Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 8.1905

DOI issue:
Fasc. 6
DOI article:
Fabriczy, Cornelius von: Un taccuino di Amico Aspertini
DOI Page / Citation link: 
https://doi.org/10.11588/diglit.24150#0466

DWork-Logo
Overview
loading ...
Facsimile
0.5
1 cm
facsimile
Scroll
OCR fulltext
UN TACCUINO TI AMICO ASTER TINI

4i3

de’ miracoli a Brescia (Stefano Lamberti, Gaspare da Cairano, Giov. Gasp. Pedoni, ed altri).
In ogni modo esso non ha nulla che rammenti l’Aspertini, nè nelle forme svelte e nei tipi
graziosi, nè nella composizione ben ponderata dell’architettura — genere d’arte che l’Asper-
tini, per quanto ne fanno testimonianza i suoi disegni conosciuti, non ha mai coltivato —
nè nella distribuzione giusta benché straniera dell’elemento decorativo.

Similmente nel Museo di Stockholm due disegni, provenienti ambidue dalla raccolta
Mariette, si attribuiscono senza fondamento all’Aspertini. Il primo (n. 241, a penna, con
tocchi di pennello), raffigurante l’Adorazione dei pastori, non ha nulla a che fare coi suoi tipi
fisionomici e cogli altri segni distintivi della sua maniera, così facilmente riconoscibili. Appar-
tiene senza dubbio a un allievo del Francia. Per Giacomo Francia la composizione e il modo
di disegnare ci pare troppo libero e sciolto. Attribuendolo alla maniera tarda di Lorenzo Costa
non si cadrebbe in isbaglio. Il secondo disegno (n. 668, al pennello, rilevato con tratteggia-
menti di penna nelle ombre e nei contorni) porta di mano del Mariette, le segnature:
« Manichei contra August(inum) » e « Amico Aspertini, Cabinet Crozat ». Raffigura il dotto
vescovo di Ippona in disputa contro la schiera numerosa dei suoi avversari; il fondo è occu-
pato da una magnifica chiesa a tre navi, a volte e pilastri. Al primo sguardo il disegno tradisce
qualche analogia coll’Aspertini. I tipi fisionomici hanno somiglianza con quelli del suo
disegno di Venezia sopra descritto e riprodotto, i ciuffi sporgenti sopra le fronti e i visi
« chiffonnés » lo rammentano, e le vesti fluenti che non si conformano a decisi motivi di
pieghe si ritrovano in modo analogo nel disegno sopr’accennato, per un arazzo degli Uffici.
La composizione, invece, e l’ordinamento grandioso del fondo architettonico non corrispon-
dono del tutto alla maniera del nostro artista. Egli, in questo riguardo, rimane sempre nei
suoi quadri e affreschi un puro quattrocentista, mentre il maestro del disegno di Stoccolma
nella composizione si attiene al modello creato da Raffaello nelle stanze del Vaticano (Di-
sputa, Scuola di Atene). L’Aspertini, nella migliore epoca della sua attività, avrebbe egli
per eccezione raggiunto simile altezza? Ci pare inverosimile; propenderemmo, all’opposto, ad
assegnare il nostro disegno al Mazzolino. L’ordinamento della composizione, col punto visuale
preso al basso e col fondo d’architettura rilevato per mezzo di parecchi disegni di scale
— lo ritroviamo in molti suoi quadri. Ma non conosciamo abbastanza disegni del detto
maestro, per potere — confrontandoli collo schizzo di Stoccolma — determinare in modo
definitivo l’attribuzione di quest’ultimo a lui.

C. DE FaBRICZY.
 
Annotationen