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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 25.1922

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Fasc. 2
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Venturi, Lionello: La "Navicella" di Giotto
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https://doi.org/10.11588/diglit.17342#0079

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LA «NAVICELLA» DI GIOTTO

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il rapporto tra Pietre» e Cristo, che per la prima volta benedice Pietro anzi che prenderlo
per mano. Lo stile ci suggerisce di datare anche quest'opera nel principio del Quattro-
cento (fig. 6).

VII. L'affresco della cappella del Crocefisso nella chiesa di S. Maria in Campis di
Foligno. L ricordato dal Guardabassi (Indice-Guida dei Monumenti pagani e cristiani...
esistenti nella provincia dell'Umbria, Perugia, 1872, p. 8o), il quale ci avverte ch'esso oc-
cupa l'intiera parete sinistra della cappella, e attribuisce tutti gli affreschi della cappella
a Benozzo Gpzzcli non senza un punto interrogativo. U. (inoli (Rassegna d'Arte, 1908,
p. 190) accenna a quest'opera come « d'un debole seguace dell'Angelico e di Benozzo,
eseguita fra il 1452 e il 1460», ma non giustifica questa datazione. Dallo stile- l'affresco
appare della seconda metà del sec. XV. Per la prima volta in quest'opera sono introdotti
due elementi nuovi: al diavolo che solila da sinistra fa riscontro un secondo diavolo che

(.1



Fig. 5 — Disegno dell'inizio del sec. XV. Milano, Ambrosiana.

soffia da destra; inoltre sono aggiunti due santi a mezza figura sulle nubi, di cui non è
traccia nelle precedenti imitazioni della Navicella (fig. 7).

Vili. Il quadro del Museo di Lione. Proviene dalla collezione Campana. Reca la
scritta:

HOC OPVS FIERI FECERVNT RELIGIOSE DNÉ EX DOMO SCA ET PKIN-
( [PALES < ATHBRINA / ET PAVLAQVONDAM MAGISTRO PETRO DE CASTRO
PLEBI S A MCGCCLX.../.

Questa epigrafi' è apocrifa, come è stato riconosciuto dallo stesso direttore del museo
(H. Focillon, Le mascè de Lyon, Paris, s. d., p. 8). La data potrebbe essere autentica solo
nel caso in cui indicasse un anno posteriore al 1480. ciò clic non sembra possibile. Quanto
poi all'accenno alle figlie di un fu maestro Pietro di Castel della Pieve è facile osservare
che costui non ha nessun rapporto col Perugino. Dallo stile risulta evidente che l'autore
è un seguace di Melozzo della cerchia di Antoniazzo Romano. Non si tratta di una
copia della Navicella di Giotto, ma di uno sfruttamento di quell'opera per fare un quadro
nuovo. Infatti al pescatore e al castello sono sostituiti' le committenti inginocchiate; sul
 
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