Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

Bullettino di archeologia cristiana — 5.1867

DOI Heft:
Nr. 2 (Marzo e Aprile 1867)
DOI Artikel:
Excerptum ex chronica horosii: documento inedito per la storia dei secoli quarto, quinto e sesto
DOI Seite / Zitierlink: 
https://doi.org/10.11588/diglit.17354#0020

DWork-Logo
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
Il Ballettino elee ogni due mesi. Tk~fl" TT T ^T^ T 1\T /~\ Le assocìalioni si "«"evono in Roma nella

L'associamone per un anno cosia scudi due.. I-C I 1"^ ^ fi I Tipografia Salviucci ai SS. XII Apostoli.

DI ARCHEOLOGIA CRISTIANA

DEL CAY. GIOVANNI BATTISTA DE ROSSI

ANNO V. Roma Marzo e Aprile 1867. N.° 2.

EXCERPTII EX CHROMCA IIOROSII

Documento inedito per la storia dei secoli quarto, quinto e sesto.

Nel codice 878 dell'antica biblioteca del celeber-
rimo monastero di s. Gallo in Svizzera ho scoperto
un documento di molta importanza per le fonti della
storia a noi pervenuta dei secoli quinto e sesto. E
codesto documento non solo illustra una delle precipue
fonti di quella storia, ma c'insegna date e fatti poco
noli od ignoti, e raccoglie in serie un indice di fe-
nomeni fisici celesti e terrestri avvenuti nel corso dei
citati secoli, il quale agli astronomi ed ai cultori delle
scienze naturali non sarà inutile. Laonde mi meravi-
glio, che niuno dei dotti, massime alemanni, i quali
con tanta diligenza vanno in traccia d'ogni reliquia
delle cronache di quei tempi tenebrosi, abbia posto
mente alla novità ed al pregio della pagina sangal-
lense. Ho deliberato di divulgarla nel Bulletlino, come
documento, che illustra fatti, date e note cronologiche
consolari, delle quali in proposito delle cristiane iscri-
zioni e dei monumenli cristiani, massime di Roma, ho
dovuto e debbo spesso trattare di proposilo nei vo-
lumi maggiori ed anche in questi fogli mensili. Che
se l'analisi d'ogni articolo della cronachetta sarà arida
ed a molti fastidiosa, prego i lettori di considerare,
il Bullettino non poter essere circoscritto ai soli ar-
gomenti dilettevoli, ed essere necessario accettare la
materia fornita mese per mese dalle nuove scoperte,
e quando essa è spinosa averne pazienza.

Nel codice citato, scrittura del secolo nono, a pa-
gina 303 si legge sotto il titolo di Excerptum ex chro-
nica Horosii una serie cronologica di venticinque ar-
ticoli o brevi paragrafi accennanti sotto altrettante date
consolari le memorie di fenomeni disastrosi ovvero
dall' antichità slimati di pessimo augurio, cioè di ter-
remoti, comete, eclissi, meteore. 11 periodo è di circa
due secoli; dal 390 al 573. L'occasione di compilare
cotesta cronaca fu data all'anonimo, credo, monaco
di s. Gallo dallo spaventoso terremoto avvenuto nel-
l'anno 849. Imperocché a piè della pagina citata (nella
faccia rovescia) la mano medesima, che avea scritto
V excerptum, segnò: Anno ab incarnatione Domini
DCCCXLVIIfì terrae motus maximus factus est post
primum gallonali cantimi XII Kal. M.ajas die Saturnis
et fuit XI diebus et posteci, per intervalla tamen, su-
pervenit. Kal. Jun. ipso anno primo inane die Sabbato

accidit: e qui la postilla sospesa all'improviso non
fu mai continuata. Questi sono indizi manifesti, non
di copia, ma di originale e prima scrittura. Le date
della recitata postilla sono esattissime; imperocché ve-
ramente nell' 849 il 20 Aprile e il primo di Giugno
caddero in giorni di Sabbato, correndo la lettera dome-
nicale F. Laonde il monaco spaventato dal terremoto
e stimatolo presagio degli avvenimenti, che cominciò
a registrare nelle parole rimaste interrotte (forse quivi
voleva narrare la irruzione dei Saraceni venuti dal-
l'Africa alle nostre spiagge), si pose a cercare nei vec-
chi annali fatti di simile natura e presagio, e ne com-
pilò Testratto, di che ragiono.

Quali libri di storie ebbe egli in mano, ossia che
cosa è la chronica Horosii da lui adoperata? Il con-
fronto del suo Excerptum con le cronache latine dei
secoli quinto e sesto m'ha insegnato, che costui si
servì del chronicon pervenuto a noi in due soli di-
fettosi esemplari, ambedue trascritti nel medesimo co-
dice posseduto un dì dal Cuspiniano. Esso è perciò ap-
pellato il chronicon dell'Anonimo Cuspinianeo; autore
ignoto, che il Zirardini stimò avere scritto in Ra-
venna (1). Il codice del Cuspiniano ora è nella bi-
blioteca imperiale di Vienna; e indi il Roncalli di-
vulgò il testo dell'Anonimo (2), e meglio assai negli
scorsi anni lo ristampò il Mommsen (3). Ambedue gli
esemplari di cotesto manoscritto hanno un'ampia la-
cuna nel secolo quinto. La quale è molto dolorosa,
essendo appunto per quel secolo assai grande il va-
lore storico della nostra cronaca; delle cui notizie
profittarono, come vedremo, e il conte Marcellino e
forse anche Prospero l'Aquilano. Or bene VExcerptum
da me scoperto dimostra, che nel secolo nono in S. Gallo
si aveva quella cronaca non solo intera, cioè senza la
lacuna degli esemplari di Vienna, ma anche più piena
e continuata fino al 573, mentre gli esemplari predetti
giungono soltanto al 539. Così del testo di cotesti pre-

fi) Zirardini, Edifici profani di Ravenna p. 242, 311.

(2) Roncalli, \ elusi. Lai. script, chronica T. II p. 103 e segg.

(3) Nelle dissertazioni dell' accad. di Lipsia, Phil. Hist. Classe T. I
p. 657-668. Vedi anche le mie inscr. christ. T. 1 proleg. p. LXIIL

3
 
Annotationen