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Bullettino di archeologia cristiana — 5.1867

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Nr. 2 (Marzo e Aprile 1867)
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Scavi nel cemetero di Balbina
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Notizie
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https://doi.org/10.11588/diglit.17354#0035

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—- 32 —

legga SI VE ANASTASIA ; ed Anastasia è il secondo
cognome, probabilmente il nomen spirituale ossia cri-
stiano , della defonla , significante la fede nella
risurrezione.

Tra i minuti frammentini , che giacevano nelle
terre e macerie ingombranti la scala, uno di sole tre
lettere di buona forma romana mi ha sopra gli altri
tutti ferito, ed è il seguente:

Le tre lettere C, D, E nel loro ordine alfabetico di-
sposte in colonna verticale sono residuo certissimo
d'un calendario, e spettano alle otto lettere nundi-
nali romane , ovvero alle sette dell' ebdomada , che
noi chiamiamo domenicali. I calendarii sono tanto
preziosi , che a bella speranza mi si aprì il cuore ,
quando vidi il meschino frantume, il quale poteva es-
sere precursore d' una o più tavole marmoree. E il
calendario, cui le tre lettere spettano, non potrebbe
essere cristiano ; e quello della chiesa romana ordi-
nato nei primi anni della pace sotto Silvestro e sotto
Marco ? Le forme delle lettere non disdicono al tutto
a queir età; benché io inchini al crederle di più. an-
tico secolo , e vicine a quelle del massimo numero
dei calendarii romani fino ad oggi noti. Del rima-
nente ho voluto registrare questo fatto e le mie spe-
ranze , per compire in ogni parte 1' impresa narra-
zione; ma niuna aspettativa più mi rimane delle de-
siderate tavole marmoree. La scala è quasi tutta sgom-

brata ; e quanto da essa e dalle sue rovine era da
raccogliere è stato quasi tutto raccolto.

Per stringere a conclusione le cose fin qui nar-
rate e discusse dirò, che è evidente avere noi tro-
vato un ampio e profondo descenso al cemelero di
Balbina ; i cui sepolcri ed arcosolii , il cui triplice
piano, i cui livelli e condizioni idrauliche, i mate-
riali adoperati a chiudere i loculi, tutto dimostra che
esso è in relazione con quegli ipogei posti al setten-
trione della necropoli callistiana, dei quali più volte
ho parlato attribuendoli al medesimo cemetero di Bal-
bina. Le date raccolte dai marmi e dalle figuline di
colesla scala bene corrispondono al secolo quarto; età
dell'ampliazione e della costituzione per così dire ca-
nonica del prelodato cemetero. Non credo però, che
questa scala sia la principale ; imperocché mette a
gallerie e cubicoli di importanza assai mediocre e se-
condaria. Le scale principali debbono ^essere cercate
nelle regioni più centrali del sotterraneo sepolcreto; ove
sono frequenti e spaziosi i cubicoli terminati in absidi
e rivestiti del rozzo intonaco del secolo quarto.

Il frutto precipuo, che oggi possiamo trarre dal-
l'esame delle parti accessibili del cemetero di Balbina,
è un ottimo confronto con gli altri cemeteri più an-
tichi, e la manifesta conferma dell'età attribuita alle
loro origini , alle loro pitture , ai loro monumenti
d' ogni specie. Ma di questo punto, eh' esigge tanti
minuti confronti ed esami accurati, farà d'uopo trat-
tare a suo luogo nella Roma sotterranea; nè tornerò
sopra quest'argomento nel Bulleltino, eccetto il caso
di qualche scoperta importante, che richiami il mio
discorso sul tema della storia e dei monumenti del
cemetero di Balbina e di Marco papa.

Notizie

SIRACUSA. — Lacerne cristiane. —Questo anno
sarà chiamato quello delle lucerne, tanto se ne moltiplicano
le scoperte, ovvero ad esse si fa maggiore attenzione, che
pél passato. Il eh. sig. Arezzo di Targia direttore del mu-
seo archeologico del Comune di Siracusa m'ha gentilmente
dato notizia del trovamento d'una lucerna in Àcradina , e
d'altre simili, che sono nel museo, cui egli presiede. Quella
di Àcradina ha l'impronta della croce equilatera gemmata;
ma le aste orizzontali sono composte da due triangoli si-
mili a quelli della lucerna ginevrina delineata in questi fogli
n. 3. Nel cerchio attorno alla croce ò un ornato di altri
triangoli, di foglie o frutta gemmate , come nella lucerna
citata, e di due lepri correnti. Una seconda fìttile lucerna
ora acquistala dal eh. sig. Arezzo in Siracusa mostra il le-
pre corrente ed un simile ornalo, nel quale i triangoli sono
sei. In una terza parimenti di quel museo V ornato circo-
lare, nel quale spiccano sei triangoli, è chiuso da una co-
lomba volante. Il eh. Arezzo notando che il triangolo, se-
condo le mie osservazioni ripetute ed approvate dal Mar-
tigny nel Dictionnaire art. Triangle, non è estraneo all'an-
tico simbolismo cristiano, ha stimato importante l'uso fattone
in colesti ornati. Egli mi scrive « parmi vedere nella coppia

» di simboli, lepre e triangoli, la natura umana e la Grazia
» in Gesù Cristo; c ne traggo partito da quello che scrive
» Clemente Alessandrino in ordine a quel quadrupede nel
» libro 2 del Pedagogo cap. 10, 189 e seg. edizione Mo-
» relliana , e ne vedo il compimento in quanto leggiamo
» in Paolo neh' epistola ai Romani capo VII dal v. 23
» al 25. » Il lepre è simbolo, che spesso ricorre sui mo-
numenti cristiani d* ogni specie ; e la cui significazione è
tuttora assai incerta ed indecisa. Si vegga quello, che cau-
tamente ne scrive il Martigny nel libro sopra lodato arti-
colo Lièvre. L'opinione del eh. Arezzo , che il lepre rap-
presenti l'umana natura corriva al peccato, merita d' essere
studiata e discussa nell'interpretazione di queir oscurissimo
simbolo. In quanto ai triangoli però confesso, che quando
essi sono congiunti al monogramma di Cristo e senza ap-
parenza di mero ornato parmi ragionevole il cercarne un
senso misterioso ; quando però , come in queste ed in in-
finite lucerne, sono una delle molte varietà dei rozzi par-
titi di ornato , non vorrei in essi cercare altro. Imperoc-
ché per tesi generale io sono assai restìo, e forse troppo,
all'esagerare il sistema simbolico, cercandone i sensi in ogni
accessorio ornamentale.

TIPOGRAFIA SALYllCCI
 
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