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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 25.1922

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Fasc. 4
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Venturi, Adolfo: La prima scultura di Michelangelo
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https://doi.org/10.11588/diglit.17342#0206

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i8o

ADOLFO VENTURI

siccia delle ispide ciocche, tagliate a spigoli acuti, delle rughe a unghiata, del naso
ammaccato con dilatate nari, delle clavicole e dei tendini, turgidi e tesi come corde, sono
impronte comuni alle sculture create da Michelangelo. I contrasti di direzione, che
danno valore dinamico alle forme michelangiolesche, si ripetono qui, tra i solchi aperti
nelle guance e la tettoia calata dalle palpebre sull'occhiaia tenebrosa, e tra le ciocche, le
cui falci seguono due opposte correnti, quasi scompigliate da soffi di vento contrario.
Non la maschera di satiro, a lungo inclusa nel ciclo delle opere del grande Fiorentino,
estranea all'arte di Michelangelo per la grottesca ilarità del ghigno che torce l'ossuto
gibboso profilo, come per la morbidezza delle ciocche lambenti e la molle carnosità delle
guance, ma questa massiccia testa, «contraffatta» dall'antico in « un pezzo di marmo»,
dai cavi profondi come solchi nella nuda terra, mota plasmata dalle dita di una divi-
nità feroce, ci rivela l'esordio trionfale del prodigioso fanciullo nell'arte.1

Adolfo Venturi.

1 Stavo per liberar queste bozze, quando il dottor
E. Steinmann, conscio della mia ipotesi, mi richiamò
l'attenzione sulla pittura di Ottaviano Vannini a
Palazzo Pitti, di Firenze, raffigurante Lorenzo de'
Medici fra artisti e poeti. Tra gli artisti è Michelan-
gelo giovanetto, che ha presentato a Lorenzo proprio

la testa di Fauno da noi qui studiata (Cfr. tav. XXVIII
in Trapesnikoff, Die Portràtdarstellnngen der Me-
diceer des XV, Jahrhuiiderts, Strassburg, 1909). Ri-
sulta ad evidenza, che a mezzo il seicento durava
ancora la tradizione sulla testa antica di Fauno ese-
guita da Michelangelo nella sua prima giovinezza.
 
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