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Bullettino di archeologia cristiana — 5.1867

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Nr. 5 (Settembre e Ottobre 1867)
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https://doi.org/10.11588/diglit.17354#0079

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— 76 —

Notizie

fiKOlIA Scoperta d'ali tempio «11 Mitra edi-
ficato sotto gl' isngBeratori cristiani.

Il sopra lodato chiarissimo signor cavaliere Carlo Lu-
dovico Visconti ha divulgato nella Correspondance de Rome
del 12 Ottobre la prima notizia della scoperta d' un' in-
signe iscrizione testificante le costruzioni successive d' un
tempio e d'un antro di Mitra fatte nel secolo quarto pres-
so la chiesa di san Silvestro in Capite. 11 Visconti illu-
stra in brevi parole il nobile storico titolo , ne dimostra
T età , e si propone di commentarlo ampiamente. Mentre
aspettiamo la promessa dissertazione , che sarà senza dub-
bio degna della dottrina e degli speciali studii dell'autore
circa le cose mitriache , trascrivi) dal citato giornale il
testo della metrica epigrafe ; la quale si collega al tema
trattalo in questo ed in altri fogli del Bullellino. Il tempio
e l'antro di Mitra, dei quali ci dà notizia la novella iscri-
zione , non furono costruiti a spese del pubblico , nò a
pubblico nome dedicati ; anzi gli edificatori di quel san-
tuario si vantano della loro privata religione ed alludono
alle condizioni del cadente culto idolatrico, esclamando che
non abbisognano delle pubbliche spese dell' erario romano.
11 marmo è venuto in luce dalle fondamenta del palazzo
del sig. comm. Filippo Mangnoli; l'iscrizione è del tenore
seguente :

OLYMPII

T OLIMVICTORAVVSCAELODEVOTVSETASTRIS A

A REGAL1SVMPTVPHOEBEIATEMPLALOCAYIT V

31 HYNCSVPERATPIETATENEPOSCVINOMENAVITVMEST G

E ANTRAFACITSVMPTVSQVETYOSNECROMAREQVmiT E

S DAMNAPI1SMEL10RALVCROQVISD1T10R1LLOEST N

I QVICVMCAELICOLISPARCVSBOXADIYIDITIIERES T

1 I

I

Tamesii Olympii Aucjentii

Olim Victor avus, caelo devotus et astris,
Regali sumptu Phoeheia tempia locavit:
Rune superai pietate nepos, cui nomen avitum est;
Antra facit sumptusque tuos, nec Roma requirit:
Damna piis meliora lucro, quis ditior ilio est,
Qui cum coelicolis parcus bona dividit heresl

Scavi iselle catacombe romane — Giunto il tem-
po, che dopo 1' estiva interruzione , gli scavi delle nostre
catacombe diretti dalla Commissione di sacra archeologia
riprendono il loro corso , è opportuno dare un cenno sui
lavori fatti negli ultimi mesi , e preparare il campo alle
notizie delle scoperte, di che speriamo non ci sarà avara
la prossima stagione invernale. Dello sterramento d' una
grande e profonda scala del cemetero di Balbina abbastan-
za ho parlato nei Bullettino di Aprile pag. 30-32. Alle

osservazioni quivi fatte debbo aggiungere soltanto un' av-
vertenza o rettificazione. 1 mattoni della fornace Claudiana
col monogramma $ , dei quali ho scri'to nel principio di
questo secolo essere stato trovato appena un esemplare nel
cemetero di Ponziano , furono rinvenuti anche negli anni
1801, 1802, 1803 in non so quale regione dei cemeteri
della Salaria nova. Questa notizia segnata nelle mie carte
tra gli appunti presi dalle memorie manoscrilte del Pon-
zetti, mi sfuggi dalla mente (piando scrissi sulla rarità dei
mattoni predetti nei cemeteri sotterranei. La qnale rarità
non perciò è meno vera; confermandola 1' esperienza degli
scavi d'ogni anno: ed e conforme adi altri dati della ero-
urologia sotterranea , che dimostrano la massima parte dei
loculi cemeteriali essere più antichi delle fornaci claudiane.

Oltre gli scavi fatti nel cemetero di Balbina, sono stati
continuali fino a lutto il Maggio i regolari sterramenti in
quello di Callisto. La regione, che ha chiamato a se le prin-
cipali cure di cotesti lavori ed esplorazioni , ci ha rivelato
un tratto dei confini meridionali della necropoli; ma e po-
verissima. Quivi ninna traccia di pitture ; appena un cubi-
colo senza ornamento veruno ; e soltanto vie cemeteriali
della consueta forma e d'anguste dimensioni , i cui loculi
erano quasi lutti aperti e devastati. Ciò nondimeno lo ster-
ramento di cotesto povero tratto del sotterraneo è stato
fruttuosissimo alla storia del cemetero di Callisto ed altresì
alla scienza generale delle catacombe romane. Le predette
anguste vie sboccano tutte in un'antica arenaria, colla quale
furono studiosamente poste in comunicazione. Così anche
il cemetero di Callisto, come quello appellato di s. Agnese,
e quello che sogliamo chiamare di Trasone nella villa Gan-
galandi, ci si mostra collegato con spelonche arenarie le
quali sono misterioso vestibolo e nascondiglio del sepol-
creto, e con le ampie, sformate e tortuose gallerie insegna-
no anche ai ciechi quanto diversa cosa sia un' escavazione
fatta per estrarre pozzolana dalle strette , regolari e retti-
linee vie cemeteriali. E questa callistiana arenaria vince
tutte le altre fino ad oggi note nei suburbani cemeteri per

ì n ...

singolari pregi della sua pianta e delle sue comunicazioni
colla cristiana necropoli. Quivi l'attento studio dell' occhio
indagatore scopre le sottilt industrie degli antichi fossori
per rendere diffìcile, complicalo e quasi inestricabile 1'in-
gresso al cemetero; mettendo così al sicuro da qualsivo-
glia violenza o profanazione dei persecutori i sacri ipogei,
ai quali gli aditi regolari per le patenti scale furono in
pari tempo ostruiti e in parte demoliti. Queste ed altre
importanti osservazioni , che ci rivelano quasi una pagina
della storia delle persecuzioni, e le epigrafi dei loculi tro-
vate lungo le vie, che imboccano nell' arenaria , sono già
stampale" e dichiarate nel tomo 11 della Roma sotteiranea;
la cui pubblicazione è tuttora ritardata per qualche tavola,
che T aere insalubre del sotterraneo e il morbo colerico ,
poscia le vicende politiche hanno impedito di finire e con-
durre alla debita perfezione.

Tll'OGEimA SALT1UCCI
 
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