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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 8.1905

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Fasc. 3
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Corrieri
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https://doi.org/10.11588/diglit.24150#0273

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ii 4

CORRIÈRI

Nella sala IV presentano grande interesse le foto-
grafie del Palatino esposte dal Tognetti, e quelle del
Lanciani che formano un rilievo prezioso del Monte
della Giustizia e di una parte dell’Aggere serviano
distrutti nei lavori compiuti in Roma tra gli anni 1868
e 1876. — La loggia I è occupata dai quadri esposti
dal colonnello Borgatti, nei quali risulta illustrato in
ogni sua parte il Castel Sant’Angelo nella sua forma
antica, nella medioevale e nella moderna ; ed è resa
evidente l’importanza del grande restauro, che con la
demolizione di tutte le superfetazioni che lo deturpa-
vano, con il ritrovamento e la sistemazione degli an-
tichi elementi, è stato quasi per intero compiuto del
grande monumento romano.

La sala V è la sala dell’Associazione ; e le fotografie
ivi esposte stanno ad illustrare i due importanti restauri
da essa promossi e compiuti, cioè quello di Santa
Maria in Cosmedin e quello di San Saba : restauri
che rappresentano un vero litoio d’onore per l’Asso-
ciazione e costituiscono due capisaldi nella storia, an-
cora incompletamente nota, dell’architettura medioe-
vale in Roma.

La raccolta del Tenerani occupa per intero la sala VI,
e per la varietà dei soggetti e per la bellezza delle ri-
produzioni costituisce forse la parte più interessante
di tutta l’esposizione. Passano sotto gli occhi del visi-
tatore lontani monumenti della Norvegia, della Bre-
tagna, dei Portogallo, della Grecia; passano edifici
romani riprodotti in modo che rivela uno squisito sen-
timento d’arte ed una costante vittoria su ogni difficoltà
tecnica; così l’interno di San Paolo e di Santa Maria
Maggiore, la cappella Chigi in Santa Maria del Popolo,
1’ interno della chiesa della Vittoria e l’altare di San
Luigi in Sant’ Ignazio : fotografie che si elevano al-
l’altezza di una completa e finissima manifestazione
artistica. Ed accanto ad esse le riproduzioni inedite della
cappella Sancta Sanctorum al Laterano, che la diffi-
coltà d’accesso aveva reso completamente sconosciuta
sinora agli studiosi: opera architettonica che appare
senza confronto la più completa tra quelle eseguite
dagli artefici romani nel Duecento, e rivela insieme
evidente l’influenza che sull’autore, magister Cosma-
tus, deve avere esercitato l’arte del San Francesco
d’Assisi; il quale nella metà del sec. xm fu la palestra
in cui si formarono quasi tutti gli artisti romani.

Con questo finisce degnamente la prima sezione, e
comincia quindi la seconda, che può dirsi di architet-
tura contemporanea.

Evidentemente, data la limitazione degli espositori
ai soli soci dell’Associazione, e dato il breve tempo
di preparazione della mostra, questa seconda sezione è
molto lontana dall’essere completa anche perciò che
riguarda la moderna architettura di Roma. Il massimo
interesse è rappresentato in essa dai due tourniquets
esposti dall’Associazione stessa, nei quali sono raccolte
molte tra le più importanti opere architettoniche che

hanno fiorito nel nuovo sviluppo edilizio romano :
opere di artisti egregi, taluni purtroppo scomparsi,
come il Carimini, il Carnevale, l’Azzurri, o di altri
ancora viventi come il Koch, il Podesti, il Piacentini.
E dall’esame di esse scaturisce un concetto veramente
confortante : che cioè se anche molta volgarità è in
molte manifestazioni architettoniche moderne, non
mancano però tra esse quelle di grande ed inconte-
stabile valore ; ed infine che almeno in Roma, a diffe-
renza di numerose altre città moderne, si é cercato
costantemente di mantenere integra e viva la tradi-
zione delle forme artistiche, adattandole alle nuove
esigenze, non sopprimendole arbitrariamente ; ed in
questo rispetto alle condizioni d’ambiente si è anche
riuscito a produrre talune opere architettoniche non
indegne delle antiche.

Così tanto nel campo del passato quanto nel campo
contemporaneo, la fotografia, a cui tanti progressi
deve lo studio della stoiia dell’arte, ci ha dato in
questa riuscita esposizione, la misura della sua gran-
dissima utilità.

G. Giovannoni.

* * *

Gabinetto nazionale delle stampe a palazzo
Corsini. — Dopo lunghe pratiche il Ministero del-
l’istruzione pubblica acquistava dal signor Adolfo Cor-
visieri la collezione di suggelli medievali romani,
comprendente centoquaranta pezzi, che vengono a
completare la raccolta sfragistica comperata due anni
fa e collocata nel gabinetto. Le matrici di questa col-
lezione romana hanno grandissimo interesse per la
storia locale di Roma durante il medioevo e forni-
scono elementi preziosi per l’araldica e per la genea-
logia delle famiglie romane. Il Ministero ha stabilito
che a tutta la raccolta sfragistica sia conservato il
nome dell’antiquario romano Costantino Corvisieri,
che con tanta diligenza e dottrina la raccolse.

Negli ultimi giorni di marzo, vendendosi all’asta le
collezioni di disegni ed incisioni dell’antiquario Pietro
Pieri, la direzione del gabinetto fece i seguenti ac-
quisti: una collezione di oltre quattrocento litografie
antiche italiane, francesi, inglesi e tedesche, fra cui
notevoli per bellezza quelle di S. Calarne, L. Rott-
mann e Lindemann - Frommel. Queste serie colmano
una grave lacuna del gabinetto, che era quasi com-
pletamente sfornito di litografie. Una serie di oltre
duecento incisioni e disegni, riproducenti scene e ma-
schere del carnevale romano dalla fine del secolo xvm
sino alla seconda metà del xix. L’acquisto più impor-
tante fu però quello di un volume contenente centocin-
quanta cinque caricature originali di Pier Leone Ghezzi.
Inoltre il gabinetto acquistava dal sig. L. Kempner due
stampe a due tinte di Antonio da Trento e di Andrea
Andreani e due incisioni di Bartolomeo Falesio e Ste-
fano Du Pèrac, interessanti per la storia e la topografia
di San Pietro e del palazzo Vaticano. F. H.
 
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