L'ATTIVITÀ DEL TINTO RETTO IN PALAZZO DUCALE
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affidato al Veronese e a Fr. Bassano, ma che, per le difficoltà d'accordo delle due ma-
niere, e per la susseguente morte di Paolo, si era rinnovato il concorso, il quale non senza
fatica era stato poi vinto dal Tintoretto. Della realtà storica della prima « elettione»
Veronese-Bassano si ha indiretta prova in una notizia del Bardi, il (piale afferma che il
Paradiso fu dipinto appunto da Paolo e da Francesco: ciò perchè la sua Dichiarazione,
pubblicata nel 1587, espone l'idea iniziale degl'incarichi sui maestri, idea che poi si mo-
dificò.1
Il Ridolfi ne dice ancora che l'opera fu stesa in più parti nella vecchia scuola della
Misericordia, e che l'annoso Jacopo, non potendo fronteggiar da solo la smisurata im-
presa, sopratutto per difficoltà materiali d'esecuzione, ricorse alla mano del figlio; mano di
cui il fedel biografo stesso deplora già gli effetti.
Collocata nel '90 l'immensa tela « fin dal suo primo apparire cominciò a soffrire...
una meravigliosa diversità di iudicii; e —■ scrive lo Zanetti — segue tuttavia ad es-
sere lodata a biasimata».2
ciola, data in bona conictnra, si guadagnerà pra
ticamente l'animo dell'A. S. che pei la rara et
gran qualità che tiene, merita per certo d'esser
servita et honorata da ogn'uno, et potrebbe esser
un giorno più che Imperatrice ».
« Se a quei Sig.ri 111.mi parerà bene questo mio
spirito, tutto pronto al publico servizio come pare
a me, lo rimetto alla loro molto prudenza, se non
sia per non detto: et per questo non lo scrivo al-
l'Ecc. Senado. Et in ogni caso non restale di
mandarmi li doi quadri di pitura, che vi ho ricercato
con l'ultime mie... ». (Venezia, Archivio di Stato,
Senato, Dispacci Spagna, Filza 30).
1 II, 51 e segg.
2 Girolamo Bardi, Dichiarazione di tutte le storie
che si contengono nella sala dello Scrutinio e del
Gran Consiglio nel Palazzo Ducale, Venezia, 1587;
un'altra ediz. è del 1606.
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affidato al Veronese e a Fr. Bassano, ma che, per le difficoltà d'accordo delle due ma-
niere, e per la susseguente morte di Paolo, si era rinnovato il concorso, il quale non senza
fatica era stato poi vinto dal Tintoretto. Della realtà storica della prima « elettione»
Veronese-Bassano si ha indiretta prova in una notizia del Bardi, il (piale afferma che il
Paradiso fu dipinto appunto da Paolo e da Francesco: ciò perchè la sua Dichiarazione,
pubblicata nel 1587, espone l'idea iniziale degl'incarichi sui maestri, idea che poi si mo-
dificò.1
Il Ridolfi ne dice ancora che l'opera fu stesa in più parti nella vecchia scuola della
Misericordia, e che l'annoso Jacopo, non potendo fronteggiar da solo la smisurata im-
presa, sopratutto per difficoltà materiali d'esecuzione, ricorse alla mano del figlio; mano di
cui il fedel biografo stesso deplora già gli effetti.
Collocata nel '90 l'immensa tela « fin dal suo primo apparire cominciò a soffrire...
una meravigliosa diversità di iudicii; e —■ scrive lo Zanetti — segue tuttavia ad es-
sere lodata a biasimata».2
ciola, data in bona conictnra, si guadagnerà pra
ticamente l'animo dell'A. S. che pei la rara et
gran qualità che tiene, merita per certo d'esser
servita et honorata da ogn'uno, et potrebbe esser
un giorno più che Imperatrice ».
« Se a quei Sig.ri 111.mi parerà bene questo mio
spirito, tutto pronto al publico servizio come pare
a me, lo rimetto alla loro molto prudenza, se non
sia per non detto: et per questo non lo scrivo al-
l'Ecc. Senado. Et in ogni caso non restale di
mandarmi li doi quadri di pitura, che vi ho ricercato
con l'ultime mie... ». (Venezia, Archivio di Stato,
Senato, Dispacci Spagna, Filza 30).
1 II, 51 e segg.
2 Girolamo Bardi, Dichiarazione di tutte le storie
che si contengono nella sala dello Scrutinio e del
Gran Consiglio nel Palazzo Ducale, Venezia, 1587;
un'altra ediz. è del 1606.