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Bullettino di archeologia cristiana — 5.1867

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Nr. 6 (Novembre e Decembre 1867)
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Musaico d'un battistero presso la cattedrale di Dié
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Appendice agli articoli divulgati nel Bulletino del 1867
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https://doi.org/10.11588/diglit.17354#0094

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— 88 —

mezzo sboccano i quattro fiumi e versano le acque
da quattro teste di fogge fantastiche (un peu mon-
strueuses). Le acque si spandono tuli' attorno e den-
tro esse traspaiono pesci , sopra esse nuotano mostri
marini : la scena è arricchita di alghe e di uccelli ;
l'insieme è regolare ed armonioso. Gli estremi lembi
sono chiusi da una cornice, il cui disegno in cia-
scuno dei lati è diverso.

Basta quest' abbozzo di descrizione per intendere,
che il monumento è del tempo, nel quale l'arte cri-
stiana si vestiva delle forme classiche ; e che il mu-
saico del battistero di Die è un campione rarissimo
nel genere suo , e forse il più antico vestigio super-
stite, dei musaici fatti nelle basiliche di Francia du-
rante il primo periodo dell' età della pace. Ciò che
sopra ho detto del ciclo marino e in ispecie delle
teste dell' Oceano e dei mostri marini adottati dal-
l' arte cristiana del secolo in circa quarto riceve una
splendida conferma da cotesto insigne monumento figu-
rato delle Gallie. Ma sopra lutto è degno di attenzio-
ne, che il lago d'acqua formato dai quattro fiumi del
paradiso sboccanti da quattro maschere, probabilmente
effigiate a guisa di teste dell'Oceano, ha una manifesta
analogia col vaso di bronzo fatto per infondere acqua
sul capo e sul corpo , che tuttora inedito è serbato
nel museo Kircheriano. 11 P. Marchi di eh. meni, lo
acquistò in Roma; e seppe che era slato trovato nella
vigna, ove sorgono da terra i due edifici, che oggi
sappiamo essere stali dedicati ai martiri sepolti nel
vero e storico cemetoro di Preteslato. Perciò il Mar-
chi giudicò quel vaso essere battesimale. Il centro
del concavo quivi è occupalo da una grande testa del-
l'Oceano; e tuli'attorno si spande il lago d'acqua ricco
di pesci d'ogni specie e d'acquatici uccelli ; i pesca-

tori dalle navi colle reti e dalle rive coli' amo at-
tendono a fare prede. Il confronto del musaico di
Dié con la romana coppa di bronzo conferma nel-
1' uno e nelT altra il simbolico e battesimale senso
di siffatte scene , e l'adozione di fantastiche imma-
gini del ciclo marino nel modo artistico di rappre-
sentarle.

Anche nel celebre battistero vaticano costruito dal
papa Damaso e adornato a spese di Longiniano pre-
fetto di Roma credo che fossero musaici ritraenti scene
di mare. Imperocché l'epigrafe metrica , che ho ci-
tato nel Bui le! lino di Maggio a pag. 34 , posta nel
luogo ove il pontefice cresimava i neofiti appena usciti
dal lavacro salutare nel battistero vaticano, terminava
col seguente distico :

TV CRVGE SVSCEPTA MVNDI V1TARE PROCELLAS
BISCE MAGIS MONITVS HAC RATIONE LOCI

Le recitate parole alludono a immagini, che ammo-
nivano il neofito di evitare le procelle del mondo.
Il mare adunqne e la nave battuta dalla tempesta
avevano la loro parte nelle decorazioni del famoso edi-
ficio battesimale , ove era conservata la cattedra di
s. Pietro. Anche in s. Prisca, ove si vuole sia stato
un battistero eretto nel luogo medesimo , ove l'apo-
stolo Pietro aveva battezzato, furono trovati nello
scorso secolo frammenti di musaici rappresentanti pesci
d'ogni specie, che traspaiono dentro l'acqua, e sono
conservati nel museo Kircheriano. Ma niun musaico
intero di siffatta classe e del secolo quarto o dei
quinto a noi è pervenuto; laonde mi associo ai voti
del eh. Barone de Caumont, perchè di quello di Dié
sia prontamente pubblicato un fedele disegno.

Appendice agli articoli divulgati nel Ballettino de! 1867.

I.

D' una lucerna fittile adorna di simboli singolari.

Nei BulleU.ini del Gennajo e del Marzo di que-
st'anno ho trattato delle lucerne futili cristiane, e
dei loro tipi. Il eh. sig. commendatore P. E. Vi-
sconti m'ha cortesemente mostrato una siffatta lucerna
di tipo al tutto singolare a lui pervenuta per legato
di antichi cimelii, di che lo ha onorato nel testamento
il nobile martire della pastorale carità, Ludovico Al-
tieri cardinale vescovo di Albano. Nel disco di cote-
sta lucerna un' anatra è addentata per le ali da un
pesce. Non ricordo avere visto giammai altrove un
gruppo simbolico identico o simile a questo. Nel Bui-
lettino però del 1864 pag. 11 ragionando dell'uccello
e del pesce l'uno all'altro vicino in una pietra-dei ci-

mitero di Priscilla insegnai, che quella congiunzione
di simboli equivale alla formola epigrafica spiritus in
Chrislo; essendo l'uccello simbolo dello spirilo, e il
pesce di Cristo. Nella lucerna adunque, di che ragiono,
possiamo ravvisare il medesimo simbolico gruppo reso
più efficace dall' immagine del pesce, che dell' anatra
s'impadronisce e la fa sua preda. Benché ciò sia pro-
babile e conforme al linguaggio allegorico, pure con-
fesso, che temo le esagerazioni e le squisitezze di sif-
fatto genere d'interpretazioni. La lucerna è della pa-
sta e del tipo del grande numero, che ne furono fab-
bricate nel secolo quarto; quando l'arcano simbolismo
aveva già assai perduto della sua voga, e quando vi-
ceversa vennero in molto uso le scene di mare e di
laghi pieni di pesci e di acquatici uccelli, come nel-
l'articolo sul musaico di Die ho accennato. Il pesce
che addenta 1' anatra nella viscontiana lucerna è un
 
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