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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 25.1922

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Fasc. 2
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Venturi, Lionello: La "Navicella" di Giotto
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https://doi.org/10.11588/diglit.17342#0082

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LIONELLO VENTURI

XVirr. Il musaico del portico di S. Pietro è divenuto attraverso i restauri una copia
fra le meno fedeli dell'originale di Giotto: esso è in realtà un'opera di Orazio Manenti
sabino, eseguita tra il 1673 e il 1675 (fig. 16).

Mons. Cascioli ha raccontato molto bene, sulla base di documenti inediti, la storia
delle disgrazie toccate alla Navicella da (piando fu calata dal posto originale nel 1610,
sino a (piando fu sistemata dove ora la vediamo. Ma è sfuggito a lui, come agli altri che
si sono occupati della questione, un breve documento pubblicato dal Muntz nel 1879 [Ga-
zeltc des Beaux-Arts, s. 2a, t. 20, p. 508), e che mi sembra assuma particolare importanza.
Esso riguarda una stima diretta da Andrea Sansovino « di più lavori facti alla Navicella»
da Agnolo di Bacarne (?) e da Trivosino (?); ed è datato 6 maggio 1514. Di più, troviamo
ne! Baglione (Vite de' pittori, Roma, 1642, p. 235) notizia dello stato della Navicella assai
guasto anche prima de! suo trasporto da! luogo originale. Dice infatti il Baglione che

Fig. 7 — Pittura della seconda metà del sec. xv. Foligno, S. Maria in Campis.

Marcello Provenzale « raccomodò la Navicella, che da I.uigiaccio ne' tempi addietro ebbe
qualche rassettamento, opera di Giotto Fiorentino, la (piale era ultimamente assai guasta:
e Marcello vi fece di suo quelle figure in aria, e San Pietro, e il Pescatore, che in met-
terla abbasso nel cortile vecchio andarono affatto in rovina ». Cioè prima che fosse calata,
prima che fosse restaurata dal Provenzale, la Navicella era « assai guasta » ed era stata già
restaurata da un Luigiaccio, che lo Zani chiama Lugiaccio, e che ora non saprei identificare.

Altre notizie di restauri alla Navicella anteriori al 16ro potranno trovarsi: bastano
intanto le notizie indicate di sopra, (piando si rifletta che restauro significava allora rifaci-
mento, per assicurarci che il processo di deformazione dell'opera di Giotto era comin-
ciato almeno sin dal 1514.

Calata poi la Navicella nel 1610, essa fu collocata nel 1619 per ordine di Paolo V
presso la porta di accesso al palazzo Vaticano, restaurata dal Provenzale. Ma, perchè
veniva deperendo, Urbano Vili la fece sistemare nella parete interna della Basilica
nel 1629 sotto la direzione del Bernini. Se non che Innocenzo X, scontento che la Na-
vicella fosse posta in luogo tanto alto da non poterla vedere, la fece ricalare nel 1648
 
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