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Bullettino di archeologia cristiana — 5.1867

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Nr. 6 (Novembre e Decembre 1867)
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Appendice agli articoli divulgati nel Bulletino del 1867
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La Roma sotterranea cristiana Tomo II.: il cimitero di Callisto presso la Via Appia
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https://doi.org/10.11588/diglit.17354#0095

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89 —

mero episodio di quelle scene. Però l'essere stato que-
sto gruppo isolatamente effigiato sembra dimostrarne
l'importanza speciale; e favorisce l'interpretazione sim-
bolica. Aspettiamo da altri studii e confronti e trova-
menti quella luce, che un monumento singolare da
sè solo non ha.

IL

D'un antico calendario e della festa
quivi segnata della cattedra di s. Pietro.

Debbo alla liberale cortesia del sopra lodato com-
missario delle romane antichità la comunicazione d'un
altro documento di pregio non volgare. Questo è un
calendario ecclesiastico in pergamena, al cui margine
da varie mani furono segnate le elezioni e le morti
dei papi dal 1221, al 1342: quivi è segnata altresì
la coronaztone e la morte dell' imperatore Enrico
nel 1313. Della mano medesima però, che scrisse le
tavole mensili, sono le seguenti annotazioni :

XIII k. Jun. Hic obiit dominus Senebaldus frater
domini patriarchae antiocheni.

XV k. Sept. Hic obiit dominus Adrianus papa V.

Vili Idus JSov. Obiit Dominus Hugo de Flisco comes
Lavarne pater domini patriarchae antiocheni.

VI Idus Dee. Hic obiit dominus Innocentius pa-
pa 1111.

I papi Innocenzo 1III e Adriano V furono ambe-
due di casa Fieschi dei conti di Lavagna. Laonde è
manifesto, che cotesto calendario fu scritto pel pa-
triarca antiocheno figliuolo di Ugo Fieschi e fratello
di Sinibaldo ; il quale patriarca è nominato due volte
come vivente nelle citate annotazioni facenti parte in-
tegrale del documento. Egli è Obizone Ottobono Fie-
schi, nepote di Innocenzo IIII e di Adriano V, che
nel 1274 assistè al concilio di Lione e morì nel 1292;
sul quale si vegga la serie dei patriarchi di Antio-
chia nell' Oriens christianus del Le Quien T. Ili
pag. 1162 e l'Italia sacra dell' Ughelli T. IV p. 887
(ed. 1729).

In fatti cotesto calendario ecclesiastico mentre è si-
milissimo a molti, che leggiamo nei codici liturgici di
rito romano del secolo XIII, ha però la specialità di
una ricca serie di feste spettanti alla chiesa antiochena.
Ed è facile intendere, che le commemorazioni speciali
dei vescovi e dei martiri di Antiochia furono qui se-
gnate per l'uso del predetto antiocheno patriarca la-
tino. Io non m'accingerò a trascrivere e commentare
le singole commemorazioni; argomento non conveniente
al Bullettino. Ma ciò che ho scritto nel fascicolo di
Maggio sulla festa della cattedra di s. Pietro m'invita
a tenere conto dell' annotazione di quella festa nel
calendario d'un patriarca antiocheno latino del se-
colo XIII.

Nel citato luogo ho dimostrato, che fino al secolo XVI
la festa della cattedra di s. Pietro fu solennizzata in
Roma nel Febbrajo, non nel Gennajo; e che cotesta
festa nella sua origine fu della cattedra vaticana sim-
boleggiante il primato di Pietro , non della speciale
e temporaria sede dell' apostolo in Antiochia. Or bene
anche nel calendario latino-antiocheno , di che ra-
giono, nel Gennajo è al tutto ommessa la festa della
cattedra; e nel Febbrajo è segnata con i distintivi
delle maggiori e solennissime. Ma è degno di speciale
avvertenza, che mentre in cotesto calendario i nomi
geografici sono sempre ommessi , eccetto quello solo
di Antiochia, che alle commemorazioni spettanti a quella
chiesa suole essere premesso , in proposito della cat-
tedra di s. Pietro solennizzata nel Febbrajo niuna men-
zione nò della città nè della sede antiochena si legge.
Quivi è scritto soltanto Vili K. Mari. Cathedra Sancii
Petri. Benché la tesi da me svolta nel Bullettino sia
fondata sopra documenti e testimoni di valore e di an-
tichità senza paragone maggiori di quello d'un calen-
dario del secolo XIII, ciò nondimeno cotesti fasti ec-
clesiastici latini antiocheni hanno un pregio spe-
ciale e dimostrano , che anche in sì tarda età e nel
feriale del patriarca latino di Antiochia rimanevano in-
delebili le vestigia dell'antica istituzione di quella festa
come propria e solenne dell' apostolica cattedra an-
tonomastica.

LA ROM SOTTERRANEA CRISTIANA TOMO li.
IL CIMITERO DI CALLISTO PRESSO LA YSA APPIA.

Come il primo tomo della Roma sotterranea cristiana fu annunziato nel Bullettino, così si farà anche del
secondo, che ora vede la luce. Anzi le ultime cure spese intorno ad esso hanno tanto assorbito il tempo del-
l'autore, che è stato necessario sospendere per tre mesi l'edizione di questi fogli; e perciò esce nell'Aprile 1868
il fascicolo, che doveva essere distribuito al fine dell'anno 1867 (1).

Il secondo volume è di mole quasi doppia del primo; e per varietà, importanza e storica moltiplicità di
monumenti dichiarati e pubblicati vince non solo il precedente, ma forse anche quelli che verranno poi. Im-
perocché esso è dedicato al celeberrimo tra tutti i cimiteri della chiesa romana, quello di Callisto. La cui ce-
lebrità è nata dal carattere che negli ultimi anni del secolo secondo a cotesta sacra necropoli fu dato di se-
polcreto solenne e, per così dire, ufficiale della chiesa e dei suoi capi, e fu mantenuto fino alla pace costan-

ti Mentre si distribuisce questo fascicolo si sta stampando il primo del 1868; ed il Bullettino riprenderà il suo regolare corso bimestre.
 
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