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Bullettino di archeologia cristiana — 5.1867

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Nr. 3 (Maggio e Giugno 1867)
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La catedra di s. Pietro nel Vaticano e quella del cemetero Ostriano
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Il Bulletlino esce ogni due mesi.
L'associazione per un anno cosia scudi due..

BULLETTINO

Le associazioni si ricevono in Roma nella
Tipografia Salviucci ai SS. XII Apostoli.

DI ARCHEOLOGIA CRISTIANA

DEL CAV. GIOVANNI BATTISTA DE MOSSI

ANNO V. Roma Maggio e Giugno 1867. N.° 3.

La calcdra di s. Pietro nel Vaticano e quella del cemetero Oslriano (\).

Per la solennità centenaria del martirio dei due
principi degli apostoli la catedra di s. Pietro, che da
due secoli era chiusa nel magnifico monumento di
bronzo fatto dal papa Alessandro VII, ha riveduto la
pubblica luce ed in questi giorni medesimi è esposta
agli occhi di tutti. Questo egregio provvedimento,
che compie i desiderii diuturni degli archeologi, mi
chiama a parlare della catedra augusta. E poiché
molte e svariate osservazioni e testimonianze altre al
tutto nuove, altre poco note e nei volumi da me di-
vulgati appena sfiorate dovrò produrre e dissertando
illustrare; ajuterò l'attenzione dei lettori al mio di-
scorso , proponendone tosto l'ordine, la trama, i punti
precipui. Ragionerò adunque in prima della catedra
vaticana, riassumendone le storiche notizie già conte
ed illustrandole con nuove ricerche ; poscia dimostrerò
che un' altra catedra dell'apostolo distinta dalla vati-
cana gli antichi conobbero e venerarono nel ceme-
tero Ostriano presso la via nomenlana ; che la tradi-
zione la attribuiva alla prima venuta di Pietro in Ro-
ma e la festeggiava nel Gennajo ; che la catedra del
Vaticano era festeggiata nel Febbrajo e cercherò il
vero significato di quella festa ; chiuderò in fine il
ragionamento esaminando le vaghe notizie a noi per-
venute circa i Pudenti, nella cui casa si congettura
Pietro avere eretto la catedra sua. Secondo l'ordine
proposto cominciamo dalle storiche notizie della cate-
dra vaticana.

%■ i

Notizie storiche della catedra vaticana.

Il Febeo ed il Wisemann, che in ispeciali scritti
hanno raccolto quelle notizie (2), per i primi cinque
secoli citano alcuni passi di Tertulliano, di Ottato da
Milevi e di Ennodio da Pavia. Ma le parole alludenti
a quel monumento medesimo nei libri dei primi cin-

ti) Questo ragionamento è stato in parte letto all' Accademia di Re-
ligione cattolica nel dì 4 di Luglio.

(2) Phoebeus, De idenlitaie calhedrae in qua s. Petrus Romae pri-
mum sedit, Romae 1666; Wisemann, sul ragguaglio di Lady Morgan ri-
spetto alla catedra di s. Pietro in Roma, saggio critico tradotto dall' in-
glese per A. De Luca, Roma 1832.

que secoli sono più numerose, che il Febeo ed il
Wisemann non seppero ; e facili a rischiarare di splen-
dida luce, ponendole a confronto con le epigrafi
storiche e con i fasti calendari e liturgici. Prenderò
le mosse dal secolo quinto, e indi salirò al quarto ,
al terzo, al secondo ; perchè il metodo cronologico
inverso è ottimo mezzo a guidare l'occhio della mente
in siffatte ricerche. Ennodio di Pavia fiorito nel se-
colo quinto e negli esordii del sesto fa parlare Roma,
che si gloria d'essere divenuta di pagana cristiana, e
le pone in bocca le seguenti parole : Ecce mine ad
gestatoriam sellarti apostolicae confessionis udamittmt
limina candidatosi etuberibus, gaudio exactore, fletibus
collata Dei beneficio dona geminantur (1). Questo testo
importante fino ad ora è stato inteso a metà ; perchè
citato per lo più non intero , e perchè non posto a
confronto con le epigrafi solenni, delle quali ragio-
nerò. Ennodio dice, che i candidati, cioè i neofiti
vestiti delle bianche stole, dal sacro fonte (uda limi-
na) venivano alla gestatoria sella apostolicae confes-
sionis. Di questa denominazione data alla catedra
apostolica parlerò poi ; ora a scoprire il luogo, ove
quella era serbata e a riconoscere testimonianze, che
ad essa alludono, giova cercare perchè mai i novelli
candidali dal fonte erano condotti ad sellam apostolicae
confessionis. 11 Febeo credette i neofiti dal fonte essere
venuti alla sede, nella quale Petrus vivit et praesidet
et praestat quaerentibus fidei veritatem (2), per chie-
dere a Dio la fermezza in questa fede e la luce di
questa verità. Ma l'intero testo di Ennodio parla di
una geminazione dei doni celesti, che era data dinanzi
la sella apostolica ai neofiti inondali di lacrime per
gaudio spirituale; et uberibus, gaudio exactore, fletibus
collata Dei beneficio dona geminantur. Ogni perito
nelle prische scritture ecclesiastiche, facendo attenzione
a queste parole, ne penetrerà il senso; e intenderà,
che qui si allude alla confermazione dopo il battesi-
mo; e che il pontefice sedente sulla sella apostolica ge-
minava i sacri doni sui candidati. In fatti nella sil-
loge epigrafica romana del codice di Verdun ho rin-
venuto l'ignota epigrafe del luogo, ubi pontifex con-

(1) Ennodii, Apolugel. prò synodo ap. Sirmond. Opp. T. I p. 1647.

(2) S. Petri Chrysologi epist. ad Eutychem in s. Leonis epist. XXV.


 
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