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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 8.1905

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Fasc. 4
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Venturi, Adolfo: Arnolfo di Cambio: (Opere ignote del maestro a Viterbo, Perugia e Roma)
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https://doi.org/10.11588/diglit.24150#0309

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ADOLFO VENTURI

riconoscere le altre opere che il sommo maestro, dominatore de’ Cosmati, lasciò a Roma e
altrove, nel periodo della sua attività, che va dal tempo in cui stette al servizio di Carlo I
d’Angiò al 1294, in cui fu chiamato a Firenze, dove fece sorgere come per incanto Santa
Croce, Santa Maria del Fiore e il Palazzo Vecchio.

Ricordiamo intanto che, compiutosi il pulpito di Siena alla fine dell’anno 1268, non si
ha più traccia di Arnolfo prima del 1277, in cui si trova al servizio di Carlo d’Angiò. Pro-
babilmente già da qualche anno lavorava in Roma, e doveva essere venuto in fama se
nel 1277 serviva a re Carlo, ed era in quell’anno richiesto, per mezzo di nunzi e di lettere,

Fig. 4 — Monumento sepolcrale di Adriano V
Particolare del capitello dell’edicola a destra. Viterbo, San Francesco

dai perugini al Re, che risiedeva nel castello di Lagopesole. Vi è un’opera che basta a dimo-
strare la grandezza a cui era giunto Arnolfo, il monumento di Adriano V a Viterbo, che
noi senza esitazione rivendichiamo a lui.

Il monumento sepolcrale di papa Adriano V (f 1276) è in S. Francesco di Viterbo
(fig. 1). Sopra un gradino, in gran parte rifatto, sta un alto basamento ornato di formelle
a musaico; su questo, il sarcofago visto dietro colonnine tortili, è a riquadri di porfido e
serpentino, listati di musaico con tessere d’oro.

Giace sulla cassa marmorea rilucente d’oro la figura del pontefice, alquanto inclinata
per essere veduta dallo spettatore, così come stanno le figure dei defunti sulle arche etnische;
 
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