quelle or ora ricordate, proprietà dello Stato.

Questi tessuti sono tovaglie, portiere e coperte da letto:
sono ampi tovagliuoli e asciugamani. Il centro bianco, i
lembi, ad una discreta altezza, hanno intramezzate e in-
tessute col bianco, striscie turchine e bande o verghe
ornamentali a disegni ed a figure, pure in turchino. La
materia è puro lino, torto a mano : la tessitura è ad
occhio di pernice, il turchino è cotone. Semplici frangie
a losanga e nappine, pure in turchino, completano questa
solidissima biancheria da camera e da tavola.

Oltre che l’uso di questi due colori, bianco e turchino,
sono caratteri comuni a tutti questi oggetti la bellezza
e la solidità del lavoro e l’originalità del concetto. Questa
generale impronta ci fa dire che debbono essere usciti
inizialmente dallo stesso fondaco e che hanno mantenuto
le stesse vestigia con sorprendente continuità e costanza.
Forse una serie cronologica si potrebbe tentare compa-
rando sopra moltissimi cimelii la maggiore o minore
uguaglianza del filo, l’irregolarità delle trame, il diverso
carattere dei disegni ornamentali : ma chi ci assicura poi
che questo sia l’unico punto di partenza per una clas-
sificazione?

La tessitura col liccio ce la definisce con poche parole
Eugenio Muntz nella Tapis serie : « Un ouvrage dans le-
quel des fils de couleur, enroulés sur une chaìne tendue
verticalement ou horizontalement, font corps avec elle,
engendrent un tissu... ». Precisamente così anche questa
Perugia. Collezione M. Rocchi tessitura rinnovellata.
 
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