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Fasc. 2
DOI article:Corrieri
DOI Page / Citation link: https://doi.org/10.11588/diglit.24150#0184
CORRIERI
139
* * *
Per parecchio tempo si è agitata tra il Governo
e il Comune di Castelvecchio Subequo la questione
di proprietà dei due cimeli descritti. Il Ministero
aveva sempre affermato che essi erano di proprietà
dette sufficienti elementi giuridici per intraprendere la
rivendicazione al demanio dei due oggetti, il prefetto
della provincia, con lettera del 14 ottobre 1901, nu-
mero 15379, fece sapere al sindaco che il Ministero
avrebbe voluto trattare 1’ acquisto dei medesimi per
un museo dello Stato, a condizioni molto eque. L’am-
Isernia, Cattedrale. Reliquiario d’argento dorato
dello Stato, perchè già appartenenti alla soppressa
corporazione dei padri conventuali di San Francesco,
colpita dalla legge di soppressione del 7 agosto 1809.
Ma quando le minuziose ricerche fatte negli archivi
comunale e provinciale dal notaio signor Scenna, di-
mostrarono che nel verbale d’inventario del 6 ot-
tobre 1809 non erano comprese nè la croce, nè la
Pasquarella, e quando una diligente ispezione di un
delegato del Ministero della pubblica istruzione non
ministrazione non chiese alcun prezzo, ma fece com-
prendere le strettezze del bilancio e il bisogno di acqua
potabile, di edifici scolastici, ecc. Con lettera del
io maggio 1902, n. 6655, il Ministero rispose di non
potere tener conto delle condizioni non floride del Co-
mune e offrì L. 15,000 dopo di aver sentito il parere
di persone competenti nel valore di oreficerie antiche
ed edotte dei prezzi. Ma il Comune non volle consen-
tire e chiese di essere autorizzato a vendere a privati.
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Per parecchio tempo si è agitata tra il Governo
e il Comune di Castelvecchio Subequo la questione
di proprietà dei due cimeli descritti. Il Ministero
aveva sempre affermato che essi erano di proprietà
dette sufficienti elementi giuridici per intraprendere la
rivendicazione al demanio dei due oggetti, il prefetto
della provincia, con lettera del 14 ottobre 1901, nu-
mero 15379, fece sapere al sindaco che il Ministero
avrebbe voluto trattare 1’ acquisto dei medesimi per
un museo dello Stato, a condizioni molto eque. L’am-
Isernia, Cattedrale. Reliquiario d’argento dorato
dello Stato, perchè già appartenenti alla soppressa
corporazione dei padri conventuali di San Francesco,
colpita dalla legge di soppressione del 7 agosto 1809.
Ma quando le minuziose ricerche fatte negli archivi
comunale e provinciale dal notaio signor Scenna, di-
mostrarono che nel verbale d’inventario del 6 ot-
tobre 1809 non erano comprese nè la croce, nè la
Pasquarella, e quando una diligente ispezione di un
delegato del Ministero della pubblica istruzione non
ministrazione non chiese alcun prezzo, ma fece com-
prendere le strettezze del bilancio e il bisogno di acqua
potabile, di edifici scolastici, ecc. Con lettera del
io maggio 1902, n. 6655, il Ministero rispose di non
potere tener conto delle condizioni non floride del Co-
mune e offrì L. 15,000 dopo di aver sentito il parere
di persone competenti nel valore di oreficerie antiche
ed edotte dei prezzi. Ma il Comune non volle consen-
tire e chiese di essere autorizzato a vendere a privati.