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MARIO SALMI
colonica. La chiesa medesima non giunse intatta
sinoanoi: un'iscrizione posta dietro l'altare, avverte
che l'edificio subì un restauro nel 1861, durante il
quale scomparve l'abside a semicerchio che finiva
il rettangolo della navata. Ma questa conserva
sempre all'interno, due pilastri sporgenti da cia-
scuno dei muri di lato e congiunti mediante archi
trasversali a pien centro che sostengono il tetto
(iig. 8). Una semplice cornice si vede alla imposta
e percorre orizzontalmente le pareti, compresa
quella di facciata, dando all'insieme, coll'appa-
rato murario a filari di pietra e con gli archi ri-
cordati, quell'aspetto romanico che è evidentis-
Fig. 8 — Gubbio, S. Donato: L'interno.
Simo nella fronte esterna (fig. g) e nel fianco de-
stro (fig. 10). L'arco ricassato delle porte e le pic-
cole finestre a feritoia profondamente strombate
indicano il secolo xiL' Perciò l'esame somma-
rio della chiesetta sembrerebbe autorizzarci —
come dicevo — a supporre clic già in quel tempo
si conoscesse a Gubbio la struttura divenuta co-
mune nei maggiori edifici gotici della città. Ala
all'interno, nello spazio intercedente fra un pila-
stro e l'altro, è una traccia semicircolare, che co-
mincia all'altezza dell'imposta degli archi, ed
afferma che S. Donato doveva essere coperto in
origine da tre volte cupoliformi, forse a crociera,
1 fi insostenibile l'opinione espressa dal Guardabassi,
op. cit., 112, e ripetuta dal Lucarelli, op. Ht.,606. che
l'edificio odierno appartenga al sec. x.
demolite o cadute in processo di tempo e rimpiaz-
zate con il tipico ordinamento att ta'e ad archi
F'g- 9 — Gubbio, S. Donato: La facciata.
Fig. io — Gubbio, S. Donato: Il fianco destro.
ed a travature apparenti. Mi sembra dunque vano
cercare nell'architettura locale testimonianze della
MARIO SALMI
colonica. La chiesa medesima non giunse intatta
sinoanoi: un'iscrizione posta dietro l'altare, avverte
che l'edificio subì un restauro nel 1861, durante il
quale scomparve l'abside a semicerchio che finiva
il rettangolo della navata. Ma questa conserva
sempre all'interno, due pilastri sporgenti da cia-
scuno dei muri di lato e congiunti mediante archi
trasversali a pien centro che sostengono il tetto
(iig. 8). Una semplice cornice si vede alla imposta
e percorre orizzontalmente le pareti, compresa
quella di facciata, dando all'insieme, coll'appa-
rato murario a filari di pietra e con gli archi ri-
cordati, quell'aspetto romanico che è evidentis-
Fig. 8 — Gubbio, S. Donato: L'interno.
Simo nella fronte esterna (fig. g) e nel fianco de-
stro (fig. 10). L'arco ricassato delle porte e le pic-
cole finestre a feritoia profondamente strombate
indicano il secolo xiL' Perciò l'esame somma-
rio della chiesetta sembrerebbe autorizzarci —
come dicevo — a supporre clic già in quel tempo
si conoscesse a Gubbio la struttura divenuta co-
mune nei maggiori edifici gotici della città. Ala
all'interno, nello spazio intercedente fra un pila-
stro e l'altro, è una traccia semicircolare, che co-
mincia all'altezza dell'imposta degli archi, ed
afferma che S. Donato doveva essere coperto in
origine da tre volte cupoliformi, forse a crociera,
1 fi insostenibile l'opinione espressa dal Guardabassi,
op. cit., 112, e ripetuta dal Lucarelli, op. Ht.,606. che
l'edificio odierno appartenga al sec. x.
demolite o cadute in processo di tempo e rimpiaz-
zate con il tipico ordinamento att ta'e ad archi
F'g- 9 — Gubbio, S. Donato: La facciata.
Fig. io — Gubbio, S. Donato: Il fianco destro.
ed a travature apparenti. Mi sembra dunque vano
cercare nell'architettura locale testimonianze della