CORRIERI
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La scuola olandese si è accresciuta, oltre due pic-
coli quadri curiosi del secolo xvi regalati dal sig. Grau-
didier, di due opere molto importanti. Il sig. Kaempfen
che ha lasciato la direzione dei musei nazionali in cui
gli succedeva il sig. Homolle regalava in ricordo un
quadro di Rembrandt. Un vecchio che legge è rap-
presentato in un rustico interno ; l’opera porta a si-
nistra il monogramma del maestro e la data 1631 ;
essa è dunque di due anni anteriore ai più antichi
quadri di Rembrandt che già il Louvre possedeva
(i filosofi e il ritratto di Rembrandt a testa scoperta).
ignuda di Etty regalata in ricordo di suo marito dalla
signora Fantin Latour. La scultura romanica è, grazie
la generosità della società degli amici del Louvre, ivi
rappresentata da due bellissime colonne scolpite con
capitelli istoriati purtroppo molto rovinati ma caratteri-
stici e rari. Due busti decorativi provenienti dal castello
di Montai sono venuti ad accompagnare quello che già
il Museo possedeva, e mostrare ciò che nel 1527 era la
decorazione architettonica degli edifizi civili, quando
giunsero gli artisti italiani. Senza fermarci ad altre
statue dei secoli xiv e xv di Madonne e di Santi, noi ci
Scuola avignonese, secolo xv. Parigi, Louvre
Così si potrà meglio conoscere al Louvre dove già
figurava con tanti celebri capolavori e dove invece
non si poteva conoscere il suo contemporaneo che fu
anche un po’ suo rivale Thomas De Reyser. Rodolfo
Kann ha riempito questa lacuna togliendo dalla sua
meravigliosa galleria e dando al Louvre un piccolo
ritratto d’uomo in piedi di questo delicato ritrattista.
L’opera è della migliore qualità del pittore e ci dà
occasione di rimpiangere che il Kann non abbia po-
tuto realizzare la sua volontà, frequentemente espressa,
di lasciare tutta la sua collezione allo Stato quando
la morte lo sorprese.
Prima di indicare qualche scultura recentemente
acquistata al Louvre accenniamo a una bella figura
soffermeremo sopra una bella figura in legno preziosa e
caratteristica di scuola pisana rappresentante San Gio-
vanni. Essa non può a meno di eccitare l’ammirazione
di tutti coloro che s’interessano di questa scuola tanto
importante nella scultura italiana, e noi non possiamo
dubitare che non divenga presto celebre. Non dimen-
tichiamo di indicare che dopo l’esposizione dei pri-
mitivi francesi sono entrati al Louvre le due meravi-
gliose statue del secolo xiv, Carlo V e sua moglie,
provenienti dall’abbazia dei Célestins e conservati finora
nella basilica di Saint Denis. Esse hanno ripreso oggi
al Louvre il posto d’onore che loro è dovuto.
Nelle sezioni delle arti minori occorre indicare qualche
felice acquisto di ceramica del secolo xv che arricchì-
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La scuola olandese si è accresciuta, oltre due pic-
coli quadri curiosi del secolo xvi regalati dal sig. Grau-
didier, di due opere molto importanti. Il sig. Kaempfen
che ha lasciato la direzione dei musei nazionali in cui
gli succedeva il sig. Homolle regalava in ricordo un
quadro di Rembrandt. Un vecchio che legge è rap-
presentato in un rustico interno ; l’opera porta a si-
nistra il monogramma del maestro e la data 1631 ;
essa è dunque di due anni anteriore ai più antichi
quadri di Rembrandt che già il Louvre possedeva
(i filosofi e il ritratto di Rembrandt a testa scoperta).
ignuda di Etty regalata in ricordo di suo marito dalla
signora Fantin Latour. La scultura romanica è, grazie
la generosità della società degli amici del Louvre, ivi
rappresentata da due bellissime colonne scolpite con
capitelli istoriati purtroppo molto rovinati ma caratteri-
stici e rari. Due busti decorativi provenienti dal castello
di Montai sono venuti ad accompagnare quello che già
il Museo possedeva, e mostrare ciò che nel 1527 era la
decorazione architettonica degli edifizi civili, quando
giunsero gli artisti italiani. Senza fermarci ad altre
statue dei secoli xiv e xv di Madonne e di Santi, noi ci
Scuola avignonese, secolo xv. Parigi, Louvre
Così si potrà meglio conoscere al Louvre dove già
figurava con tanti celebri capolavori e dove invece
non si poteva conoscere il suo contemporaneo che fu
anche un po’ suo rivale Thomas De Reyser. Rodolfo
Kann ha riempito questa lacuna togliendo dalla sua
meravigliosa galleria e dando al Louvre un piccolo
ritratto d’uomo in piedi di questo delicato ritrattista.
L’opera è della migliore qualità del pittore e ci dà
occasione di rimpiangere che il Kann non abbia po-
tuto realizzare la sua volontà, frequentemente espressa,
di lasciare tutta la sua collezione allo Stato quando
la morte lo sorprese.
Prima di indicare qualche scultura recentemente
acquistata al Louvre accenniamo a una bella figura
soffermeremo sopra una bella figura in legno preziosa e
caratteristica di scuola pisana rappresentante San Gio-
vanni. Essa non può a meno di eccitare l’ammirazione
di tutti coloro che s’interessano di questa scuola tanto
importante nella scultura italiana, e noi non possiamo
dubitare che non divenga presto celebre. Non dimen-
tichiamo di indicare che dopo l’esposizione dei pri-
mitivi francesi sono entrati al Louvre le due meravi-
gliose statue del secolo xiv, Carlo V e sua moglie,
provenienti dall’abbazia dei Célestins e conservati finora
nella basilica di Saint Denis. Esse hanno ripreso oggi
al Louvre il posto d’onore che loro è dovuto.
Nelle sezioni delle arti minori occorre indicare qualche
felice acquisto di ceramica del secolo xv che arricchì-