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Bullettino di archeologia cristiana — 5.1867

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Nr. 1 (Gennaro e Febbraro 1867)
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Iscrizione trovata in Ostia di un M. Anneo Paolo Pietro: e le relazioni tra Paolo l'apostolo e Seneca
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https://doi.org/10.11588/diglit.17354#0010

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Iscrizione trovata in Ostia di un M. Anneo Paolo Pietro ;
e le relazioni tra Paolo l'apostolo e Seneca.

Se nell'articolo precedente ho ragionalo d'un ritro-
vamento avvenuto nel deeimoterzo dì del corrente mese;
in questo parlerò di una anche più recente e quasi
odierna scoperta. Negli scorsi giorni il eh. sig. comm.
P. E. Visconti mi fece parte d'un epitaffio in appa-
renza pagano da lui trovato in Ostia, e sul quale chia-
mò l'attenzione mia per la singolarità dei cognomi
del defonto. Il quale si appella M. Annem Paulus Petrus,
è figliuolo d' un M. Annem Paulus ; e la sagacia del
Visconti ha tosto inleso cotesti cognomi dover essere
di uso cristiano ed alludenti ai due apostoli, e me ne
ha gentilmente commesso l'esame. L'argomento mi sem-
bra di importanza forse maggiore, che a prima giunta
non si crederebbe. Comincerò dal proporre l'iscrizione
e narrare le circostanze del trovamento.

Fuori delle mura di Ostia lungo i margini d'una
via, che corre verso Laurento, è stata cominciala a
sterrare una camera sepolcrale quadrata, la cui co-
struzione sembra del secolo terzo cadente o quarto
incipiente. 1 cercatori di antichità già l'hanno in altri
tempi spogliata. Fino ad oggi quivi è stata rinvenuta
solo un' arca marmorea senza segno veruno e vuota;
e il seguente titoletto in lettere di beila paleografia, che
stimo inciso Ira il secondo secolo e il terzo (vedi il di-
segno pag. 13).

D . M

M . ANNEO.
PAVLO . PETRO
M ÀNNEVS . PAVLVS
FILIO . CARISIMO

Ne questa iscrizione nò il sepolcro nò le contigue
stanze sepolcrali hanno segno veruno o indizio di cri-
stianesimo. Anzi in un vicino monumento è slato letto
l'epitaffio d'un flamine. Se lo sigle D. M. (Dis Ma-
nibus) in alcuni casi non sono indizio certo di gen-
tilesimo, questi casi rispello alla massa delle iscrizioni
in Roma e nel suburbano sono eccezionali; ed un epi-
taffio senza segno veruno di cristianesimo, posto in se-
polcreto anch'esso privo di segni della religione nostra,
dedicato Bis Manibus sarà sempre di sua natura e di
legge ordinaria pagano. Or se è così, che diremo noi
dei cognomi Paulus Petrus; non alludono questi forse
ai due apostoli; ed i pagani li adoperarono essi mai,
come qui li vediamo, congiunti e conjugati? Rispon-
derò per disteso alle proposte interrogazioni ; e la ri-
sposta ci condurrà a toccare punti di non lieve mo-
mento per la sacra archeologia e per l'apostolica istoria.

Del cognome Petrus io non ricordo esempio veruno
in persone o monumenti pagani. La riunione poi del

Paulus Petrus è reminiscenza tanto evidente dei due
principi degli apostoli, che solo a chi è nuovo nello stu-
dio della classica nomenclatura potrà nascere il dubbio
intorno l'origine cristiana di quella coppia di cognomi
famosi e venerati. In fatti benché sia incerto quando
cominciò l'uso d'imporre un nome nuovo e cristiano
nel battesimo (1), sappiamo però con certezza, che
fra i nomi prediletti dai fedeli e per ispirilo di reli-
gione imposti dai genitori ai figliuoli in prima linea
furono quelli di Pietro e di Paolo. Eusebio ce lo in-
segna in termini formali e chiarissimi. Egli parlando
dei varii Giovanni contemporanei all'Evangelista scrisse
così: molti io credo, che con Giovanni l'apostolo ab-
biano avuto comune il nome, ed abbiano voluto così
chiamarsi per il singolare amore e per Vammira-
zione, che di lui avevano, e pel desiderio d'essere co-
me lui cari a Dio ; ed in pari guisa vediamo noi molti
figliuoli dei fedeli appellati chi Paolo e chi Pietro (2).
li martire Balsamo al giudice interrogante rispose:
nomine patrio Bahamas dicor, spirituali vero nomine,
quod in baptismo accepi, Petrus dicor (3). E s. Gi-
rolamo scherzando sui vanti genealogici d'un suo cen-
sore, uomo nobile della stirpe dei Gornelii che pre-
tendeva discendere dagli Emilii Paoli, afferma, che il
cognome colui non aveva dagli Emilii; ma ex apo-
stolis non smini sibi nomen assumpserat (4).

Non ostante sì chiare testimonianze, le antiche iscri-
zioni m'insegnano, che l'uso dei nomi degli apostoli
nei primi tre o quattro secoli, almeno nelle nostre con-
trade, fu raro. Il Gori osservò, che il nome Giovanni
nelle epigrafi cristiane non appare innanzi al secolo
quinto (o). E sebbene l'Amati abbia notato in vetusti tìtoli
sepolcrali di Ostia e di Selva Candida alcun Ippolito
e Rufino e Candida Marta, cognomi dedotti da quelli dei
più venerati martiri indigeni (6); pure altrettanto non
avvenne comunemente in Roma rispetto ai due apo-
stoli, che del loro sangue la imporporarono. Pochis-
simi sono, in relazione dello sterminato numero delle
cristiane iscrizioni, i Pietri sepolti nei sotterranei ce-
meteri ; più frequenti i Paoli, ma questo è cognome
romano e perciò non necessariamente alludente all'apo-

(tj V. Cannegieter, De mutala romanorum nominum ratione p. 76
e segg. : Fassini ( sotto il nome finto di Dionisio Sandclio ), De veterum
quorumdam Christianorum propriis selectisque nominibus: Giornale dei
letterati di Pisa T. VI p. 201 e segg. ; Amati nel Giorn. Arcad. T. XXIV
p. 99.

(2) Euscb. Hist. eccl. VII, 25.

(3) Ruinart, Ada martyrum sincera ed. Veron. p. 441. Si confronti
con questo passo il seguente della vita di s. Innocenzo vescovo di Tortona,
contemporaneo del martire Balsamo : derivato a patre vocabulo Quin-
tius appellaialur ; nomine autem proprio, quod iti baplismi gralia ac-
ceperat, Innocentini dicebatur [Ada ss. T. II Aprii, p. 483).

(4) Comm. in Jonam cap. 4.

(5) Inscr. Etrur. T. III p. 322.

(6) V. Giorn. Arcad. T. XXVI p. 212
 
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