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Bullettino di archeologia cristiana — 5.1867

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Nr. 1 (Gennaro e Febbraro 1867)
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Le lucerne cristiane rinvenute nel palazzo dei Cesari, ed altri monumenti della storia cristiana del Palatino
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https://doi.org/10.11588/diglit.17354#0013

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Le lucerne cristiane rinvenute nel palazzo dei Cesari,
ed altri monumenti della storia cristiana del Palatino.

Le escavazioni con tanta lode e fama dirette dal
sig. cav. Rosa nel Palatino hanno dato non poche lu-
cerne di terra cotta di arte cristiana rinvenute segna-
tamente nei ruderi, che fiancheggiano il clivo dal Rosa
riconosciuto per quello della Vittoria. In cima poi a
quel clivo, in una stanza laterale alla grande scala
testé discoperta della casa di Caligola, n'è stato rin-
venuto pur ora un gruppo ; nel quale fra le consuete
impronte del monogramma $, della croce monogram-
matica -J, della croce gemmata, del pesce, dell'albero
di palma, primeggia una lucerna di tipo singolare e
non mai visto fino ad oggi. Il eh. Rosa l'ha presentata
all'Istituto di corrispondenza archeologica nella se-
conda seduta del Febbrajo ; ed avendomi cortesemente
invitato ad esaminarla e divulgarla, lo faccio tosto
nelle odierne pagine, che di scoperte tutte freschis-
sime danno pascolo all'erudita curiosità dei lettori. La
lucerna palatina, unica nel genere suo, è delineata
nella pagina 12 n. 1. Nel centro del disco superiore
è effigiato il Salvatore, figura assai lunga di tipo quasi
bizantino, volto barbato citilo dietro il capo di nimbo
crucigero; coi piedi calca un gran serpe, colla destra
configge su quel serpe medesimo la punta d'una lunga
asta, che nella parte superiore termina in croce orna-
mentale e gemmata (1). Alla sinistra del Signore un altro
rettile erge il capo mostruoso, alla destra una vipera
od aspide insidia ai suoi piedi ; sotto i quali è effigiato un
leone. Due angeli tunicati ed alati sospesi ip,aria al-
l'altezza del capo del Salvatore, lo adorano. È chiara
in questa rappresentanza l'allusione al versetto 13 del
Salmo XG : super aspidem et hasilisciim ambulabis et
conculcabis leonem et draconetn. Ma l'immagine di Cri-
sto conculcante il leone o il dragone, e talvolta dalle
quattro bestie nel salmo indicate attorniata, è assai co-
mune nei monumenti del medio evo (2); non così in
quelli dei primi sei o sette secoli. Io ne ricordo ora
un solo esempio del secolo in circa quinto o sesto ;
il bellissimo dittico valicano delineato nella tavola IV,
tomo III del Thesaurus dijpticorum del Gori. Quivi il
Salvatore imberbe con nimbo adorno, ma non cruci-
forme, panneggiato più alla classica foggia, che a quella
della durezza bizantina, pone il destro piede sul collo
del leone, il sinistro sulla gola del drago ; alla destra poi
è delineato l'aspide, alla sinistra il basilisco. Il tipo
adunque della lucerna palatina ha un esempio in opera
d'arte cristiana auteriore al secolo in circa sesto o set-
timo. La dura forma però della figura allungata di
Cristo, il nimbo crucigero, l'asta terminata in croce

(1) Debbo avvertire i lettori, che il disegnatore litografo ha alquanto
abbellito e alterato quest'immagine; e il tempo è mancato di rifare da
capo il disegno litografico.

(2) V. Didron, Iconographie chrélienne p. 281 e segg.

ornamentale, gli angeli adoranti sono un insieme di
caratteri quali più quali meno concorrenti a farci giu-
dicare la novella lucerna d'arte più bizantina, che an-
tica cristiana; di secolo, cioè, al quinto posteriore. E
pure la bella pasta rossa della terra cotta assai bene
manipolata assomiglia questo lavoro ai buoni prodotti
dell'arte ceramica antica romana e cristiana; e in-
torno al disco, ove regnano le immagini descritte,
corre l'ornalo d'una corona di circoli, dentro i quali
alternativamente sono chiusii monogrammi^ (1). L'in-
dole dell'ornato e l'uso tanto ripetuto del monogramma
cospirano coH'arlificio ceramico ad avvicinare per quan-
to è possibile la novella lucerna a quelle del secolo
quarto e degli inizii del quinto. Al quale ravvicina-
mento in qualche modo giovano anche le lucerne tro-
vate insieme a questa, il cui disegno è nelle mede-
sime pagine 12, 13 n. 5, 8, 9,11. Esse sono parimente
di terra rossa e spettano alla classe delle tante già
note , affisse talvolta anche ai loculi dei sotterranei
cemeteri ; e perciò non più recenti dei primi decennii
del secolo quinto. Nel museo Kircheriano una lucerna
di pasta rossa e d' arte simile alle nostre palatine è
adorna anch'essa d'una serie circolare di dischi; e
questi sono improntati col conio d'un tremisse di Teo-
dosio II, vissuto nella prima mela del secolo quinto.
Laonde per venire ad una transazione tra i pugnanti
indizi cronologici, assegneremo l'età di questo singo-
lare cimelio al secolo in circa quinto inoltrato ; ed in
esso riconosceremo uno dei più antichi esempi oggi
noli della bizantina composizione ispirata dal sopra re-
citato versetto del salmo XC.

Dichiarata brevemente la rappresentanza e l'età
della lucerna ora scoperta nel Palatino, viene ch'io
ragioni del luogo, ov'essa e le sue compagne giace-
vano. Tanta copia di cristiane lucerne tra i ruderi
del palazzo imperiale non può essere quivi accumulata
per caso e per trasporti fortuiti di macerie. Anch'oggi
(26 Febbrajo), mentre scrivevo quest'articolo, se ne
sono trovate altre nella casa di Caligola adorne dei
soliti tipi di croci ornamentali (2). Per illustrare
questo fatto, che merita un breve discorso, epilogherò
le notizie, che abbiamo dalla storia e dai monumenti in-
torno al Palatium ai tempi degli Augusti cristiani ; e
poscia con quelle paragonerò le scoperte di arnesi
improntali di emblemi della religione novella.

Costantino appena sbaragliato Massenzio , entrato
in Roma col segno di Cristo inalberalo sul labaro

(1) II mezzo cerchio a destra ha i monogrammi della forma costanti-
niana ; il mezzo a sinistra quelli della forma in circa, che in grandi di-
mensioni vediamo nella lucerna p. 13 n. 8; le iniziali, cioè, I X col sigma
lunato G sopra l'asta dell'I.

(2) Uno di questi tipi è per me nuovo ; la croce di forma latina,
sopra le cui aste orizzontali in luogo dell' A CO, sono incisi due x -

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