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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 8.1905

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Fasc. 4
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Venturi, Adolfo: Arnolfo di Cambio: (Opere ignote del maestro a Viterbo, Perugia e Roma)
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https://doi.org/10.11588/diglit.24150#0308

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ARNOLFO DI CAMBIO

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crale appartengono poi con tutta certezza i due angioli segnati col numero 58, indicati da
una scritta come provenienti dal sepolcro di Niccolò V. Erano i due angioli in atto di sti-
rare le cortine del letto funerale di Bonifacio Vili, Timo a capo e l’altro a’ piedi della statua.
Dietro i due angioli correva la cornice della stanza funebre con cortina appesa a festoni,
ornata in alto da una striscia di musaico, cadente poi in giù, come una tappezzeria a
simmetrici piegoni. Gli angioli la tenevano sollevata. Che siano frammento di un’opera di
Arnolfo niuno dubiterà, osservando il rompersi delle pieghe sulla manica dell’angiolo che
si vedeva a destra, i suoi capelli ondeggianti, a bioccoli limitati da fila di punti di trapano,
e altri particolari propri d’Arnolfo. La testa dell’angiolo di destra è così classica che a niuno
de’ seguaci d’Arnolfo potrebbe attribuirsi: è l’opera d’un precursore potente, che si è impa-

Particolare del capitello dell’edicola a sinistra. Viterbo, San Francesco

dronito dell’antico, e non lo riproduce freddamente, anzi gli dà un chiaroscuro tutto suo.
"* Nella stampa pubblicata dal Ciatnpini del sacello di Bonifacio Vili non si distinguono chia-
ramente, ai lati della statua di Bonifacio Vili, le figure dei due angioli, come non si scorgono
nel disegno, da cui quella stampa provenne, dato del Grimaldi nel Diano barberiniano, ora
della Biblioteca Vaticana; ma bene si distinguono in uri altro disegno del Grimaldi nel codice
dell’Archivio capitolare di San Pietro ( Veteris Vaticanae Basilicae Diagrammatimi, p. 29).

Raccolti questi elementi per lo studio dell’opera di Arnolfo e gli altri importantissimi
dell’Oratorium Praesepis in Santa Maria Maggiore (a. 1285-1287),1 possiamo avventurarci a

1 Cfr. il mio articolo (L’Arte, fase. II, 1905).
L'Arte. Vili, 33.
 
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