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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 8.1905

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Fasc. 4
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https://doi.org/10.11588/diglit.24150#0357

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3°6

BIBLIOGRAFIA

parata del monumento nelle sue traode del iv secolo,
dell’viir, del ix, del xn ed infine del xiv, scomparse
queste nell’ultimo restauro iniziato nel 1857.

Laudedeo Testi.

Mons. Salvatore Ferraro: Memorie reli-
giose e civili della città di Gaeta. Napoli,
1903.

Merita ogni lode il pio sacerdote, che ha raccolto
le memorie religiose e civili della città di Gaeta. In

Ipato Giovanni». E bene a ragione egli contraddice
a quegli errori, notando come la leggenda gelasiana,
che servì di fondamento alle rappresentazioni artistiche,
fosse scritta al principio del secolo xir, e come lo stile
de’ bassorilievi faccia ritenere del Dugento la colonna.

Le ragioni esposte dall’A. desunte dall’iconografia
e dallo stile non sono però ben salde, e molto meno
quelle per la determinazione dell’autore de’ bassori-
lievi. L’A. si chiede se non potesse esser l’opera di
un pisano, di Nicola, di Giovanni, o di Tino da Ca-
maino, senza chiedersi se l’arte di questi tre artisti

Sant’ Erasmo orante. Gaeta, Candelabro della Cattedrale

questo primo volume, dopo avere ricordata la vita di
Sant’Erasmo, patrono di Gaeta, discorre della colonna
per il cereo pasquale, che ora si vede di fronte alla
cattedrale; indica con giustezza come essa fu posta
sul suo capitello rovesciato, e descrive con ogni atten-
zione i bassorilievi che l’adornano, 24 con le storie
della vita di Sant’ Erasmo e altrettanti con la vita di
Cristo, tutti riprodotti nel volume, in nitide zincotipie,
di cui diamo qui, grazie all’A., qualche esempio.

L’A. assegna il candelabro al secolo xiii, contra-
riamente agli storiografi locali che 1’assegnarono al x,
«attribuendone l’ordinazione allo imperiale patrizio

corrisponda alle forme de’ bassorilievi di Gaeta. Anche
da un semplice e rapido confronto l’A. avrebbe com-
preso di pronunciare quei bei nomi invano. Nè stu-
diando i rilievi dei pulpiti di Benevento egli avrebbe
potuto mettere in pari grado lo scultore di quelli e
l’altro di Gaeta. Le forme del candelabro ci portano,
non in pieno secolo xm, ma piuttosto alla fine del
secolo stesso : il suo capitello è di forma goticizzante ;
le rappresentazioni, dal punto di vista iconografico,
hanno rapporti con quelle sviluppate della fine del
Dugento (Notisi ad esempio la rappresentazione del-
VAnnunciazione, con un vaso di fiori, così come si
 
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